Ogni tappa, una scalata. La Juventus è questa, in fuga da nove anni e da mesi ansimante, sgonfia, senza un sacco di titolari (ultimo, De Ligt). Per un’ora, lo Spezia di Italiano l’ha tenuta a cuccia: un po’ di pressing, un po’ di giro palla e zero tiri, a conferma che le lavagne contano e i piedi pesano. Potevano segnare solo su errore, i campioni. Non su azione. Palo di Cristiano a parte.
Che Juventus era? La solita. Lenta, pasticciona, come se gli occhi dei suoi interni fissassero sempre le zolle e non il cielo. Dal momento che il calcio è, sì, irrazionale, ma con juicio, ecco i cambi di Pirlo. Da una miniera sventrata sono uscite due pepite: Morata e Bernardeschi. Un centravanti di ruolo – determinante, perché l’unico – e un eclettico scaduto a generico. L’hanno risolta loro. Assist di Bernardeschi per Morata, e Var finalmente propizio. Assist di Bernardeschi per Chiesa, e raddoppio: di rimbalzo, da terra, sulla replica di Provedel.
Erano stati richiamati, per la cronaca, McKennie e Frabotta. Sembravano staffette fin troppo avventate, visto l’andazzo della partita: «e invece no, invece no», cantava Mina. Sua Geometria ci ha preso.
Da quel momento la gara si è consegnata al più normale dei copioni. Spezia tutto avanti, Juventus tutta indietro. Stanca, ma con praterie così dolci da stuzzicarle l’appetito. Contropiede lungo l’asse Bentancur-Cristiano e 3-0. Scarto che poi Szczesny ha difeso addirittura da un rigore di Galabinov. Il risultato mescola la trama, confonde le indicazioni. Non ha concesso occasioni, la Juventus, e questo è un pregio. Continuano a latitare, in compenso, la precisione e la velocità nella fase di rilancio. Si procede a tocchi, con troppo rugby indietro e poco calcio in avanti. Succedeva, spesso, anche con i califfi.
Sabato la Lazio, martedì il Porto. Altre montagne. Alte montagne. Come les neiges d’Antan. La poesia aiuta, sempre.
Dal 2010/2011 al 2019/2020:
Lazio: 91 rigori in 380 partite
Fiorentina: 85 rigori in 380 partite
Milan: 81 rigori in 380 partite
Roma: 79 rigori in 380 partite
Napoli: 78 rigori in 380 partite
Juventus: 73 rigori in 380 partite
Non male per una squadra che ha vinto gli ultimi 9 scudi
PS ovviamente i zozzoneri ora sono in testa
Sì ok, ha talento, ha colpi, ma non é che puoi sempre giocare di fioretto e con le praterie.
Candidato a diventare il nuovo Krasic, si svegli che per mettere lui a dx ha messo a sx Chiesa…
abbiamo giocato in maniera talmente anarchica che dopo un po’ non ci hanno capito un cazzo nemmeno loro.
Scritto da bit il 6 marzo 2021 alle ore 21:45
:-)))))))
Diciamo che se stavolta squalificano Paratici e Nedved c’è una ragione
abbiamo giocato in maniera talmente anarchica che dopo un po’ non ci hanno capito un cazzo nemmeno loro. non lo so se riusciamo a tenere. speriamo.
Kulu si dà da fare…a sabotare quasi tutte le azioni d’attacco dalla sua parte.
Ha culo che siamo contati altrimenti sarebbe da un po’ a poggiare le natiche sulla panca. E non gli farebbe male guardare un po’.
A volte sembra quasi un dilettante per come si pone. Il talentonon gli manca ma francamente, come già scritto da qualcuno, 40 milioni per un piede che non è quello di Maradona…Vabbè, aspettiamolo.
La Lazio ha pagato nel primo tempo il cagasottismo di inzaghino. Se si mettono a giocare non ci fanno vedere palla.
L’unica cosa buona è stata che dopo il fattaccio(rigore negato)ci abbiamo messo la cattiveria!
eh sì, stranamente stasera poco arrapati in sala var…
Ridicole le argomentazioni sul rigore (« é difficile valutarlo », « non l’ha fatto apposta »).
Qualcuno per pudore dovrebbe almeno tacere, l’anno scorso a De Ligt quanti ne hanno fischiati di rigori così?