Mentre l’Inter della difesa a tre, Bastoni «mobile» e Barella perno arretrato banchetta al tavolo di un Sassuolo ubriaco di edicola, i senza Cristiano riescono nell’impresa di non vincere neppure a Benevento, con l’aggravante, questa volta, di essere andati in vantaggio.
Inter 3-0, Juventus 1-1. In questo slalom (quasi) parallelo, l’Inter parte forte, aggressiva e gli episodi la baciano. Conte ha sistemato qualcosina, il Sassuolo non è il Real e il resto viene da sé, Berardi ingabbiato, palo scheggiato da Djuricic, pilota automatico e Gagliardini che, dopo Sanchez e l’autogol di Chiriches, sistema il tabellino. All’Inter il risultato, a De Zerbi il possesso palla.
E Madama? La solita minestra, il solito possesso palla attorno ai tocchi di Arthur, un pregevole gol di Morata (ma guarda) su sventaglio di Chiesa, il raddoppio sbagliato da Dybala (l’azione più bella) e sfiorato da Ramsey. Pirlo invoca velocità e profondità , ma Pippo Inzaghi, che fu suo sodale al Milan, lo aspetta sulla sponda del fiume. E allora: o arriva il raddoppio o arriva il pareggio. E’ arrivato il pareggio, naturalmente. Agli sgoccioli del primo tempo, con Schiattarella che impegna strenuamente Szczesny e, subito a ruota, con Letizia che indovina un gran diagonale, fra sentinelle distratte e un portiere che sembrava già sazio.
Restava l’intera ripresa. La Juventus l’ha sprecata con un torello sterile, quasi concessole dagli avversari. Ci sarebbe voluto più movimento senza palla, e magari, se posso, uno straccio di dribbling. Glik sfiniva Morata, l’Omarino non trovava lampi, se non alla fine (bravo Montipò), Ramsey, Rabiot, Frabotta giravano al largo. Per tacere di Cuadrado, in versione «che io vadi». E allora? Il Benevento, incerottato ma stoico, è ancora lì che gode.
Per la cronaca: Cristiano entra con lo Spezia sull’1-1, due gol e finisce 4-1. Esce all’Olimpico, con la Lazio, sullo 0-1 e finisce 1-1. Con il Cagliari, titolare, doppietta e 2-0. Senza, tre punti fra Crotone, Verona e Benevento. Chi scrive, l’avrebbe portato almeno in panchina e gli avrebbe risparmiato la Champions. Ma è Pirlo che decide. E Pirlo mi sembra molto confuso, fra cambi di formazione (troppi) e al dettaglio (inutili). Grave il rosso a Morata, per proteste, in coda a sette minuti di recupero che hanno lasciato più rimorsi che rimpianti.
E mica tanto.
Forse è ora che il pareggio col Verona sia rivalutato!
Inoltre facciamo fatica a vincere tre partite di fila.
Scritto da lucx il 28 novembre 2020 alle ore 22:22
Due di fila.
In campionato non ne vinciamo due di fila da 17 (diciassette) turni.
Zizou Zaccagni.
Dai che forse Sora L’Hellas ci tiene la Dea dietro nell’impietosa corsa per il quarto posto a fine anno.
Gli scudetti si vincono contro le cosiddette piccole.
Ed i punti persi contro di queste (Crotone, Verona, è Benevento) cominciano ad essere troppi.
Inoltre facciamo fatica a vincere tre partite di fila.
Per lo scudetto la vedo dura, speriamo di fare meglio in CL.
Oggi non mi sono piaciuti i cambi, quello di Ramsey poi non l’ho proprio capito.
A questa Juve manca carattere, manca la fame, se qualcuno non gli fa uscire il carattere a questi ragazzi non andremo da nessuna parte, la squadra non aveva bisogno di ronaldo oggi, ma è riuscita a pareggiare lo stesso… complimenti.
Rimanere fuori dalle 4?Forse Gniello lo meriterebbe
Primario apprezzo molto la sua ironia…..non cambia, ahimè, la sostanza….la Juve è a FORTE rischio di rimanere fuori dalle prime quattro….con tutte le catastrofiche conseguenze del caso….
Se si sbrigano fanno ancora in tempo, ma si devono sbrigare. Questo non sa nemmeno dove sta, altro che Sarri. La strada intrapresa è la stessa del Ferrara che fu. E Chiesa nella Viola, la seconda punta non l’ha quasi mai fatta, al pari di Kulu nel Parma.