La Clinica aprì nel novembre del 2011, questo sarà il decimo campionato. Tranquilli: resterà operativa fino a quando la Juventus non vincerà la Champions League. Nel frattempo, vi propongo la mia griglia, mai come in questo caso parziale e facoltativa, visto che si viene dall’estate del virus e il mercato chiuderà il 5 ottobre. Lo confesso: sono stato indeciso fino all’ultimo, che senso ha vaticinare se non si sa chi è il centravanti della Juventus, se fra Vidal, Kanté e l’Inter non è ancora fatta, se, se, se. Poi, però, mi son detto: una traccia, per modesta e scorbutica che sia, devi darla. I pazienti la meritano. Eccola:
1) Juventus, 2) Inter, 3) Atalanta, 4) Milan, 5) Napoli, 6) Roma, 7) Lazio, 8) Fiorentina, 9) Sassuolo, 10) Torino, 11) Cagliari, 12) Bologna, 13) Udinese, 14) Sampdoria, 15) Parma, 16) Verona, 17) Benevento, 18) Genoa, 19) Crotone, 20) Spezia.
Si comincia domani, senza pubblico e con cinque cambi, senza Rocchi e con tre squadre liguri, fra Suarez promosso e Dzeko promesso, il pulpito di Conte già brulicante e la cattedra di Pirlo allenatore ferma, per ora, a una tesi che invita a recuperare il pallone il più presto possibile e a lasciare libertà negli ultimi trenta metri: però. Sua Geometria risolveva i problemi dal campo: d’ora in poi dovrà affrontarli dalla panchina.
Come sorpresa indico la Fiorentina di Amrabat e Bonaventura. Più in generale, vedo distanze minime sia in testa sia in coda. Mi incuriosisce la Lazio del doppio binario campionato-Champions (per questo le ho preferito la Roma, al netto del grave k.o. di Zaniolo). La scorsa stagione, piazzai in coda il Verona. Fu la rivelazione. Invito lo Spezia a sorridere.
Ibra quasi 39, Ribéry 37, Chiellini 36, Cristiano 35, Dzeko 34. E Buffon, a 42, non ancora turista. Vecchia Signora, vecchi signori. Con Dybala, a nemmeno 27, sempre in bilico. Buon viaggio.
“Cesare Zaccone, l’avvocato penalista che ha difeso la Juventus al processo su Calciopoli”
…che ha “difeso”?!? per dirla alla Totò “ma mi faccia il piacere!”
Madfool, come sai la Juve rispetta i gentlemen’s agreement :))
ADL blocca Milik …. vuole indietro i denari di parte dello stipendio di scorsa stagione, causa famoso ammutinamento.
Dicono che pur di andarsene, Allan abbia lasciato sul tavolo 2/3 mensilità …
Scritto da mike70 il 19 settembre 2020 alle ore 11:21
Beh ma che problema c’è, noi siamo qui per questo, se mancano delle mensilità possiamo pagarle noi, venghino venghino…
Leggo di Pjaca ufficiale in prestito al Genoa. Ma non si poteva aspettare lunedì visto che per domani sera non abbiamo un attaccante di riserva?
L’edizione torinese de La Repubblica ha intervistato Cesare Zaccone, l’avvocato penalista che ha difeso la Juventus al processo su Calciopoli conclusosi con la retrocessione in Serie B dei bianconeri:
Tra i grandi processi che lei ha seguito negli ultimi anni c’è stato “calciopolI”. Lei è tifoso?
“La mia risposta è questa: con il cuore sono per il Torino e per interesse sono per la Juve”.
Il piede in due staffe.
“Mi hanno chiamato dalla Juve e mi hanno pagato bene. Cosa avrei dovuto fare?” (sorride, ndr)
Lei è granata per tradizione paterna, come accade in genere?
“No. A mio padre del calcio non gli importava nulla. Io però andavo a vedere il Grande Torino. E sono stato legato alla squadra anche per via del presidente Orfeo Pianelli che ho assistito per tutta la vita”.
ADL blocca Milik …. vuole indietro i denari di parte dello stipendio di scorsa stagione, causa famoso ammutinamento.
Dicono che pur di andarsene, Allan abbia lasciato sul tavolo 2/3 mensilità …
davvero questa storia delle ginocchia di Milik che bloccano Dzeko è ridicola oltre che paradossale
quello che è certo è che all’inizio del campionato siamo sempre impreparati, con l’acqua alla gola e con ruoli a rischio non appena uno si infortuna, vedi ASandro
dilettanti allo sbaraglio
Gentile Giuseppe, buon giorno e scusi per il ritardo. Sull’argomento play off le giro quanto scrissi su «La Gazzetta dello Sport» del 20 aprile 2019 nell’ambito della rubrica «La rovesciata».
