Nella mia griglia l’Atalanta era terza. Dietro Juventus e Inter, davanti a Milan, Napoli, Roma e Lazio. Il 3-0 alla capolista è un avviso di «garanzia» per gli avversari. Già sento il loggione: col Genoa e a Udine, però, aveva pareggiato. Certo. Di marziano ne esiste uno, va per i 36, e non sempre basta.
Il Milan di Pioli è campione d’inverno «nonostante»: lo deve alla sciatta Inter di Udine (0-0), con un Conte che non ricordo così furibondo dalla notte di Juventus-Genoa. Tornando alla Dea, è la squadra più europea che abbiamo: come gioco, come fisico, come mentalità . Gasp, poi, è uno dei rari tecnici che «fanno» punti; anche senza il Papu, ça va sans dire. C’è stata poca partita, a San Siro. Ibra o non Ibra (e, agli sgoccioli, Marione o non Marione). Il Milan era un po’ incerottato, ok, ma questi sono prezzi che pagano tutti, e allora tanto vale farsene una ragione.
Romero di testa, Ilicic su rigore, Zapata di sinistro. Josip Ilicic ha 32 anni, è uno sloveno di scuola brasiliana, lunatico e genialoide, dal bandolero stanco del passato all’artista che ormai esula dal quarto d’ora di popolarità che coniò Andy Warhol: molto, molto di più. Sconvolto e travolto dalla onda lunga del virus, era finito nel silenzio che spesso spacciamo per paura, per mistero; e talvolta, i più scabrosi, per crisi. Figuriamoci. Ilicic ha un sinistro da torero e una sterzata da slalomista. Dinoccolato, ombroso: ma quando decide, decisivo.
Pressing di gruppo e non randagio, testa alta (ad altezza Duomo, per intenderci), con il 5-0 del Liverpool a far da confine: al diavolo (appunto) le leggerezze di gestione, le turbolenze di volo. E il primo cambio si chiama Muriel, uno da 11 gol. L’Atalanta è moderna perché se ne frega delle etichette, difende a uomo, ma a uomo ringhiando in avanti, non molla mai, ti fissa negli occhi e se di fronte trova muscoli teneri come Meité, li sbrana.
Sti scemi son già andati a casa… .
Gente senza testa e senza palle
Avercene…
Panita di merda
Solito problema: le partite non le chiudiamo
Non male come inizio ripresa…il festival degli orrori in 30 secondi…
Ma chi l’ha messo in campo Bernardeschi?
Pagliuca? (Cit.)
Bernardeschi non ci puó stare da noi, dái. Ormai dovrebbe essere chiaro a chiunque abbia visto qualche partita anche solo in TV, figuriamoci a gente del mestiere, e che mestiere! Mi sorge il dubbio che, essendo lui di Raiola, ci sia sotto altro…non me lo spiego altrimenti…
Arthur il migliore dei nostri.
Che Iddio ce lo preservi,ho visto pure Ronaldo mangiarsi gol cosmici(Atalanta)!
Nell’occasione divorata dal Berna si evidenzia la pochezza del carrarino.
C’è il gran tiro da fuori di Cristiano e la paratona di Skorupski.
Sulla ribattuta, Bernardeschi è solissimo e, col portiere in affannoso recupero di posizione, poteva fingere il tiro bloccando il piede e praticamente entrare col pallone in porta, o quasi.
Invece se la fa sotto e colpisce il portiere, come un orsetto al luna-park.