La Juventus ha «invecchiato» perfino Sarri, lui che era un rivoluzionario. E poi, è chiaro, il risultato pesta la trama come se fosse una cicca e il 2-2 consente alla Juventus di portarsi addirittura a più otto sulle macerie di Lotito. Ma che Atalanta! Nel primo tempo, soprattutto, e anche nella ripresa, dopo l’1-1, al momento dei cambi. Ti aspetti la panchina della Tiranna e invece ecco Muriel e Malinovskyi. Cruciali, nel bene e nel male.
Belli, i gol della Dea. Il primo: di Zapata, marcato da Bentancur, su tocco di Gomez (affrontato da De Ligt), dov’è l’errore? Il secondo: di Malinovskyi (di destro, wow) su passaggio di Muriel. In mezzo, una Juventus choccata e sorpresa, confusa e sterile, con Cristiano a ballare, solo, con i lupi bergamaschi. Un po’ meglio, i campioni, alla distanza. I rigori, adesso: dal mani-comio di Bonucci a quello di De Roon lascio a voi la ricerca del Dna. Molto ingenuo, in compenso, Muriel. Segnalo la freddezza del Marziano: stesso angolo, sempre.
In assenza di Pjanic, sarà mancato a molti il capro espiatorio. Per riportare Matuidi nel guardaroba di Cristiano, Sarri aveva spostato Rabiot a destra, ricavandone pennellate assai grigie. L’Atalanta è una realtà consolidata attorno a mastro Gasp, una realtà che può fare tranquillamente a meno di Gomez, il tuttocampista che le lavagne detestano, Zapata e Ilicic. La Juventus, una squadra che per ribaltare il destino si è aggrappata a una bava di rabbia (Bentancur), agli episodi e alla mira di un singolo. Probabilmente vincerà lo scudetto, e sarà il nono, ma tutto questo dolce stil novo non l’ho colto.
Rientravano De Ligt e Dybala. L’olandese ha sofferto Zapata, l’Omarino è stato soverchiato. Capita. Specialmente quando vai dal dentista.
MANDATI E MANDANTI
Se il presidente degli Stati Uniti può rimanere in carica per un massimo di due mandati, pari a otto anni, perché i presidenti delle Federazioni non dovrebbero adeguarsi? Già dodici anni mi sembrano un’enormità. Obiezione: non è la quantità (di servizio) che conta, è la qualità (dei servizi). Vero. Ma la storia (assoluta, e dello sport in particolare) insegna che sono i ventenni e i trentenni a trasformare la gestione del potere in potere della gestione. E se come il sottoscritto la pensa anche Vincenzo Spadafora, pazienza.
Se un dirigente è bravo, lascerà tracce. Se è bravissimo, individuerà anche l’erede. Dodici anni, ai ritmi del Ventunesimo secolo, sono un’eternità. Meglio otto. Meglio dimagrire. Le poltrone non conciliano il sonno: al contrario, eccitano i risvegli. Da Franco Carraro al piccolo Gasby (Giovanni Malagò). Marcello Nicchi sta brigando per essere confermato presidente dell’Associazione Italiana Arbitri. Sarebbe il quarto mandato. Sarebbe, soprattutto, un «colpo di mano». L’ennesimo. Arrivederci e grazie: Nicchi ha fatto il suo tempo (e i suoi disastri). Avanti un altro. Secondo Francesco Pallante «l’incertezza di una scommessa è pur sempre preferibile alla certezza di un inganno».
L’ideale, ripeto, resta il confine dei due mandati. Aprire le finestre, rinfrescare l’aria: alla salute dello sport (e alla faccia di Sport e salute). Parafrasando Filippo Ceccarelli, le mutandine del potere (sportivo) in Italia – da Onesti «a questi qua» – han fatto più battaglie di tutti i giapponesi alle Filippine. Penso alle battute di Carlo Tavecchio, alle capriole del circo Malagò sotto il tendone del calcio (e della Roma), al telefono anti-sommossa del Carraro d’antan, al basso profilo di Gianni Petrucci, al ronzio fastidioso dei Nicchi.
E allora: cambiare facce nella speranza, con un po’ di sedere, di cambiare teste. Senza bere la favola dell’orco Cio pronto a sbranare l’Italia escludendola dai Giochi. Ah, questi poltroni.
ROBERTO BECCANTINI
Marco Poli sembrerebbe essere un concittadino di Renzi.
Come ha giustamente sottolineato Ezio.
Cervelli?
Non esageriamo, dai…
Ogni volta che uno juventino parla di calcio, una persona onesta muore.
Scritto da Marco Poli il 14 luglio 2020 alle ore 11:58
L’esempio lampante che il problema non sono tanto i cervelli in fuga, ma quelli che non sono stati distribuiti alla nascita.
Gentile Primario, Le piacerebbe, eh….
Lo so, immagino, la capisco…
@Marco Poli.
Di cattivo gusto. Molto cattivo, non crede?
Gentile Teodolinda, buon giorno. Continui pure a dire gatto senza averlo ancora nel sacco. Continui, continui…
Ogni volta che uno juventino parla di calcio, una persona onesta muore.
Teodolinda, sabato al minuto 89, stavamo perdendo la seconda partita consecutivamente….. e nelle ultime due abbiamo fatto 1 punto….
Scritto da ezio maccalli il 14 luglio 2020 alle ore 11:09
Ezio, certo, è cronaca vera, non ci sono dubbi.
Ma, la mia analisi non si fermava solo alle nostre prestazioni e ai nostri risultati. Mi pare di aver coinvolto anche le altre squadre. Dici bene, nelle ultime due partite un solo punto: e a quanti punti di distacco stanno le altre squadre? Sempre lì, sempre a sette/otto/nove punti, non si schiodano manco a pagarli. E restano solo 6 partite.
le possibilità per le altre sarebbero la juve ne perde 3 e loro le vincono tutte.
Uhmmmmm…..
Io penso che 82 punti basteranno
Però amo vincere matematicamente, prima possibile…