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Adesso che il «De Ligt e castigo» dell’Ajax, battuta che devo al lettore «bilbao77», ha ribadito quanto la tiranna sia nuda in Europa, Cristiano o non Cristiano; e come nemmeno l’espediente delle riserve delle riserve schierate sabato scorso a Ferrara abbia giovato alla causa; ora che i nodi sono venuti al pettine, e il pettine è sempre quello, ai brindisi-social in onore dell’ennesima «Juvexit» si affianca l’implacabile dibattito sulla riforma più idonea per scuotere un campionato mai nato. Sul web ne gira una di antico spaccio: i play-off. Come se allungando l’agonia della normalità potesse uscire, d’incanto, la roulette della risurrezione.
I play-off, dunque. Perché la Juventus ha in tasca l’ottavo scudetto e per il Bayern sarebbe il settimo. Del Paris Saint-Germain, meglio non parlare. E della solita solfa in Spagna, idem: se non Barcellona, Real; e se non Real, Barça. Ci si aggrappa, disperati e disperanti, alla Premier, là dove la ricchezza è tale, e così ben distribuita, che i padroni sono tanti; e tanti, di conseguenza, i campioni.
Sul filo del paradosso, si potrebbe chiosare che proprio il Paese che li ha innalzati a sacramento, gli Stati Uniti, attraversa una sorta di crisi mistica, visto che tre degli ultimi quattro anelli della Nba di basket sono andati ai Golden State Warriors di Steph Curry e Kevin Durant.
Scritto che, avanti di questo passo, e con questa Mercedes, presto anche in Formula 1 qualcuno li invocherà , non risulta che il popolo anti-Bayern, a voler fissare confini vicini e precisi, ne avverta una necessità lancinante. Il format della Bundesliga coinvolge diciotto squadre, due in meno di Liga, Ligue 1, Premier e Serie A. L’esempio tedesco e la dittatura bavarese confermano che non sempre il taglio degli iscritti contribuisce ad accentuare il livello competitivo; e neppure, a volte, una fornitura più equilibrata delle risorse.
Per trasferirli nel nostro calcio servirebbe un salto culturale che pochi sono disposti a riconoscere, e pochissimi in grado di sopportare. Var o non Var, il sospettificio Italia non chiude mai: vi lascio immaginare gli straordinari degli addetti ai complotti se il sistema potesse contare, addirittura, sui titoli di coda. Senza trascurare il groviglio di calendari che, tra Nazionali, coppe europee e rodei domestici, zavorra e riga la qualità del prodotto.
Inoltre: quante partite per turno? Negli Usa si gioca al limite di sette, vade retro. Da noi si potrebbe azzardare un massimo di tre, con l’incenso del fattore campo in caso di «bella» ad accompagnare la sepoltura della stagione regolare.
In Francia, quando dal 2002 al 2008 il Lione requisì la bellezza di sette «scudetti» consecutivi, non fecero una piega. Per la legge del contrappasso ci si appella alle sfide secche o quasi che, storicamente, la Juventus soffre in ambito internazionale, non appena, a febbraio, la carovana abbandona i pascoli della fase a gironi, veri e propri tornei-mignon.
E così Madama è diventata schiava della «cosa» di cui è padrona: il campionato. Ecco perché prima dei play-off, o comunque per renderli efficaci, urge una concorrenza più agguerrita, più ispirata, più Ajax. Ammesso che l’obiettivo degli Agnelli sia davvero la coppa che sfugge dal 1996. Massimiliano Allegri, con il suo rigetto per il circo, è arrivato «solo» nell’estate del 2014.
x Fabrizio a proposito di Kean..Dovesse tornare alla juve, suppongo in prestito, al giocatore si dovrebbe pagare lo stipendio. Se poi lo faccio ridiventare “giocatore” o lo restituisco all’ Everton oppure lo devo ricomprare. A che prezzo? Quando ho scritto che forse è meglio tenersi Pjaca, l’ho scritto con convinzione..Se non dovesse andare, a gennaio proverei a venderlo definitivamente, ma nel frattempo avrei da DS margini per cercare una quarta punta anche se, al momento, si è ancora alla ricerca della terza!!! Troppi “se” , ma noi siamo quelli della “tastiera” per cui i “se” sono cosa nostra!!!:-))))) leo
Ma allora anche allo stadium ci saranno 1000 spettatori?