L’importanza dei carri attrezzi. Il solito, Cristiano Ronaldo. Suo, il pareggio con un sinistro da chirurgo che ha punito il ritardo di Dibusz. E l’altro, sempre meno insolito: Morata. Era entrato al posto di capitan Dybala che Pirlo cerca, correttamente, di recuperare dal vivo. Quando ormai il pari sembrava scolpito e l’orologio tiranno, la «quarta scelta» ha incornato un cross di Cuadrado e confuso – ancora una volta, per l’ultima volta – il povero portiere.
La rimonta vale gli ottavi di Champions e poco altro. Pirlo aveva raccomandato testa, la Juventus invece ha fatto di gamba sua. Avrà pensato, immagino, che la lezione dell’andata sarebbe bastata. Invece no. Difesa fitta, ma alta, il Ferencvaros di Rebrov. Con Zubkov e Uzuni a fare i guastatori. Il gol di Uzuni, al di là della scivolata di Danilo e della vaghezza di Szczesny, casuale non fu. Ci stava.
Brutta Juventus: molle, pigra, sazia. Dybala cercava la forma tocchettando e spesso finiva in fuorigioco, con Cristiano e Bernardeschi. Perché sì, il movimento senza palla era tirchio, e a nessun braccio levato, in segno di vita o di invito, corrispondeva un salvagente dignitoso, un lancio profondo. In questi casi il rischio, di solito, vale la candela: prima o poi i difensori si appisolano e i centimetri premiano l’attaccante. A patto che non ci si rifugi, come ha fatto Madama, in un torello sterile, orizzontale, da Arthur a Cuadrado da Cuadrado a Bentancur (recuperi tosti, almeno) e così indietro.
I pali di Bernardeschi e Morata, il mezzo miracolo di Dibusz sul marziano non vanno trascurati, come il lancio con cui Danilo ha fiondato Cuadrado. Prezioso lo scudo di De Ligt. E poi i cambi, naturalmente. Decisivo Alvaro, non gli altri: da Chiesa a Kulusewski. Sullo svedese: se Cuadrado fa l’ala, Dejan tende ad accentrarsi. E se si accentra, o dribbla o si perde. Si è perso.
Diego Armando Maradona.
Il più grande.
Solo Mohamed Ali come lui. Punto.
https://youtu.be/KNKKVDqwoT8
Lo ricordo così…ero scugnizzo , saltai dal letto
Alessandro,
Di argomento credo di averne uno e decisivo.
Tu non hai conosciuto personalmente Diego Maradona, tuttavia esprimi un giudizio sull’”uomo”. E stendi un velo pietoso su di lui.
Allo stesso modo, io non ti conosco, ma posso allo stesso modo stendere un velo pietoso su di te.
Non ti sto attaccando, ma ti faccio presente che esprimere giudizi su persone che non si conoscono direttamente dimostra ignoranza ed arroganza.
Concordo con Alessandro,le sue ultime contro la Juve:i giocatori più forti ce l’ha nella FIGC….
Givanni.
Non sono d’accordo con te. Maradona è stato sì un calciatore, un grande campione, ma è stato anche un personaggio pubblico con una certa influenza, uno che aveva un grande seguito. Mi sta bene nell’esaltarlo come uomo di sport, per le sue prodezze, per i suoi gol. Parallelamente va anche valutato, possibilmente mettendo da parte un certo buonismo peloso, per quelli che sono stati i suoi comportamenti nella vita privata. E qui, con tutto il rispetto, io mi sento di prendere le distanze da chi, considerata l’occasione di cordoglio, vuole pure presentarcelo come un grande uomo.
Maestro.
Se mi rispondi attaccandomi vuol dire che sei a corto di argomenti.
Se ripensi alla vita di Maradona fuori dal campo anche tu, con un po’ di impegno, arriverai alla conclusione che non è stato un grande uomo. Uno che si fa squalificare due volte per doping (il 17-03-1991 dopo Napoli Bari di campionato e dopo Argentina-Nigeria al mondiale in America del 1994), che vantava amicizie con uomini legati alla camorra e che anche dopo aver smesso di giocare continuava a fare uso di droga, se per te è stato un buon esempio come personaggio pubblico non so proprio cosa dirti.
Alessandro,
io stendo un velo pietoso su di te, chiunque tu sia.
R.I.P. grande Diego
Rispetto il ricordo di tutti quanti stanno qui commemorando la scomparsa di Diego Armando Maradona: mi permetto soltanto di dire che, a mio modestissimo avviso, dovremmo non sottolineare troppo le sue scelte di vita extra-campo…lui è stato un genio del calcio, anche secondo me il più grande di tutti….e i geni spesso, nel calcio, nella musica, nell’arte , più in generale nella vita, sono talvolta anche sregolatezza…io voglio ricordare e commemorare qui un Dio del calcio…solo questo…..R.I.P.
Alemichel.
Maradona era il numero uno dei suoi tempi. Esattamente come lo era stato Pelè vent’anni prima e attualmente lo sono Messi e Ronaldo vent’anni dopo. Fare paragoni con epoche diverse secondo me non è corretto perché gli stili di gioco cambiano col passare degli anni.
Comunque sì, è stato un mito, un genio del calcio. Come uomo, meglio stendere un velo pietoso.