La Champions al tempo del Covid è un acroabata che barcolla sul filo. Due pareggi, le italiane: molto diversi. Per l’Inter è il secondo: se il Borussia profittò degli errori di Vidal, i «bimbi» dello Shakhtar, capaci di svaligiare il tinello del Real, hanno sfruttato un catenaccione mobile, brani sparsi di palleggio e la monotonia di un avversario che, almeno stavolta, non è mai riuscito a cambiare marcia.
Dal broncio dello 0-0 spuntano le traverse di Barella e Lukaku: due, come la Juventus con l’Hellas. E lo sfregio sotto porta di Lau-Toro. Conte ha cercato in Hakimi e Young i sassi sulle ali che, spesso, spaccano le vetrine. Eriksen, lui, è entrato quando la partita stava esalando le ultime mischie: a qualcuno piace freddo. Palla a Lukaku, le incursioni di Barella: non molto altro, a essere sinceri. Di positivo, la fase difensiva: da Marassi a Kiev, Handanovic senza voto. Resta il dubbio se, in questi casi, la linea a tre costituisca un lusso. Penso, sinceramente, che la scintilla sarebbe dovuta arrivare comunque. E per scintilla intendo uno slancio, se non proprio un lancio, un dribbling, un tocco di fino.
Atalanta e Ajax sono l’inno all’imperfezione che scaccia gli sbadigli. Gli olandesi, una scuola che insegna a braccare alto, ad attaccare in fraseggio (Antony, 20 anni) o di sponda (le ante di Traoré, 19 anni). Gasp, una nave pirata che morde in avanti, e perfino dalle falle ricava coraggio. Era la prima a Bergamo, il 2-2 riassume un’altalena che fino all’ultimo ha nascosto il risultato. Equilibrio nel primo tempo, e francamente esagerato lo 0-2 (rigore di Tadic, tap-in di Traoré fra i pugni randagi di Sportiello, poi prezioso). Nel secondo, 20’ di Atalanta «sturm und drang», con doppietta di Zapata, fin lì prigioniero, lampi di Pasalic, montagne russe di Ilicic e del Papu; quindi, Ajax padrone ma non tiranno. E così, per la Dea, un altro «cerottino».
E stiamo pure facendo fare la figura del giocatore di calcio a Dembele.
E che pena Cuadrado e pure il Kulu che si crede ancora a Parma e quando parte non protegge la palla col corpo.
ma uno bravo
Morata va mandato da uno sciamano
La prima cosa che qualunque allenatore cura, si chiami guardiola o Sarri o allegri o Conte è la fase difensiva. Ci sono pochi cazzi su questo. Dopo avere sistemato la fase difensiva pensi a quella offensiva. Qui si pensa che la fase difensiva sia diventata un optional.
Con la difesa cosà incerottata per me sarebbe stato più utile avere Arthur in campo anzichè Rabiot.
Chiesa inutile e fa sempre la stessa cosa, prova il dribbling a testa bassa e perde palla.
Dovevano già essere a +3 (o 2).
Imbarazzante Kulu che lascia sfilare una palla rapida e non la becca più, innecsando un loro quasi gol.
Morata quanti gol deve segnare perchè gliene convalidino uno?
Stavolta è il gomito. Regola ridicola.
Naturalmente in questo periodo se ci può andare male un millimetro, un tacco o una deviazione, va male.
Intanto, Morata c’è.
Chissà come deve essere, guardare dalla finestra e sperare nelle sconfitte di altri per avere soddisfazioni sportive. Triste, sicuramente.
No Franzò solo Sarri ha l’esclusiva del calcio complicato.
Gli altri sono geniali.