Sempre bello, Messi versus Cristiano. E’ l’omaggio della Champions all’ultimo decennio di calcio. Subito dopo, Pjanic e Arthur, per ora riserve. Senza trascurare Rambo Koeman e Sua Geometria Pirlo. Juventus-Barcellona nasce così, e non è poco. E’ stato un sorteggio buonista, anche se il Covid infuria e costringe a vivere alla giornata. Il gruppo di Madama è suggellato da Dinamo Kiev (Lucescu, uno dei miei cocchi) e Ferencvaros: c’era una volta la scuola magiara. Una volta, appunto.
L’Inter ha pescato il Real (e Hakimi, dunque, il «papà» scettico), lo Shakhtar appena demolito in Europa League e quel Borussia Moenchengladbach che rimanda alla celeberrima lattina e ai corsi (e ricorsi, soprattutto) dell’avvocato Prisco. Conte, lui, ritrova Zidane. Insieme alla Juventus non si annoiarono.
C’è chi parla dell’Atalanta come del Liverpool italiano: detto fatto, la Dea sarà ad Anfield, Gasperini contro Klopp, gran ballo dei terzini (Alexander-Arnold e Robertson, Gosens e Hateboer); sul menu, una scorpacciata di emozioni. Chiudono Ajax, un Ajax in fase di transizione, e i frugali danesi del Midtjylland.
Pure la Lazio respira. Le sono toccate Zenit, Borussia Dortmund e Bruges. Poteva andare peggio. Il problema resta la politica del doppio binario, alla quale Lotito e Inzaghino non sono più abituati.
Ribadito che passano le prime due, ecco il mio borsino (in attesa del vostro).
Gruppo A: Bayern 90%, Atletico Madrid 85%, Salisburgo 20%, Lokomotiv Mosca 5%.
Gruppo B: Real Madrid 70%, Inter 65%, Borussia Moenchengladbach. 45%, Shaktar 20%.
Gruppo C: Manchester City 90%, Porto 60%, Marsiglia 40%, Olympiakos 10%.
Gruppo D: Liverpool 80%, Atalanta 60%, Ajax 50%, Midtjylland 10%.
Gruppo E: Siviglia 80%, Chelsea 70%, Rennes 40%, Krasnodar 10%.
Gruppo F: Borussia Dortmund 80%, Lazio 55%, Zenit 45%, Bruges 20%.
Gruppo G: Barcellona 80%, Juventus 75%, Dinamo Kiev 40%, Ferencvaros 5%.
Gruppo H: Paris Saint-Germain 80%, Manchester United 60%, Lipsia 55%, Basaksehir Istanbul 5%.
Da tuttosport, domande a cui dovrebbero dare delle risposte prima di rinviare la partita:
1. Ci sono delle regole. Quelle del Protocollo della Figc approvato dalla Commissione Tecnico Scientifica e, quindi, atto del Governo. Secondo quel protocollo il Napoli avrebbe potuto viaggiare per Torino e giocare la partita, grazie alla deroga all’isolamento fiduciario prevista dal protocollo (quella battezzata “quarantena soft” e che, a fronte di tampone negativo, permette ai giocatori e allo staff di recarsi allo stadio, disputare l’incontro e poi ritornare all’isolamento fiduciario).
2. Questa regola è stata applicata dal Milan (che ha giocato in campionato e perfino in Europa League) dopo la positività di Ibrahimovic. Ma soprattutto è stata applicata dal Genoa, che domenica 27 settembre dopo la positività di Lasse Schöne, è stato comunque autorizzato dalla ASL di Genova e proprio da quella di Napoli a raggiungere come gruppo squadra il capoluogo campano per disputare la partita. Partita disputata e vinta dal Napoli per 6-0. Nessuno ha avuto niente da ridire: cosa è successo nel frattempo? Il Napoli ieri sera poteva partire, comunque, avvalendosi del protocollo? O il divieto della Asl oltrepassava quel regolamento?
3. E poi, perché l’isolamento fiduciario da applicare al gruppo squadra del Napoli è stato deciso solo ieri, sabato, e non lunedì quando sono emerse le positività dei giocatori del Genoa o venerdì dopo i primi casi di positività (Piotr Zielinski e il dirigente Giandomenico Costi)?
