Un parere sul caso Messi, invoca il gentile Causio. Ridurre un ventennio in trenta righe non è facile; e, a maggior ragione, dopo un braccio di ferro così burrascoso. La Pulce ha 33 anni e un contratto che scade nel 2021. Quando gli amori finiscono a pesci e clausole in faccia (rescissorie o vessatorie, non importa), il tifoso rimane disorientato. E l’esperto ci sguazza.
I fatti certi sono l’odio di Leo per il presidente Bartomeu e il rispetto per Guardiola, l’allenatore del tiki-taka, del Messi desposta, del «mio centravanti è lo spazio». Sul numero di settembre di «World Soccer», parlando delle differenze tra Liverpool e Manchester City, Jonathan Wilson fissava il confine nella fase difensiva: che Klopp aveva cementato con gli acquisti di un portiere (Alisson) e di uno stopper (Van Dijk) e Pep, viceversa, smarrito dopo l’addio di Kompany, i problemi di Stones e Otamendi, l’infortunio di Laporte. Ecco perché penso anch’io che, oggi, gli faccia più comodo «un» Koulibaly di «un» Genio.
Sarò romantico, ma credo in Messi quando dice che mai e poi mai avrebbe potuto portare in tribunale proprio il club che lo aveva raccolto nano e reso gigante. L’età avanza, imperterrita, e cazzotti come quelli di Roma, Liverpool e Bayern aiutano a farla sembrare una zitella acida. Da ciò che si racconta, l’argentino è stato molto più Richelieu dietro le quinte che non leader (alla Maradona) in campo. Al carattere non si comanda.
Come sempre, saranno i risultati a dettare l’epilogo del film, la cui prima scena si girò addirittura su un tovagliolo di carta (quello del primissimo contratto) nel giurassico 2000. A marzo verrà eletto il nuovo presidente. Basta con Bartomeu. Affinché Messi possa ripetere – magro conforto o estrema corona? – quello che un generale spagnolo confessò in punto di morte. Richiesto di perdonare i suoi nemici, rispose al prete: «Non posso, signore. Li ho uccisi tutti».
Bilbao, mi meraviglio che segui certe trasmissioni
Scritto da madfool il 6 settembre 2020 alle ore 21:49
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Quando si dice: “il manifesto dell’intelligenza….”
Ecco dove si abbevera di stronzate il cazzaro77…………d’altronde è normale….vive di copia e incolla , di odio e di rancore, trasudante dalle peggiori televisioni locali e da fantomatici pennivendoli.
E se segue certe trasmissioni ha proprio la patente di fancazzista H.24
Tranquillo Madfool….tra un po’ metterà fuori dalle fogne i suoi baffini da sorcio e la testolina di cazzo.
A seguire suoi avvocati.
x mike…potresti assumerlo nella Tua azienda…:-)))))) leo
Allegri, con la sua “smisurata” voglia di confrontarsi coi migliori del mondo, aspetta che si liberino le panche di Milan e/o Inter.
Altro che Real, Barca e nazionale Orange (ahahahahaahahaha)
IMHO
….e quindi se arriva Suarez dovrebbe andare via o lo mandano via. Nella sostanza rimarremmo sempre con due attaccanti..mentre nella realtà ce ne vorrebbero altri due! Il contratto: se si va oltre certe cifre è bene che lo vendano. Potrebbe essere una svolta..in tempo di “covid” non ci possono essere pretese che vanno oltre il lecito..L’errore è stato fatto prima, molto prima, quando per accaparrarsi il nome hanno sborsato un “mare di soldi”…Tornare indietro è difficile e ci vogliono le palle. Dybala ha scelto, se è vero quel che si legge, il momento sbagliato per pretendere certe cifre..Dispiacerà anche a me se va via, ma se serve a tarpare le ali a chi credere di essere chissà chi allora è meglio che vada la dove lo porta “il portafoglio”. La juve rimane e non ha bisogno di un altro Del Piero! leo
comunque temo che l’arrivo di suarez porterebbe a una sua cessione.
per dybala lo stipendio che attualmente percepisce è più che adeguato. si può pensare ad un piccolo aumento, magari legato ai bonus, niente di più. 15 mln sarebbero follia. e lo dico nonostante adori dybala.
