Pochettino e Flick non hanno bisogno del sottoscritto per sapere quanto sono bravi. Io, invece, ho bisogno di Neymar. Dei suoi piedi, del suo primo tempo. Ho bisogno che il calcio, ogni tanto, torni un gioco. Pali, traverse, dribbling, grandi parate di Neuer (non più «traditore»): sembrava, Neymar, il bottiglione di champagne che annaffia la Formula 1. E dei tacchi di Di Maria, già che ci siamo: ha cancellato Davies, un giovanotto che nel cuor mi sta. E delle sgommate di Mbappé, erede designato dei due Ronaldi.
Il Paris piomba, così, nelle semifinali di Champions. Ha eliminato i detentori del Bayern, lo squadrone che a Lisbona lo buttò giù dalla gloria a un passo dalla storia: 3-2 a Monaco, 0-1 al Parco dei Principi. C’è chi ha vinto, ma nessuno ha perso: lo insegnavano negli oratori.
Cicale non più in minigonna contro formiche corazzate. La settimana scorsa, il destino si abbatté sul Bayern, lasciandogli tutto (possesso palla, tiri, corner) tranne che il risultato. Questa volta, ha «giocato» con il Paris. Sono caduti in piedi, i tedeschi, riparati da un ombrello, il gol di Choupo-Moting, aperto all’improvviso dopo che, nell’altra area, i mangiatori di schemi avevano rovesciato tuoni, fulmini e saette. La ripresa è stata meno monsonica, e persino Neymar si è fatto brezza. A Roma direbbero: e te credo. A Pochettino sono mancati, nel doppio confronto, fior di titolari, a Flick è mancato un fuoriclasse: Lewandowski. Chissà come sarebbe andata, al di là del dettaglio, non marginale, che il suo vice, Choupo-Moting, ha sempre segnato.
Che duello, fra Dagba e Coman. E quanti recuperi, Paredes. Da Kimmich mi sarei aspettato traiettorie più nette, da Sané cross meno timidi. Ma questa è la cornice. Il quadro è quello, splendido, dipinto nell’arco di una settimana, a una velocità e a una precisione che nei nostri musei ci sogniamo. E poi gli alluci di Neymar. Sorridevano come la Gioconda.
Con Dani Alves, la solita storia:
uno così in una grande squadra gioca terzino, mentre in una squadra che specula e gestisce (e in Europa prende ceffoni) gioca all’ala (adesso si dice “esterno alto”) o trequartista. Con dietro il terzino/stopper bloccato.
Discorso simile a Cuadrado: il suo posto, in una grande Juve, è terzino (con davanti Chiesa).
scordavo , e quando il Minestra racconta la storiella del Real che si difese meglio , qualcuno dovrebbe ricordargli che il Real ci fece quattro pere , e potevano essere molte ma molte di piu’ .
STO CAZZARO CHE NUN E’ ALTRO !!!!!!!!!!!!!!!!!!
Scritto da Robertson il 14 aprile 2021 alle ore 15:18
mettere il Barza dal primo minuto , e’ un chiaro segnale di resa che dai al tuo avversario , ma ancora peggio alla tua squadra , anche perche’ rischi subito di giocarti un cambio , e lui nemmeno questo fece, anzi… non contento , con tre zoppi in campo , non ebbe il coraggio di cambiare . Il Real domino’ quella partita dall’inizio alla fine , dando l’impressione di segnare quando voleva , il goal di Manzu fu non solo una bella quaglia del loro portiere , ma anche il classico episodio del caso , piu’ che una reale convinzione di giocarsi la partita . X certi versi , molto peggio che a Berlino , dove perlomeno un 30 minuti siamo stati in corsa .
Oh, prego, scuse accettate, figurati. Sono magnanimo….
Ti chiedo scusa e mi fido di te se è vero, in questo caso.
Sei così noioso e impreparato dal punto di vista calcistico che, nel tuo caso, mi fermo sempre alla prima fesseria che scrivi.
Solitamente ubicata entro il primo rigo.
Superciuk
si e no. Non abbiamo la controprova.
Un conto è avere cuadrello che spinge con dietro alves che imposta (era un regista aggiunto, ma soprattutto era un fuoriclasse del ruolo, e sapeva fare pure il 2, infatti azzerò neymar, che piangeva).
Un altro è mettere barzaglione nostro, che sapienteemente viene tirato fuori sull’out, e che con l’agilità che può avere un omone di 36 anni e 190 cm viene affettato dalle virtuose merenghe
Manca la controprova, ma sono be autorizzato a pensare che contro dani alves terzino isco non avrebbe fatto i suoi comodi, come non li fece neymar, altroche isco.
La realtà è quella che tu ipotizzi, e cioè che un certo centro di potere della squadra può avere influito nella disposizione tattica e nella scelta degli 11. E che abbia trovato terreno fertile, diciamo pure fertilissimo, nella mentalità e nel credo calcistico del gabbionista. Halma e sgsgegestisci. Che un gli pareva vero di chiudere i boccaporti e gioca’ icccontropiede.
Lo spiego bene zizou. Nel secondo tempo disse a marcelo e carvajal di giocare alti, perchè marione era zoppo e cuadrello era…. in panchina.
n fase di possesso Barzagli restava bloccato
Scritto da Riccardo Ric il 14 aprile 2021 alle ore 08:18
Capperi. Era nel rigo dopo. non dieci commento dopo. Nel rigo dopo
Ivana scrofetta, ti auguro male…per il tuo bene.
Non so se il concetto sia alla tua portata.
Pedofilo pisciatombe Pasquale, che c’è? Come al solito a corto di idee si scopiazza come quando si traveste da finto juventino?
Le Ore sfogliate mentre defeca in salotto…sono roba sua, come le ho precedentemente e magistralmente attribuito.
L’altra rivista, Prede Minorenni, non esiste. E’ di fantasia ma serve a dare la giusta connotazione alla sua perversione più ignobile.
Oddio, ci sarebbe anche quella di essere un suino indaista, a dire il vero.
Taci tanghero fascistello indaista che ti appendo a testa in giù a Piazzale Loreto!
Merdaccia, quanti scudetti ha vinto Chiellini?
Porco mafioso ed ermafrodita nerassurro.
Ma ti voglio bene eh?
Scritto da bilbao77 il 14 aprile 2021 alle ore 14:20
—————————————
Con tutto quello che mi augurato…..ci mancava pure che non mi volevi bene……