4. Perché, nella stessa giornata in cui veniva vietato al Napoli di partire per Torino, il giocatore Arkadiusz Milik partiva per la Polonia per raggiungere il ritiro della sua Nazionale? Anche se fuori dal progetto tecnico di Gattuso, Milik si allena a Castelvolturno e utilizza gli stesso spogliatoio.
5. Perché la Salernitana, che in settimana aveva avuto un giocatore positivo, è regolarmente partita per Verona, dove ieri ha vinto 2-1 contro il Chievo?
6. Perché la Primavera del Napoli, che si allena a Castel Vulturno, è regolarmente partita per Lecce, dove ieri ha disputato la partita contro i pari età pugliesi, perdendo per 4-1?
Dubbi a cui è necessario dare una risposta per capire come il campionato di Serie A debba proseguire e, eventualmente, se può proseguire. Perché, fermo restando che l’unica priorità è la salute pubblica, resta il problema di darsi delle regole e poi rispettarle a intermittenza o farle interpretare da terzi. La decisione della Asl di Napoli, anche se giusta,- di fatto – cambia le regole che il calcio si era dato e, finora, rispettato. Se quella riga nel protocollo («Fatte salve decisioni delle autorità sanitaria locali o nazionali») diventa la porta d’ingresso dei dirigenti politici delle Asl locali che possono decidere di volta in volta chi gioca e chi no, il campionato di calcio diventa un groviglio di rinvii e, quindi, non può essere completato. Il calcio ha combattuto, in primavera, una battaglia molto dura per poter riprendere l’attività, si è sottoposto a sacrifici, anche economici, per applicare il protocollo ed è ripartito. Ora rischia di nuovo lo stop e questo potrebbe essere ancora più devastante per il movimento, già in gravissime condizioni finanziarie. Se questo è una necessità per la salute pubblica non si può fare altrimenti, ma deve essere detto chiaramente.
La Asl campana ribadisce che gli azzurri sono in quarantena: “Tutelare la salute dei napoletani spetta a noi, non dobbiamo chiedere permessi”.
Come direbbe Robertson…. L’angolo del buonumore :-)
Per fortuna il ministro dello sport con la consueta lucidità e tempestività ha fatto quello per cui è pagato: decidere.
Sportmediaset – Lega irremovibile su Juve-Napoli: i club professionistici possono viaggiare. E allora perchè il Gabinetto della Campania ha vietato al Napoli di viaggiare? Qualcosa mi sfugge….
Ma questa cosa dell’ASL locale, se vale per le società di calcio, non dovrebbe valere anche in tutti gli altri settori? Per dire, nell’azienda X ci sono tre positivi, io non ho nessuna voglia di farmi la trasferta nel posto Y, ho un cuggggino nell’ASL di Chivasso, posso avere la giustifica maestraaaa???
Al momento imagino che l’attività principale nel golfo doo sole e doo mare sia assicurarsi di trovare un TAR o qualunque altra istanza di ricorso composta da simpatizzanti del mandolino.
nel frattempo il mercato sta per chiudere – ovviamente fatto salvo l’intervento dell’ASL – e noi restiamo con la zavorra invendibile
Si’, modificheranno la norma… solo dopo che il Napoli avrà potuto usufruirne. Se il giorno del recupero la Juve avrà due o tre positivi, si dovrà senz’altro giocare, pena 0-3 a tavolino o campionato falsato e sentimento popolare indignato.
DeLa e DeLu hanno trovato questo escamotage, gentilmente servito su un piatto d’argento dei pagliacci della Lega, che in pratica se ne lavano le mani e mollano tutto alla mercé dei mandolini locali.
Basta con questo campionato e con questo sport, dove girano miliardi e vengono gestiti da macchiette che nel mondo REALE non saprebbero neache gestire un distributore di benzina.
Veramente, basta.
Peccato che Cantone non stesse intercettando i telefoni del calcio Napoli.
Scritto da Marco il 4 ottobre 2020 alle ore 11:41
Perciò se, alla luce della legge e dei provvedimenti nazionali, la Regione avesse detto una stupidaggine e il Napoli si fosse attenuto ad essa, questo lo salverebbe?
Penso proprio di no. Ma siccome siamo nel paese dei pulecenella finirà tutto a minchia. Con un rinvio e una modifica della supposta norma alla quale il cinepanettonaro si è nascosto.
Mi chiedo se cmq non ci sia violazione art. 4 codice di giustizia sportiva.