Che sia un campionato senza tiranni, l’ha confermato la trama di Juventus-Bologna. Un’ordalia divertente, dal ritmo croccante, solcata da frequenti ribaltoni. Protagonisti, i portieri: Skorupski, soprattutto (su Bernardeschi, su McKennie e, nel finale, addirittura su Cristiano), ma anche Szczesny, artefice di un vero prodigio sul tentativo di harakiri aereo da parte di Cuadrado, bravo nell’arrivare al tiro, scellerato nella mira).
Nel primo tempo, Signora a cassetta: pressing e buone azioni, premiate dalla carambola Arthur-Schouten. Alla ripresa, per una ventina di minuti, solo Bologna. Per lo spirito trasmesso da Mihajlovic e per gli errori tecnici di Danilo, Bentancur, dello stesso Arthur. Non credo che, negli spogliatoi, Pirlo avesse detto «ragazzi, è fatta». Non credo proprio. Penso, se mai, alle ruggini e ai ruttini post Supercoppa.
Fatto sta che, a un certo punto, Sua Geometria ha richiamato Bernardeschi (insomma) e inserito Morata. Un pugno di minuti ed ecco, da un angolo, la testa di McKennie, uno spillo che, in area, buca molti palloncini. Il Bologna ha accusato il colpo e, in contropiede, Madama avrebbe potuto vendemmiare. Persino con Rabiot.
Proviamo a tirare le somme. Le partite vanno chiuse. In caso contrario, la lotteria degli episodi diventa confine ambiguo, pericoloso. Il Bologna ha perso per aver cercato di segnare, sempre, incurante della schiena che offriva ai pugnali degli avversari. La Juventus, specialmente quando Cristiano ciondola (ma che palla, a McKennie), continua ad alternare periodi di dominio (territoriale, almeno) a momenti di insidiose amnesie. Il centrocampo schierato rimane la versione più funzionale: McKennie, Arthur, Bentancur. Uno che smista (il brasiliano), uno che recupera e si butta (il texano), uno che zompa (l’uruguagio). Il resto, tutto quello che volete: tranne che noia.
A madripoor e anche in Canada.
Wolverine
Parlando di Canada mi riferivo al personaggio dei fumetti.l’ho letto anch’io all’epoca e Wolverine bazzicava a madripoor….
Si parla di un possibile scambio Dzeko-Sanchez.
A Roma sono completamernte pazzi.
Scritto da Superciuk il 28 gennaio 2021 alle ore 17:07
Bingo. L’eliminazione del costo del cartellino è un dei temi caldi del calcio.
Facendolo, il calciatore smette di essere un asset e diventa un impiegato a stipendio.
Il sistema diventa più sano perchè si eiminano i bilanci truccati per le plusvalenze farlocche. I procuratori e i giocatori teoricamente ci guadagnano, perchè le società, non dovendo più pagare il costo del cartellino, potrebbero elargire stipendi più alti. Ma, non potendo contare più sulle plusvalenze, potranno basarsi solo sui ricavi reali, e questo limiterà giocoforza a medio termine anche lo strapotere dei procuratori.
Andrà studiato un sistema di indennizzi per le piccole società, che altrimenti verranno letteralmente depredate dalla big. Ma se non si vuole che prima o poi il calcio scoppi, magari “aiutato” da eventi tipo la pandemia, vanno assolutamente estirpati i due bubboni del nostro tempo (plusvalenze e procuratori).
Credo che questa estate si discuteranno tagli pesanti agli ingaggi di TUTTI.
Non ci sono cazzi.
Grande persona,grande allenatore e….filosofo!
Testa di giocatore buona solo per portare cappello……(Vujadin Boskov)
sarebbe bello trovare un modo per riportare tutto a un livello più “umano”, ma non saprei dire come. forse la cosa avverrà naturalmente, chissà. il calcio resta ancora uno sport popolarissimo, ma ho l’impressione che cominci a esserci meno interesse tra i giovani. leggevo tempo fa un articolo secondo cui molti ragazzi adesso preferiscono guardare gli highlights di una partita anzichè l’intero incontro, 90 minuti sono ritenuti “pesanti”. chissà, magari piano piano ci sarà un ridimensionamento “naturale” del fenomeno calcistico…
giochi bene e pretendi subito un aumento dell’ingaggio, giochi male e resti comunque sul groppone della società che devi pagarti fino all’ultimo centesimo. non è facile e infatti i bilanci di tutte le squadre sono affossati dalle folli spese relative agli ingaggi. non è per niente semplice, anzi io ho l’impressione che prima o poi la bolla scoppierà.
il coltello dalla parte del manico lo hanno ormai calciatori e procuratori, lo sappiamo. le società cercano un minimo di tutelarsi proponendo contratti in cui si riduce la parte fissa e si alza quella legata ai premi per risultati sia individuali che di squadra, ma anche così restiamo su cifre astronomiche. se sbagli un investimento “pesante”, come ad esempio quello su bernardeschi, sei bello che fottuto.