C’era Messi, non Cristiano. E allora è inutile girare attorno a Juventus-Barcellona, alla sua trama, al suo risultato. Pirlo fa quello che può, Koeman quello che deve. Leo, a 33 anni, vede ancora autostrade dove gli altri solo sentieri (Boskov). Vogliamo parlare del cambio di versante con cui ha aperto la corsia a Dèmbelé per il destro che, deviato da Chiesa – in quel caso, troppo al centro del villaggio – ha rotto il fragile equilibrio? Solo lui, poi, può permettersi di sbagliare certi gol da certe posizioni. Non però il rigore regalatogli, agli sgoccioli, da Bernardeschi, un naufrago disperso su un’isola di cui nemmeno le sue carte conoscono la latitudine.
Già in avvio un errore di Demiral aveva innescato un minuto di fuoco culminato nel palo di Griezmann. Migliore di Madama, Szczesny: su Dembèlé, su Griezmann. Mamma mia. Direte: e i tre gol di Morata? Fuorigioco. Di abbastanza, di poco, di pochissimo. Episodi: avrebbero cambiato la partita? Lo dubito, visto l’agio con il quale avanzava il Barça, colpevole – solo e troppo – di eccesso di narcisismo: o in porta con la palla o niente.
Nella ragnatela del Barça, Pjanic entrava quasi in punta di piedi: un po’ emozionato, forse. Il 4-4-2 di Pirlo avrebbe avuto un senso (tecnico, tattico) se gli attaccanti avessero dettato uno straccio di lancio, se le ali – Kulusevski, Chiesa – avessero azzeccato un dribbling, almeno uno. Dybala, cercato fin troppo dai compari, si limitava a incanalare il traffico, come al crepuscolo dell’era Allegri. Era questo che gli aveva chiesto il mister, forse per sopperire a un centrocampo senza radar?
Si reggeva su Bentancur, la terra di mezzo, così come la difesa sulle malizie di Bonucci e i riflessi del portiere. Per il resto: palla indietro, tipo rugby, e nessun passaggio a premiare i rari incursori che alzavano la manina (Chiesa, a volte). Una Juventus lenta, senza scintille. La solita Juventus. Con il solito penalty contro e il solito espulso (Demiral), corretti entrambi. E dire che i catalani non hanno mai dato l’impressione di essere proprio un muro, dietro.
E’ la prima sconfitta di stagione, a fronte di allarmi che erano già suonati a distesa. Andrea è «figlio» di Andrea e dunque, in teoria, potrà lavorare tranquillo. Restano le tracce: me ne aspettavo qualcuna. Nessuna, se si escludono le bollicine di Kiev.
Rileggiamo il commento prima della partita di uno che capisce di calcio, anche se in verità non ci voleva molto ad arrivare a quella conclusione. Sicuramente molto meno di una tesina a Coverciano.
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Juventus (4-4-2): Szczesny; Cuadrado, Bonucci, Demiral, Danilo; Kulusevski, Bentancur, Rabiot, Chiesa; Dybala, Morata. Allenatore: Andrea Pirlo.
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Barcellona (4-2-3-1): Neto; Sergi Roberto, Araujo, Lenglet, Jordi Alba; Pjanic, De Jong; Dembélé, Messi, Pedri; Griezmann. Allenatore: Ronald Koeman.
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Sbilanciata e senza un cambio che possa accendere una scintilla, nel caso.
Che dire, speriamo non ce ne sia bisogno e che tutti facciano la loro parte.
Fino alla fine forza Juventus!
Scritto da bilbao77 il 28 ottobre 2020 alle ore 20:37
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Ah Ambretta del cazzo, tu ed il Dormiente (lo chiamavi Camminante quando invece insegnava calcio dal campo) imparate qualcosa semmai.
Quell’imbecille ritardato di AmbrettaLex manco capisce ciò che lui stesso scrive.
Ma se Pirlo (a differenza di Sarri) ha dalla sua presidente e società e, per ora solo a parole vuote, lo spogliatoio, e malgrado ciò facciamo ogni 3 gg queste figure del cazzo dando l’impressione di essere un’allegra brigata di amici del calcetto del giovedì, lo dovrebbe capire persino un coglionazzo come lui che il problema è l’insipienza del manico e che lo scenario è ancora più preoccupante di quello di 12 mesi fà .
Non solo Mafredi, Ferrara e Stramaccioni…Pirlaccioni mi sta facendo ritornare in mente l’epopeo di un altro “predestinato” assurto a stratega direttamente della prima squadra del mmmilan: Pippo Inzaghi.
