Sarà la prima finale del City un miliardo di euro dopo, la prima del Pep lontano da Messi. E’ storia, dunque, e non semplice cronaca. La Champions ha sempre fame. Il Paris Saint-Qatar si arrende all’assenza di Mbappé e alla presenza Icardi, né spazio né centravanti, ignorato da Neymar e mai in grado di comunicare con la terra ferma.
Due a uno al Parco, 2-0 all’Etihad. La doppietta di Mahrez, già a segno all’andata, racconta della lontananza che separa Guardiola dall’immunità di gregge che spesso concediamo al nostro esperanto. Primo gol: lancio del portiere e contropiede diretto. Secondo: azione alla mano De Bruyne-Foden e contropiede indiretto. Chapeau. Con la difesa francese bivaccante a metà campo.
La grandine aveva trasformato il prato in un tappeto di chiodi per fachiri, subito Paris, subito Mahrez, la traversa di Marquinhos, le scosse di Di Maria, il bucato di Verratti, le discese di Florenzi. E il mistero Icardi. Il City ha giocato di squadra e quel Ruben Dias ha murato un sacco di tiri. Il Paris ha giocato «di» Neymar, solo contro troppi. Il rosso a Di Maria ha chiuso i giochi, così come, la settimana scorsa, li aveva chiusi il rosso a Gana Gueye.
I vent’anni di Foden (un assist, un palo) continuano a deliziarmi. Con la palla al piede non è mai una palla al piede. Il Barça di Messi, Iniesta e Xavi era più totalizzante e difendeva così alto da sembrare sempre all’attacco. Il City di Gundogan è più vario: se c’è da barricarsi si barrica. Occhio, però: appena può, scatena i suoi veltri. Dimenticavo Zinchenko, classe 1996, faccia tosta e sinistro filante. Ha scalzato Joao Cançelo.
Il City era il mio favorito e, a maggior ragione, lo rimane. Mbappé e Neymar avevano portato Pochettino oltre il Bayern. Altra storia, con Icardi al posto di Mbappé. Come diversa sarà la storia di Roma con due pontefici e non più uno, papa Francesco e papa José.
Allegri dopo cinque anni di scudetti e quattro coppe Italia e due finali di champions non è stato cercato da nessuna squadra in quattro sessioni di mercato.
Saranno mica tutti scemi?
Tornando un attimo su Mourinho, mi incuriosisce il fatto che fino a due ore prima dell’annuncio sembrava tutto fatto con Sarri. Ora, spero per la Roma che il nome del toscano fosse stato messo in giro ad arte per depistare, perché se no essere in bilico tra Sarri e Mou è come non sapere se votare per Liberi e Uguali o Fratelli d’Italia.
E poi è strano che il portoghese abbia accettato senza neanche sapere non solo che tipo di mercato potrà fare la Roma, ma neppure se giocherà le coppe e quali. Magari ha preso l’unica offerta che aveva, ma era disoccupato da soli 15 giorni, qualcos’altro prima o poi magari arrivava…
Anzi avrei voluto vedere un allenatore qualsiasi al lavoro con questa rosa.
Il mio modestissimo parere è che se hai una base, uno spartito, un gioco insomma, a quello ti puoi affidare anche nelle serate in cui le tue stelle non sono particolarmente brillanti; se ti basi solo su di loro rischi che non ci sia niente che ti sorregga.
Che poi i giocatori siano determinanti non lo dico io, lo dice la storia del calcio.
Allegri, nei suoi limiti, per alcuni enormi, per altri meno, comunque limiti, una quadra l’ha sempre trovata, però quando sono mancati la condizione e/o i ‘pilastri’ del suo credo (Marione uno per tutti) è crollato miseramente.
Sarri era su questa strada pur partendo da basi molto più ampie, ma aveva avuto l’intelligenza di cambiare proprio perchè aveva capito che quello che aveva a disposizione non gli permetteva quello che aveva in testa.
Pur anche lui con dei limiti caratteriali enormi, l’avrei tanto voluto vedere al lavoro su questa rosa.
Ric sta descrivendo tutto ciò CHE NON È allegri e io concordo alla lettera con i suoi post.
Certo Riccardo, poi pero arrivi in finale, te la giochi sulla tua fase difensiva, e appena prendi gol finisce che ne prendi altri tre, perché mentre gli altri pensano a come vincere la partita, tu hai pensato a come evitare di perderla.
Ma questo grande allenatore, come mai non lo ha cagato nessuno nemmeno di striscio negli ultimi due anni?
Scritto da Massimo Franzo’ il 5 maggio 2021 alle ore 08:36
Ma non é vero Massimo, c’era la fila: Real, Bayern, le inglesi. Solo che tutte quante gli hanno proposto dei progetti di merda.
Quello che ha fatto Guardiola in queste partite di semifinale, insomma…..ma se devo giocare contro Guardiola, anzi contro una squadra top di Guardiola, desidero un allenatore che sappia individuare le contromosse azzeccate, non che si affidi al proprio GiUoco. ….dopodiché la differenza la faranno, ovviamente , i giocatori.
Io desidero un allenatore che esalti al meglio le caratteristiche dei giocatori, che sappia fornire la squadra di più identità , che sappia individuare di partita in partita, e di momento in momento della singola partita l’identità più utile. In Italia in Europa e su Marte
Riccardo bada bene io non ero così schierato contro Allegri come Alex o Bilbao, però credo che la sua esperienza alla Juventus abbia avuto un inizio e una fine. E’ comunque il momento di guardare oltre.
Se i nostri dirigenti (la proprietà ) avessero un occhio lungo potrebbero imbastire un progetto basato su un allenatore vero, uno che insegni qualcosa, e che metta le basi per una identità di gioco che non dico ci permetta di vincere la Champions, ma di avere, diciamo così, un marchio, una identità precisa non basata solo sulla presenza di questo o quel fuoriclasse (che comunque ci vogliono).
Un’identità che ti permetta di far diventare buoni, ottimi giocatori, vedi City, una macchina da guerra che prescinde dalla presenza di questo o quel terzino, di questo o quel centrocampista…..
Ma se torna Allegri, e se torna io farò il tifo per la Juve, naturalmente, come lo faccio ora nonostante Pirlo, perchè a me interessa la Juventus no avere ragione, capirò che alla dirigenza (proprietà ) l’unica cosa che interessa e fare a chi ce lo ha più lungo con conte e Marotta….