Una partita vecchia, da clamoroso al Cibali, con il Benevento di Inzaghi che butta giù la Juventus dalla sua flemma e Pirlo dal suo torello orizzontale, una serie infinita e sfinita di starnuti. Quelli che guardano il dito: Montipò è stato il migliore, Morata si è mangiato un paio di gol, idem Danilo, manca un rigorino su Chiesa, e l’errore di Arthur, colui che ha aperto il mar Rosso a Gaich, non è da Tiranna, è da dama di corte (se va bene).
E’ la luna che bisogna fissare, la prima sconfitta interna dopo sette vittorie, il modo in cui Madama è salita sul ring, fingendo di dominarlo, brutta, lenta e neppure cattiva, la difesa a tre dei rivali mai in crisi, al massimo in difficoltà, Hetemaj e Lapadula assatanati, Gaich letale, tutti al servizio di tutti.
Spero che sia colpa di Pirlo. Ma, ripeto, temo di no. Non solo, almeno. Avrebbe potuto togliere subito Chiesa dalla fascia sinistra? Forse. Kulusevski, a destra, o rientra per tirare (di mancino) o per crossare di destro impiega una vita. Pretendere scintille da Rabiot, e dallo stesso Arthur, non esiste. Si sapeva: la Juventus ha un centrocampo rugbistico, il cui unico lanciatore appartiene geograficamente alla Maginot (Bonucci).
Il Benevento, come le provinciali d’antan, ha fatto catenaccio, con graffi di fuorigioco e morsi di pressing a disturbare i lombi nobili di campioni spocchiosi. Gira e rigira, Cristiano è stato colui che ha tirato di più, non però con la magia che ne governa di solito le traiettorie. E sulle punizioni, non si è tolto: le ha battute. Due, entrambe sulla barriera: un destino.
La sosta moltiplicherà mal di pancia e processi sommari. Agnelli pensi di più alla Juventus di oggi e meno alla Superlega di domani. Lo scudetto è andato, e dopo nove anni ci sta. A patto di non ridursi così, sul cornicione della zona Champions: in bilico, oggi, non meno di Cristiano.
Kessie è ottimo, ma al Milan invidio Bennacer. E Tonali come alternativa. E poi Zlatan, ovviamente, ma è altro discorso.
Dico tre parole
Chelsea
Lampada
Touchel
Scritto da Causio il 21 marzo 2021 alle ore 19:21
Se Agnelli avesse le palle, si potrebbe fare .
Esatto marco…kessie e meite’ sono meglio di quelle due pippe che avevamo a centrocampo oggi, senza co.rare ramsey e bentancourt, gente che non segna neanche porta vuota.
Giovanni, con questa rosa petevi fare qualcosa in più, come superare gli ottavi ed essere eliminati ai quarti, arrivare secondi o terzi (possiamo ancora farlo).
Il gap viene dalli esperienza dell’allenatore (per inciso: si parla di come gioca bene il Milan, Pioli è al terzo anno…)
Giovanni parole sante. Anch’io la penso come te
il maestro ex mister 33 ex ambro ALLEGRI…ma fosse come hai descritto non sarebbe una porcilaia. Chi è qua dentro il Paratici (o l AA) della situazione?
Qui dentro ci sono valutazioni diverse sulla valenza di questa rosa….per alcuni ( tra i quali me medesimo ) questa rosa è migliore di quella che l’anno scorso ha vinto il nono consecutivo…per altri aver perso giocatori ormai in fase come minimo discendente ( Pjanic, Khedira, Matuidi ) ma comunque capaci di garantire esperienza e talvolta qualità ( quando ci riuscivano ) ha invece penalizzato le potenzialità di questa squadra…bene domando a tutti noi: con QUESTA rosa, comunque la pensiamo al riguardo, era giusto pretendere non dico lo scudetto, ma qualcosina in più rispetto all’essere a questo punto della stagione a 10 punti dall’Inda, facendosi oggi il segno della croce per riuscire ad entrare sgomitando fra le prime quattro se tutto va bene, all’essere eliminati dal Porto giocando il ritorno in superiorità numerica 70 minuti?! Dal vedere un gioco lento, abulico, senza lampi, ispirato al giro palla all’indietro e alla “costruzione dal basso” che tanti disastri ha comportato? In caso di risposta affermativa, su chi ricadrebbero le responsabilità per questo incipiente disastro?! Per caso colui che siede in panchina e chi lo ha scelto c’entrano qualcosa?!
No Fabrizio, sono una manica di cialtroni compresi gli azionisti.
W l’amicizia!
Ancora bit, ancora!
Si é capito che l’unico motivo per cui Pirlo forse verrà confermato é che é amico di questo e di quello. Altre ragioni non ce ne sono. Pero’ se fossi l’azionista di maggioranza farei due conti di quanti soldi si perdono per l’amicizia, e poi telefonerei al cugino.