Anzi, lui almeno la Primavera l’aveva allenata per qualche tempo.
Adesso è nel posto che giustamente merita…le streghe del Benevento, a farsi quella gavetta di cui lui e i geni dei suoi ex dirigenti milanesi pensavao di poter fare bellamente a meno.
Buongiorno a Tutti e al Gentile Primario,
a mente un po’ più fredda provo a esaminare la partita di ieri.
La formazione iniziale l’ho trovata tutto sommato logica e in linea con quello che si ha oggi a disposizione. A priori, avrei cambiato Rabiot con Arthur. A posteriori, visto lo stato comatoso di forma di Dybala (e questo lo staff tecnico lo deve capire e vedere in allenamento), avrei tolto Paulo e messo il texano a dar forza al centrocampo (quindi 433 o 451 a seconda del livello di spinta delle due ali, Chiesa e Kulusewsky); poi, in corso d’opera, e a seconda di come si sarebbe messa, pronti Ramsey e Dybala (fresco dalla panchina, un po’ come la stagione scorsa nel ritorno con l’Inter).
Di positivo, c’è che la partita ha e aveva un valore eminentemente per stabilire la prima del girone, mentre non dovrebbe compromettere il passaggio del turno.
Altro lato positivo è che si scontano assenze esiziali per qualsiasi squadra (Cristiano, Alex Sandro, DeLigt) oltre alla forma non sufficiente di altri elementi fondamentali, come il già citato Dybala, Bentancur, Bonucci e Arthur (che credo non abbia giocato per non meglio noti problemi fisici, altrimenti non me lo spiego proprio). Il recupero di questa mezza squadra abbondante dovrebbe consentire un miglioramento netto.
Ci sono, però, fattori negativi ed evidenti:
i due esterni (Chiesa e Kulusewsky) su cui evidentemente si è puntato molto, essendo i nuovi acquisti più onerosi, non hanno (ancora) la caratura e l’intelligenza tattica di coprire il centrocampo e proporsi nei giusti tempi e spazi in attacco. Da qui ne deriva la sterilità dei due centrali di centrocampo, anch’essi non in grado di coprire e impostare, da soli. A questa mancanza in impostazione devono sopperire: Dybala, rinculando e allontanandosi dalla porta (ciò che faceva pure con Allegri e Sarri, dato che il centrocampo è sempre stato sterile), e Bonucci, alzandosi a impostare o lanciare (con poca precisione in verità ) e perdendo lucidità ed efficacia nella fase difensiva.
Passando ai singoli: si salva il povero Szceszny, graziato più volte da errori di mira millimetrici o velleità di barocchismi tipicamente blaugrana, ma pure bravo a chiudere la porta in diverse occasioni, oltre che incolpevole sulle due segnature; merita la palma del migliore il buon Alvaro, in coabitazione con il più fido complice Cuadrado: da loro le azioni più pericolose e le beffe millimetriche più cocenti (via VAR).
In definitiva, la Juve è un cantiere (già sentita) e non potrebbe essere altrimenti dato che questo, con tutte le imperfezioni del caso (giocatori acerbi e non tutti perfettamente funzionali; allenatore scelto per riffa e/o arroganza tra i neopatentati), è il primo anno in cui si prova a ricostruire, dopo aver smantellato a forza di plusvalenze a partire da Berlino 2015 in poi.
Scelto Sarri (e non lo avrei mai scelto, così come non avrei mai riconfermato Allegri, tanto per esser chiari) era necessario costruire con lui e per lui.
Ora, cacciato Sarri, si prova a costruire, va dato atto, ma il capomastro deve tutto dimostrare.
Speriamo e stiamo a guardare, non ci resta altro, da tifosi.
La prossima, a casa dello Spezia, non è partita che si possa sbagliare, e via di seguito, nemmeno gli ungheresi.
Non è scontato e non è insormontabile, ma da lì dovremo ripartire.
Non schierare Arthur in questa partita (in cui il Barça invece, saggiamente, schiera l’ex Pjanic) è stata una scelta sbagliata dal punto di vista tattico (di fronte a un avversario tecnico e d’attacco come il Barça, avrebbe aiutato la difesa e protetto meglio il pallone rispetto a Rabiot) e stupida dal punto di vista psicologico dato che il giocatore era sicuramente motivato.
Scritto da Fabrizio il 29 ottobre 2020 alle ore 07:59
Qui si fa interessante in quanto le scelte e l’atteggiamento sono stati poco comprensibili.
