Che rumba, signore e signori. Che Spezia. Clamoroso al Picco, Spezia batte Milan due a zero. Il Milan capolista, il Milan di Ibra. Come se il tempo, stanco dei soliti menu, si fosse alzato dal tavolo e avesse ordinato qualcosa che ricordasse l’epopea dei Vigili del fuoco spezzini, capaci, nel campionato bellico del 1944, di superare il Grande Torino e aggiudicarsi uno scudetto mai riconosciuto, mai dimenticato, sempre rivendicato.
Da Ottavio Barbieri e il suo mezzo sistema a Vincenzo Italiano e il suo pressing feroce, a tutto campo: prendete la miglior Atalanta del Gasp e il miglior Verona di Juric e avrete un’idea dell’idea. E così, dopo la Juventus a Napoli, è caduto anche il Milan, fin qui imbattuto in trasferta.
Clamoroso, sì, per il pugno del risultato e l’urlo dello scarto. Non certo per la trama, che Maggiore e Bastoni, i cannonieri, Gyasi e Agudelo hanno organizzato, tradotto e dominato come solo alla vigilia, sulla lavagna, riesci a immaginare. Non c’è stata partita, e se mi chiedete il nome di un giocatore dal voto indefinibile, vi rispondo Provedel: il portiere. Mai impegnato sul serio, mai disturbato dalle torri o dalla fanteria leggera di un Diavolo sbranato, letteralmente. Mai. Da nessuno.
Ecco qua un allenatore – uno dei pochi – che porta punti e di cui si nota la mano. Pur non avendo fenomeni, o forse proprio per questo: può ordinare, può farsi seguire attraverso il calvario che impone. Kevin Agudelo è un colombiano di 22 anni. Ruolo, attaccante. Sembrava il miglior Aguero. E vi raccomando l’azione del primo gol, rifinita da Maggiore. Uno spettacolo.
E il Milan? Bolso, distratto, sterile in Calhanoglu, nervoso in Ibra (nervoso perché isolato), sempre a rimorchio dei tarantolati avversari, con Donnarumma protagonista già in avvio. Brutte notizie, per Pioli, in vista dell’Europa League e del derby. Brutte, ma meritate.
In pratica fa da antidoto indaista alle cazzate di Padovan.
Ambretta è il Padovan pro inda.
Sarà la vista di Lukakkio che lo eccita, fatto sta che l’ominide è proprio su di giri stasera ….
Oh sommo, che stai sulla sommità del kakkio di lukakkio, vedi di crepare presto, poi festeggiamo in tanti!
purtroppo da stasera inizia un altro campionato, e se i cinesi dovessero vincere il derby sarà improbabile riprenderli, anche perchè non si capisce chi potrebbe farlo.
Niente, il portarogna cancerogeno TumoreLex, dopo l’ottavo posto dei maiali, ha scongiurato loro il pericolo di fallimento.
Sto cancro ambulante è 24/7 al servizio dei suinidi, fin dai tempi nei quali si chiamava Impera.
Finalmente un po’ di aria nuova all’AIA: Alfredo Trentalange eletto presidente battendo nettamente il despota NIcchi.
Si spera in una nuova gestione della classe arbitrale con più trasparenza, e possibilità di dare agli arbitri finalmente la parola, pur mantenendo saldo il rispetto delle regole della loro associazione.
Scritto da camerata ivana la scrofa il 14 febbraio 2021 alle ore 18:51
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Chissà cosa cazzo dovrebbe fregare ad un tifoso di calcio, per di più juventino, di questo cambio al vertice AIA.
Anzi su certe tv locali I maiali indaisti, colleghi del camerata di cui sopra, fanno becera ironia dicendo che con la fine dell’era Nicchi, finirebbe il trattamento di favore per la Juve.
Ora solo delle merde come dei pisciatombe possono dire una cosa del genere quando è palese come, soprattutto negli ultimi anni, sia in vigore il lodo Carraro.
Sei una merdaccia.
Se non altro il 4 posto è salvo.
Speriamo abbiano almeno l’umiltà e il buon senso di difenderlo
Bella la vita con quello grande e grosso davanti,l’Ambrocina è solo lui
La potenza di fuoco di di maio..a sinistra mette la freccia rossa
Come ci sguazza TUMORElex con questa Newentus.
A pensarci bene lo Stagista sarebbe stato l’allenatore ideale per la Triade scema. Invece incredibilmente AA lo ha messo a guidare la squadra più importante e ricca d’Italia.
Ed il tumore nelle sue 2 macchiette ci gode.
Deve crepare all’istante, e non lasciare traccia genetica quel maiale.
Io non “tifo” per il 4 posto, mi pare di capire che la squadra non sia in grado di ambire a di più….
Sennò avrebbe almeno pareggiato a milano e ieri
E visto che di partitacce costati punti ne aveva fatte già altre : fiorentina crotone benevento – e anche quando aveva fatto buone partite -lazio e atalanta – aveva buttato altri punti, vuol dire che i limiti son congeniti….
Scritto da ezio maccalli il 14 febbraio 2021 alle ore 15:35
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Soprattutto quelli del guardone a scompara e ricomparsa.
Ma la gelosia verso chi di calcio capisce e scrive con logica, lo divora.
Deve essere una condizione cancerogena da H aspirata.