Appunti di viaggio da un’Europa che vorrebbe pesarsi, ma non sa ancora su quale bilancia salire. Per questo, accetta la ressa, a patto che non sia rissa, e si guarda attorno. Serena, adesso che Eriksen sta meglio; inquieta, se mai fossero veri i «tavolini» minacciati dall’Uefa pur di far scendere in campo i danesi (sabato, contro la Finlandia).
Glasgow, Scozia-Repubblica Ceca 0-2. A Bologna, contro l’Italia, Schick entrò sullo 0-2. Tardi. Ha 25 anni, è una pertica di 1,93. Esplose nella Samp, lo prese la Juventus, toccata e fuga, finì alla Roma, senza lasciare tracce, poi Lipsia e Leverkusen. Il primo gol alla Scozia, di testa, appartiene al repertorio del centravanti classico. Il secondo, da metà campo, alla lotteria degli eletti. A provarci, non costa niente. E’ pennellarla così, ad arcobaleno, che costa. E spacca i candidati. Voto 9. E gli scozzesi? Disordinati e sciuponi.
San Pietroburgo, Polonia-Slovacchia 1-2. Povero Paulo Sousa e povero Szczesny (5,5), è da un pezzo che non gliene va bene una. Un po’ per cali assortiti, un po’ per iella, come sul tiro di Mak (6,5), palo e schiena. E il resto non è che faccia morale: Lewandowski disarmato (5), Zielinski (5) stranamente a rimorchio dei momenti. Più incisivi, sul fronte opposto, Hamsik (6,5) e Kucka (6,5). A inizio ripresa, Polska avanti tutta, pareggio di Linetty (6), fin lì una lumaca, e la sensazione che il vento stesse cambiando. Il rosso a Krychowiak (4) ha riportato indietro le lancette. Solo Slovacchia e, in mischia, stoccata – imparabile, questa sì – di Skriniar (7). L’uomo di Lewa, fra le altre cose.
Siviglia, Spagna-Svezia 0-0. Il primo dell’Europeo. Da Ventura a Luis Enrique, è proprio una tortura. I senzaibra (e Kukusevski) alzano un catenaccione che a Fusignano prenderanno come un attentato alla memoria. Alle «furie» non basta un possesso palla di 86% a 14%, record del mondo o giù di lì. Centravanti cercasi: un po’ meglio Gerard Moreno (6) di Morata (5), che si divora un gol. Pedri (7, a 18 anni), Jordi Alba (6,5) e Llorente (6,5), calzettoni giù alla Gordillo, sono le rare luci del presepe andaluso. Le parate di Olsen (7,5) spiegano molto, non tutto: contro i muri serve la fantasia, l’imprevisto, qualcosa di «tatticamente scorretto», non solo il palleggio, non sempre l’assedio. Al contropiede svedese restano un palo e una svirgolata di Berg. Occhio a Isak: classe 1999, gran fisico e, in prospettiva, grandi numeri.
che bella la Francia di Deschamps…..
Ma chi é sto Volland? Sembra un Petagna più tarchiato
E stasera è entrato pure in modalità Bernardeschi.
Dite quello che volete, ma io continuo a ritenere Sanè un mezzo giocatore.
Non ho capito la scelta di Deschamps di fare il primo cambio all’88’, in particolare Griezmann che non ce la fa più.
E intanto nella migliore tradizione si infortuna uno dei nostri… l’unico in campo.
La tempestività dei cambi di dechampes mi ha portato indietro di due anni..
Con queso protocollo
Fabrizio al 1000 per 1000.
Con questo profilo, Tanto vale abolirlo il Var.
Insomma è solo 1-0, ma proprio per caso…per come sono andate le cose un 3-0 era molto più coerente con l’andamento della partita
Rabiot ne carne ne pesce