Un francesino di 24 anni che la Juventus aveva prelevato dal Paris Saint-Qatar per poi cedere frettolosamente al Bayern ha firmato il gol, di testa, con il quale proprio il Bayern ha soffiato la Champions del post covid proprio al Paris Saint-Qatar. Kingsley Coman, lui. Preferito da mister Flick, il Di Matteo bavarese, alle malizie datate di Perisic. Uno a zero nella notte di Lisbona.
E così, per il Bayern, sono undici vittorie su undici, ed è la sesta coppa, fra la tripletta Beckenbauer-Gerd Muller del 1974-’76 e gli acuti del 2001 e 2013. Sceriffi, non sceicchi: bilancio sano, mercati mirati, una dittatura domestica (otto «scudetti» di fila) trasportata con pari efficacia a livello internazionale. Vinceva prima della pandemia, ha continuato dopo.
E’ stata una bella finale, molto fisica, qua e là tecnica, dalla trama netta: tedeschi, difesa alta e possesso massiccio; francesi, pressing saltuario e contropiede. Se Coman l’ha decisa, Neuer l’ha orientata, disarmando Neymar e Mbappé, zero gol dall’Atalanta a oggi. Hanno tradito i migliori: Neymar, Mbappé (soprattutto) e pure Di Maria, che la sua occasione l’aveva avuta, atteso al varco da quel Davies che non finisce di stupirmi.
Thiago Silva e Marquinhos hanno tenuto su la squadra. Hanno concesso poco, non è bastato. Piccole tracce di Verratti, nessuna di Icardi. Nel Bayern, non è mai entrato in partita Gnabry, leone con il Lione, mentre Thomas Muller ha lavorato, per una volta, più in tuta che in smoking. Lewandowski ha colto un palo e ingaggiato spasmodici corpo a corpo con i difensori, per ritardarne l’uscita. Vi raccomando Goretzka: pilone di mezzo, quantità e qualità .
Dirigeva Orsato: due episodi dubbi, una spinta (lunghetta) a Coman e un pedatina a Mbappé. Niente Var, niente risse da bar. E’ l’Europa, pazienti. L’Europa di un portiere e di un’ala. Come una volta.
Occhio che ora parte col solito campagna di paraculisno, riffianaggine e “simpatia” (sì, come la merda) per non finire isolato e dover far debuttare il 71esimo nick falso.
Un saluto alle fogne di Appiano ‘nterculo! Mvwuah!
Ps: non dimenticarlo mai, ESTINTORI e Lucacchio.
x Dino Zoff…devo deluderti…ma non leggo più “giornali” ormai tutti di parte..non serve..e di galeone m’interessa niente..Guardo la tv e sulle prestazioni della juve tengo le mie considerazioni che poi rileggendo in clinica mi accorgo che sono condivise da tanti e questo mi fa piacere..le tv sono di parte se sei su telelombardia (che non prendo come canale e non mi frega niente) sei sui tifosi milan e squadraccia per quel che ricordo e la stessa cosa se vai su 7Gold anche se più moderata..in entrambi le emittenti siamo malmessi come rappresentanti di tifo per cui…a che serve..qua si legge di meglio credimi anche quando si stuzzica il primario e questo risponde! leo
Scritto da Luca G. il 24 agosto 2020 alle ore 09:22
Ehhhhhhhhhhhhh, ma nel gabbione era imbattibile!!
Scritto da mike70 il 24 agosto 2020 alle ore 11:35
Eh intanto al gabbione le vinceva tutte.
Lippi arrivava in quelle finali fa campione d’Italia in un campionato molto più competitivo e tirato di quello attuale. Poi certo fece le sue minchiate, ma nemmeno molte. Dortmund e Real furono due partite segnate da errori arbitrali, che noi giocammo male ma dominammo in buona parte, non dimentichiamolo. Poi col Milan quella genialata di Montero terzino la pagammo, come pagammo l’ingenuita di Pavel che all’epoca era il più forte in Europa.
Eh, del resto quando parla Galeone…
Ottimo il tuo post Leo, severo, ma con garbo e lucidità .
Ti invito, se hai tempo, a leggere una intervista a Giovanni Galeone sul corsport di oggi.
Parla di Allegri, ed il confronto con altri allenatori .
Io ribadisco il concetto che AA, proprio sulla base di quello che hai scritto tu, ha sbagliato a privarsi di Allegri ed a non giubilare Paratici.
Nessun allenatore è perfetto. Tutti nella loro carriera vincono o perdono qualcosa di importante.
Ce la prendiamo con Allegri per due finali perse contro le due squadre, in quel momento storico, più forti del mondo.
Ma ci dimentichiamo le finali perse da Lippi, che si potevano vincere.
Ed avevamo in panca uno dei migliori allenatori d Europa.
Un saluto alla Sicilia ed alle sue ottime cassate.
Lo scemo nulla facente succhiaruote, escremento sociale, si è alzato….per vivere un’altra inutile giornata.
Vedo che fai le ore piccole la notte…passate in segheria….hai pulito bene dopo il pornazzo…zozzone?
Scritto da Luca G. il 24 agosto 2020 alle ore 09:22
Ehhhhhhhhhhhhh, ma nel gabbione era imbattibile!!
Buondì, come sta oggi Ivana il pedofilo-3dimensionale indaista?
Si è ripreso dall’autoestintore di Lucacchio?
Non c’è verso, I maiali indaisti, da Riccardino Ferri, passando per Lucacchio e finendo in bruttezza con quel cranio da gibbone pieno di segatura di Ivana multinick, sono dei formidabili esecutori di monumentali autogol.
Ma vecchio riportone catramato, stai attento quando posti. Ebete.
x wolverine..Non avrei licenziato Sarri, maSarri ha avuto il torto di non chiedere nulla alla Società ..Forse ha pensato di più ai soldi che gli avevano offerto che ad altro…Toscanaccio rude che non piaceva più di tanto ad AA. A lui piaceva Allegri e questo non gli ha permesso di “emergere con il suo calcio”..Amante delle tute, delle cicche di sigarette e delle mani nel naso. Gli avranno detto, all’inizio, che la juve è “altra cosa” e “casa sabauda” ha le sue regole..Si è rivelato un “agnellino” perchè non ha saputo tirare fuori i coglioni e battere i pugni sul tavolo per come aveva fatto altrove! Vero che è stato male con la poliomilite ( o l’allora sconosciuto covid?), ma è pur vero che se non ad agosto a gennaio doveva pretendere qualcosa di meglio di un Emre Can e disfarsi dell’inutile De Sciglio facendo rientrare qualche prestito. Non lo ha fatto ha perso coppa italia e supercoppa il viatico di Agnelli per potersi sbarazzare di lui al più presto…Adesso c’è Pirlo ed incrociamo le dita perchè uno sbaglio con quest’ultimo e sarà la definitiva fine di un ciclo vincente..Ho letto dell’anno 2022 per tornare ad essere vincenti tanto la juve quanto la ferrari..sarà così? per la Juve speriamo che Pirlo sappia fare il Maestro..e che il calcio mercato aggiusti quel che c’è da aggiustare..leo