Dal Camp Nou a Marassi, dallo smoking al saio, la Juventus ha provato a ripetere la stessa partita, prendendola di petto. Ma ha trovato solo una cosa in comune: i due rigori. Il Genoa di Maran si è messo lì, fra i bivacchi della sua tre-quarti. Con Pjaca e Scamacca che invocavano improbabili munizioni. Era a senso unico, la partita: una incessante e noiosa processione fino al momento che poi era sempre quello, un corner o un cross.
Per aprire i catenacci, se non hai un «palo» d’area che permetta di pirlargli attorno, devi azzeccare un dribbling, un movimento senza palla, un lancio filtrante. L’idea di Pirlo era di recuperare in fretta, fase che i genoani, preferendo rannicchiarsi, concedevano: e qualcuno fra Madama avrà pensato, magari, al gegenpressing. Dybala girava al largo, e non è una novità ; Cristiano, idem, e anche questa non è una novità , se la pancia è piena (e dopo il Barça lo era, lo era). Una coppia a distanza: troppo a distanza. Ci provava McKennie, di testa (Perin reattivo). Si prodigava Cuadrado, il regista occulto della squadra, non però con le stesse magie del derby.
Difendevano alto, Bonucci e De Ligt. Ma palle-gol pulite, non più di un paio (McKennie all’inizio, Cristiano alla fine). Nonostante i dribbling di Chiesa. Nonostante il lavoro sporco di Bentancur. In assenza di scintille, si aspettava l’episodio, che a volte si traveste da errore. Ma di chi? Di un Genoa chiuso a chiave o di una Juventus costretta a sporgersi dal davanzale?
Improvvisamente, i petardi. Un gol di Dybala, alla vecchia maniera, su tocco aereo di McKennie (Usa e detta), poi un pisolo di Alex Sandro, freddato dalla lama di Sturaro, quindi i contatti Rovella-Cuadrado e Perin-Morata, entrato per smuovere la noia. Alla centesima juventina, il Marziano non credeva ai suoi occhi. Trasformare un 5 nell’ennesimo 8, perché no. L’edicola freme.
Gentile Dario, e bravo: ripeto, mi trovi un passaggio in cui, contatto o fallo, metto in dubbio i due rigori. Se può aiutarla, fra i tre rigori di Barcellona e Marassi (escluso il contatto di mano di Lenglet, netto), ho trovato esagerato solo il contatto del primo a penalty al Camp Nou.
Primario ero stato fin troppo facile profeta prevedendo, dopo la scintillante prova del Camp Nou, rinnovate fatiche ed imbarazzi nella partita di Marassi….qui siamo ai famosi 3 indizi ( Crotone, Benevento , Genoa stasera ) che fanno assolutamente una prova: rassegniamoci , contro squadre abissalmente inferiori che si chiudono a testuggine nella propria metà campo ( e a volte almeno in 9 nella propria area….) questa Juve faticherà SEMPRE maxime se, come stasera, schiererà il duo Ronaldo-Dybala rinunciando, almeno inizialmente, al buon Alvaro che sicuramente in area e fuori è un punto di riferimento più affidabile di Paulino…tra le varie ed eventuali ennesima prova disastrosa di Rabiot mentre Chiesa è stato l’incontro capac3 di fornire strappi ed iniziative che, almeno, tentavano di rompere il super catenaccio genoano..Cristiano, d’accordo con lei, insufficiente in generale ma…quando calcia i rigori…è SEMPRE UNA SENTENZA….cosa ASSOLUTAMENTE non trascurabile…tutto quanto precede a mio modestissimo giudizio…e per Lei??
Gol preso in modo stupido, per l’ ennesima leggerezza di bentancourt, che visto il raddoppio sull’ esterno di Mc kennie, non pressa su Luca Pellegrini ma se lo guarda bellamente crossare. Sandro è stato preso in mezzo, ha responsabilità relative. L’ uruguagio è stato leggero anche nel pareggio della Lazio a Roma. Male.
Egregio Beccantini, come notava Ezio, se si chiamano “contatti” i “falli” si coltiva la tendenza a sminuire dove, in una fase problematica come la nostra, ci sarebbe bisogno di incoraggiamenti.
Gentile Dario, appunto. Se trova un un passaggio in cui metto in dubbio i due rigori, me lo indichi. Grazie.
Caro Beccantini, un giornalista lavora con le parole, e, non se la prenda, occorre usare quelle giuste.
Ma poi non tiriamo MAI da fuori. Non ci proviamo neanche, salvo Cristiano quando può.
McKennie alla Vidal, fatte le debite proporzioni, può essere la chiave tattica della stagione, ma solo se poi Pirlo non fa eccessivo casino con gli altri ruoli.
Sul gol loro, che mi ha fatto imbestialire, errore di Sandro ma anche Sczeszny non mi è parso impeccabile, come poi in un disimpegno successivo.
Gentile Ezio, mi scusi: chi ha discusso i rigori?
Non si chiamano contatti, ma falli,
Falli da rigore. Sacrosanti.
La cosa più bella della serata? L’abbraccio fra Dybala e Pirlo quando l’argentino è stato sostituito da Morata.