Quale sarebbe il prezzo giusto per il rinnovo di dybala, sapendo che ronaldo percepisce 31/mil e de ligt ultimo arrivato 12/mil?
Tanto per non rompere gli equlibri di spogliatoio.
Luciano Moggi
Circa le bizze di Dybala
A proposito della mancanza di pubblico allo stadio, prendo atto di quanto detto da #Bonucci al termine di Italia-Bosnia, ma non condivido la sua affermazione secondo cui “lo stadio vuoto, privo delle urla dei #tifosi, non dà gli stimoli che occorrono in una competizione”, perché quando in campo c’è la Nazionale Italiana gli stimoli devono venire dalla maglia azzurra che si indossa. Non ritengo neppure giusto cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica (come invece è accaduto) con scusanti tutte addossate al #Covid, per un pareggio mediocre contro un avversario mediocre, che tra l’altro avrebbe potuto addurre le stesse nostre scusanti circa il virus, però ha potuto contare su un giocatore in più che, da solo, ci ha messo in costante difficoltà: #Dzeko. Molto meglio considerare la partita una parentesi e sperare fortemente in meglio per il futuro.
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Passando a #Dybala, sento circolare dichiarazioni che non mi appartengono (“sarebbe bene cederlo in cambio di un grande centrocampista”). Non mi appartengono perchè userei in questo caso un linguaggio da dirigente che non mi compete, ma soprattutto non mi appartengono perchè ritengo il giocatore elemento imprescindibile nell’economia del gioco bianconero, per la sua qualità e per l’imprevedibilità che riesce a dare a tutte le sue giocate. Le mie riserve sono solo sull’uomo che due anni or sono, dopo un campionato non certo esaltante, rifiutò il trasferimento al Tottenham – disse lui – “per amore della maglia bianconera”. Mentre quest’anno, dopo prestazioni a dir poco eccellenti, mette da parte l’amore per la maglia e batte cassa infischiandosi del contratto pluriennale che lo lega alla #Juventus per ancora due anni: e da 7,5 milioni ne chiede 20. Ho avuto da eccepire soltanto su questo comportamento e ho espresso un mio pensiero personale: direi al giocatore di trovarsi una squadra che gli dia lo stipendio che desidera e tanto paghi anche la Juve. Ma nel caso questa ricerca dovesse fallire (molto probabile), allora Dybala dovrebbe tornare a Torino, costretto, obtorto collo, a rispettare il vecchio #contratto di 7,5 milioni. Tanto per far capire al dipendente chi è effettivamente il datore di lavoro.
So che ai tifosi queste cose fanno male, ma ognuno nella vita recita la sua parte: il tifoso che va al campo a guardare la partita può criticare e anche manifestare dissenso, se il gioco non gli aggrada. Il dirigente deve invece avere un occhio alla composizione della squadra e l’altro al bilancio di gestione (essendo tra l’altro la Juventus una società quotata in borsa), oltre a cercare di evitare dissapori di spogliatoio che possono fare più danni del coronavirus. Penso, anzi mi auguro, che alla fine le parti possano trovare un accordo, che al momento però non esiste. Per cui ancora una volta ripeto il mio pensiero: se la situazione di stallo dovesse persistere, in questo caso la Juventus farebbe bene a mostrare la posizione di forza del datore di lavoro, che oltretutto sarebbe di esempio per tutti i dipendenti, oltre a essere materia di insegnamento per tutti coloro, tifosi e non sparsi nella nostra penisola, che si ritengono DS in pectore.
Madfool, detto che ho resistito 10 minuti, una certa letteratura spiega come si debba ascoltare cosa dicono i nemici, per poi poter essere in grado di confutare le loro panzanate e magari ridicolizzarle.
Devo forse dedurre che non hai seguito nulla di Farsopoli?
Deve essere stato lo stesso della chiamata del Real.