Nel giorno in cui, dopo nove anni di «regno», l’Inter le strappa lo scudetto, la Juventus salva la pelle alla lotteria di Cristiano. L’Udinese di Gotti stava meritatamente vincendo – di fisico, di cuore, di assoluta normalità – mentre Madama sembrava una Maria Antonietta scarmigliata e in fuga da sé stessa, non solo da Versailles. Le mancava di prendere gol da punizione battuta lestamente, come negli oratori di una volta, quando il più furbo calciava la palla fra la sottanona del prete bonario. Da De Paul a Molina, tutti un po’ così e Szczesny un po’ cosa.
Era il solito incipit dei soliti giocatori della solita Juventus del solito Pirlo, ormai nudi alla meta e non più in grado di trasformare il quarto posto in un forziere. Cristiano ha un’età per cui avrebbe bisogno di una squadra, e la Juventus una squadra che avrebbe bisogno del Cristiano giovane: troppo lontani, gli estremi, per toccarsi. L’area vuota (fino, almeno, all’ingresso di Morata), il carattere ancora di più e, come gioco, la caricatura del City guardiolesco: palla rigorosamente orizzontale e implacabilmente lenta e/o indietro. Con Dybala lontano dagli occhi e del cuore (dell’azione), con Cuadrado raddoppiato e, dunque, emarginato.
Ma perché, allora, Udinese uno Juventus due? Perché alla lotteria di Cristiano, d’improvviso, sono usciti due biglietti: il primo, su rigore per braccio largo di De Paul in barriera (De Paul, fin lì sultaneggiante); il secondo, di testa, su cross di Rabiot (cambio azzeccato, ma sì), complice uno Scuffet distratto, o comunque sorpreso.
E così Madama resta aggrappata alla tenda della zona Champions. Domenica, il Milan allo Stadium: ennesimo spareggio. Immagino, se non rientra Chiesa, la ressa attorno alla tombola di Cierre. Tirare subito i dadi di Kulusevski e Morata, no?
Scritto da Alex drastico il 3 maggio 2021 alle ore 17:33
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Evidentemente ti erano cadute per terra le fette di prosciutto dagli occhi…
Dybala di questo anno non e’ giudicabile , poi siamo sempre li , se serve alla costruzione di un progetto serio di squadra , di modulo , si venda pure
De paul è un raiolino da poco. Una squadra che guarda al progetto sportivo non prende in affitto giocatori da raiola. Una che guarda alle plusvalenze si.
pure io non capisco l’incensamento di Depaul, un giocatore discreto ma certo non il fenomeno che viene dipinto
insistere sul Dybala attuale non ha senso, non è più un attaccante, è un mezzo ccampista avulso e lento,
al confronto anche il pur limitato Morata è un fenomeno, quanto meno dà profondità , velocità , assist, tutte cose sconosciute all’argentino
MAH….il Depaul visto ieri mi convince poco , costa un boato , e l’ingaggio sara’ in proporzione , continuo a pensare che la ns rosa non faccia cosi schifo
in definitiva lo stagista si è giocato il jolly di culo a Udine, ma siccome certi regali li considera merito suo, nelle restanti 4 partite può ancora fare seri danni con le sue “invenzioni” note, vedi inversioni di ruolo, doppioni, no 3 ccampisti, ecc.
quindi ne vedremo purtroppo ancora delle belle, belle si fa per dire eh
arthur, minosvalenza o no, sarebbe da riciclare per primo…..
quanto all’ammassarsi come capre, scriverei le stesse cose sei nostri, o i pota, si ammassassero dopo la finale di coppa italia…… che a questo punto per dare un segnale dovrebbe essere giocata a porte chiuse
pogba depaul rabiot come lo vedreste come centrocampo?
Scritto da ezio maccalli il 3 maggio 2021 alle ore 17:31
Parto dal presuppostonche di centrocampisti ne servano sei in rosa (di ruolo; non gente adattata).
Uno può essere un giovane tipo Rovella. Poi immagino che McKennie, Arthur e Bentancur rimangano.
Quindi ne inseriranno due. Pogba mi sembra inverosimile a meno che non lo scambino con Dybala (dubito) o con Ronaldo (spero di no).
Mi sembra più plausibile arrivino Locatelli più un altro. Preferirei Aouar anche se De Paul non é male.
Rimangono nomi a mio avviso distanti anni luce dal primo Vidal e dai mostri sacri del nostro recente passato (Emerson, Vieira, Nedved, Davids, Deschamps, Sousa, ma pure Jugovic). Lì ci vorrebbe uno scouting che ti scovi un paio di mezzali con le palle, anche perché di soldi per comprarne ce ne saranno pochissimi.