La Juventus ha «invecchiato» perfino Sarri, lui che era un rivoluzionario. E poi, è chiaro, il risultato pesta la trama come se fosse una cicca e il 2-2 consente alla Juventus di portarsi addirittura a più otto sulle macerie di Lotito. Ma che Atalanta! Nel primo tempo, soprattutto, e anche nella ripresa, dopo l’1-1, al momento dei cambi. Ti aspetti la panchina della Tiranna e invece ecco Muriel e Malinovskyi. Cruciali, nel bene e nel male.
Belli, i gol della Dea. Il primo: di Zapata, marcato da Bentancur, su tocco di Gomez (affrontato da De Ligt), dov’è l’errore? Il secondo: di Malinovskyi (di destro, wow) su passaggio di Muriel. In mezzo, una Juventus choccata e sorpresa, confusa e sterile, con Cristiano a ballare, solo, con i lupi bergamaschi. Un po’ meglio, i campioni, alla distanza. I rigori, adesso: dal mani-comio di Bonucci a quello di De Roon lascio a voi la ricerca del Dna. Molto ingenuo, in compenso, Muriel. Segnalo la freddezza del Marziano: stesso angolo, sempre.
In assenza di Pjanic, sarà mancato a molti il capro espiatorio. Per riportare Matuidi nel guardaroba di Cristiano, Sarri aveva spostato Rabiot a destra, ricavandone pennellate assai grigie. L’Atalanta è una realtà consolidata attorno a mastro Gasp, una realtà che può fare tranquillamente a meno di Gomez, il tuttocampista che le lavagne detestano, Zapata e Ilicic. La Juventus, una squadra che per ribaltare il destino si è aggrappata a una bava di rabbia (Bentancur), agli episodi e alla mira di un singolo. Probabilmente vincerà lo scudetto, e sarà il nono, ma tutto questo dolce stil novo non l’ho colto.
Rientravano De Ligt e Dybala. L’olandese ha sofferto Zapata, l’Omarino è stato soverchiato. Capita. Specialmente quando vai dal dentista.
Guardiola é lontano come prima: ha un contratto in scadenza nel 2021 e l’avrebbe comunque rispettato. Nel 2021 secondo me AA ci riprova, ma per me é piu’ probabile che Pep torni in Catalogna…
Primario che ne pensa della sentenza del TAS sul ManCity?
E Guardiola è più lontano adesso?
perché De Roon allo Stadium sì ed Emre Can a Bergamo no,
perchè gliene avevano già dato uno scandaloso prima……
Ma questo non era (è) anche amico fraterno e braccio destro di AA?
Scritto da mike70 il 13 luglio 2020 alle ore 11:10
e la moglie?
Gentile Alessandro, buon giorno. Sul mani-comio ho scritto questa mattina su http://www.eurosport.com. Ha usato il termine esatto: «fastidiosi». Non è cambiato il calcio, non sono cambiate le regole: sono cambiate le interpretazioni, le ricorrenti (ed eccessive) dosi di cavilli, postille esplicative, aggiornamenti.
Le direttive dell’International Board sono uguali per tutti, naturalmente, ma così vaghe, temo, che ognuno possa tirarle per la propria giacca. Non so se ha visto, in merito al mani-comio, un episodio di Aston Villa-Crystal Palace, fresco fresco: cross, braccio congruo ma staccato, la palla gli sbatte secca, niente penalty.
Juventus: certo, come per il Real in Spagna, sono i mani-comi pro e contro la capolista che fanno soprattutto notizia. La collezione De Ligt mi ricorda una sfilata di Versace, con l’Inter rigore, con il Bologna (andata) non rigore, a Lecce rigore, nel derby d’andata non rigore, nel derby di ritorno rigore, e magari mi è scappato qualche episodio. Al di là e al di qua del lodo Collina sui «due tocchi» (cioè palla che prima colpisce una parte del corpo, a caso, e poi il braccio o la mano) che, piano piano, ha smarrito la forza propulsiva e ordinatrice.
Lei propone punizioni a due in certi casi. Non sono d’accordo. Bisogna avere la competenza e la forza per riesumare il concetto di involontarietà , letteralmente stuprato. E scegliere, di volta in volta, per riportare l’arbitro al centro del villaggio. Oppure, se non ci si fida, tutti rigori: come raccomandava Omar Sivori per uno sport, il football, fondato appunto sui piedi. Ma proprio tutti-tutti. Senza se e senza ma. Senza ascella e senza spalla.
Occhio, comunque: oggi, correttamente, gridiamo all’eccesso di rigori. Ma se un domani, ripristinando l’involontarietà , calassero di brutto ci chiederemmo probabilmente il perché e invocheremmo misure più drastiche, meno tolleranti. L’italiano è un tipo strano, lo sa.
Il Var, poi, è prezioso ma attenzione: non sempre risolve, spesso decide. E se decide, decide l’uomo-arbitro che maneggia la tecnologia, non la tecnologia, come nel caso dei gol fantasma o delle situazioni di fuorigioco. Al rallentatore, una pedata diventa una martellata e il braccino non sarà mai corto. L’importante è che almeno ci sia una consecutio, una coerenza, perché De Roon allo Stadium sì ed Emre Can a Bergamo no, perché De Ligt certe volte sì e certe volte no?
Sono curioso di verificare gli arbitraggi delle imminenti coppe, nella speranza che gli episodi ci consentano di pesare le differenze e fissare dei paletti. Senza trascurare un caposaldo non scritto ma vivo, vivissimo del calcio stesso: la discrezionalità . Che contribuisce a rendere gli arbitri non robot, al contrario del pulsante pro-rigore per mani-comio: a premerlo, son tutti capaci, addio podi, addio gerarchie.
Fermo restando che se il Genoa quartultimo ne ha già avuti 15 a favore e l’Udinese 0, ripeto in lettere: zero, ha vinto il calcio: ma sì…
Rigore per la juve.
Per molto meno, Inda, Roma e Milan sono state obbligate a “prostituirsi” sul mercato per accontentare la Uefa.
Oserei affermare che tutto ciò è vergognoso.
Ma questo non era (è) anche amico fraterno e braccio destro di AA?
Me lo chiedevo ieri mike.
Non so rispondere.
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da oggi vale tutto
Pagliacci