L’esclusione di arhur e ramsey (i centrocampisti più tecnici) e lo schierare contemporaneamente kulusevki, dybala e chiesa (i primi due temo incompatibili o quasi…) senza avere un atteggiamento aggressivo e corto, con i due centrali di centrocampo e i difensori a pressare alti (accettandone i rischi) vuol dire consegnare il campo ai palleggiatori del barca, che oltretutto correvano ben di più (condizione?) o forse sembravano farlo perchè correvano meglio.
Troppe volte ho visto bentancur e rabiot – due cristoni – schiacciati davanti ai difensori e messi, pedri e compagnia con metri liberi davanti, liberi pure di impostare indisturbati uno due letali in velocità , i difensori piantati.
Se non pressi il barca e gli imponi la maggiore fisicità (e non ci vuole molto…) allora devi avere i tuoi migliori giocatori tecnicamente. Quindi non rabiot, si arthur, la rinuncia ad uno dei tre dietro morata (oggi veramente presuntuoso da parte di Pirlo), quindi dybala in panchina. Un centravanti due ali di cui una tornante, un cagnaccio in mezzo a recuperare palloni, squadra comunque più corta di quello che si è visto.
Poi si, è vero che è anche bonucci ad allungare la squadra, ma ieri mi è sembrato il meno colpevole.
Ho letto che pedri ha fatto a pezzi cuadrello. Non è vero. Ha giocato molto bene, ma cuadrello è stato un vero fastidio per il barca, ha fatto il boia e l’impiccato, imputargli l’essere confusionario quando correva per tutti, mi sembra una modalità giornalistica vigliacca e incompetente. Le poche occasioni pericolose fatte dalla juve vengono da lui. oltre che da morata, che a parte la scelta statisticamente discutibile dei fotogrammi – che va accettata – qualche domanda sulla sua prontezza a posizionarsi se la deve fare.
Pirlo, infine, deve venire a patti con la sua intelligenza. O è veramente convinto che bentancur con arthur o rabiot possano fare il lavoro che fanno goretzka e kimmich, oppure se ne faccia una ragione, giochi a tre i mezzo e il resto di conseguenza.
E a gennaio cerchino due giocatori logici, un terzino e un centrocampista.
Ah, in questa situazione, salute permettendo Ramsey deve giocare sempre.
Maestro
Se pensi che a Pirlo sia sufficiente la raccomandazione di AA per far sì che i giocatori non facciano i furbi,beh significa che vivi in una realtà parallela o perlomeno che sei poco avvezzo a cose di calcio.
AA se le cose dovessero andare male prenderà atto che Pirlo non è stato in grado di farsi ascoltare e lo licenzierà come fatto da lui e la sua genia per altri milioni di persone.
Ma Pirlo vi sembra più:
a) Ciruzzo nostro
b) Maifredi
c) Stramaccioni
.
Scritto da punk77 il 28 ottobre 2020 alle ore 23:42
Scritto per tutto l’anno scorso che i tempi delle vittorie erano finiti e sarebbero iniziati gli anni di carestia. Il campionato vinto è stato per grazia ricevuta e figlio del covid. I tempi stanno cambiando e Nedved e paratici con l”avallo di AA stanno facendo terra bruciata della juve, soprattutto economicamente . Speriamo che prima o poi J.Elkan se ne renda conto e cacci via questa gentaccia. Il povero Pirlo non centra nulla, ha accettato una cosa piu’ grande di lui. I responsabili sono chi ha scelto prima sarri e poi Pirlo
https://www.juventibus.com/partitabus-juve-barcellona-0-2-speravo-de-mori/
Vogliamole bene
EC: interesse
AmbrettaLex, vaticina che certi paragoni non si devono fare.
E perchè? Perchè lo dice un ritardato indaista che si traveste da 4 o 5 altri personaggi per soddisfare qui le sue turbe psichiatriche.
Il meschino ha tutto l’interese che si rimanga con Pirlaccioni, cosìccome si CAGAVA adosso al sol pensiero che, partito il Minestraro marcio, ritornasse a casa Tonio Cartonio, che avrà i suoi difetti (peraltro sempre più radicati) ma che avrebbe fatto sputare l’anima a ‘sti damerini.
Che poi uno che, da puLEXicessi viveva qui 24/7 e adesso, dopo la cura-Bilbao, lo ha sotterrato per riprodursi con varie schifezze, tra cui Ambretta…ecco, proprio solo alitate pestilenziali come quelle di ieri sera può produrre.