Eccone un altro, uno di quegli eroi che tali diventano per come si arrampicano sulla carriera, non i Laocoonte che si dimenano ma i serpenti che li avvinghiano. Francesco Morini detto Morgan: nome che rimanda alle atmosfere di Salgari, ad arrembaggi che ci venivano addosso ogni domenica, dalla curva o per transistor. Aveva 77 anni. Toscano, biondo, stopper. Dalla Sampdoria alla Juventus, dove piantò i rostri e diventò corsaro. La Juventus dei Settanta, quella di Boniperti e del Trap. La Signora di ferro.
Non era elegante come Bellugi, non segnò mai un gol neppure per sbaglio, era il cinque che marcava il nove. Ai suoi tempi, i difensori non erano semplici guardie del corpo: erano tatuaggi sui corpi dei centravanti. Si chiamassero Roberto Boninsegna, che poi ne fu compagno, o Gigi Riva, con il quale avrebbe ingaggiato duelli omerici, stretti stretti in un’estasi di furor.
Cinque scudetti, una Coppa Italia e la Coppa Uefa di Bilbao. Il Mondiale, triste e tristo del 1974, quello che Giovanni Arpino avrebbe poi romanzato in «Azzurro tenebra». L’area di rigore era il suo ring e la sua casa. Le televisione vi entrava con il pudore della castità che piaceva all’Italia democristiana di allora. Fu proprio Morgan a concepire o anticipare la moviola. Era il febbraio del ‘72, si giocava Juventus-Milan e le proteste di Bigon, dal campo, non commossero Lo Bello. Invitato alla «Domenica Sportiva», don Concetto visionò il filmato e si scusò, addirittura: se avessi avuto la moviola, avrei dato rigore. Lui, il tiranno di Siracusa.
Morini era sempre lì, padrone della scena e del ruolo, metà sceriffo e metà bandito, il ghigno del bello costretto a recitare il cattivo. Non lo sentivo da febbraio. Parlammo della sua Juve, di Picchi allenatore, di Leeds-Juventus 1-1, la Coppa delle Fiere sfumata senza nemmeno una sconfitta, il bis di Anastasi annullato per una spinta – sua di lui, Morgan – a un bestione che passava di lì, nel traffico di un corner. «Io, che non superavo mai la metà campo. Non credevo ai miei occhi. E nemmeno ci credevano gli inglesi».
Fece un salto in Canada. Fu dirigente. Fu Franti o Garrone. Attributi, non aggettivi: impossibile, per questo, staccarlo dalla memoria di noi ragazzi che amavamo i Beatles o i Rolling Stones.
Si, erano molto più legati kroos e modric, anche perché il terzo era quel mostro di dimaria, che essendo un fuoriclasse sapeva fare anche la mezz’ala offensiva. Ma che andava coperto.
Diciamo che Zidane ha fatto qualcosa di più che non mettere a terzino un grande difensore centrale di 1 e 90 e 85 chili (per difetto).
Invece domandarsi se zidane abbia dato un gioco o si sia limitato a gestire e’un chiaro segnale di limite intellettivo generale che va aldila’del calcio.
Ricordi bene intervengo.
Scrivere che zidane è un gestore è come scrivere che guardiola da calciatore non ha vinto niente.
A proposito di farsi male da soli.
Scritto da MLD il 1 settembre 2021 alle ore 12:50
su Chiesa occhio , che toppiamo troppi obiettivi , pross anno chiedera’ la cessione
Scritto da Robertson il 1 settembre 2021 alle ore 12:29
e la trasformazione di due registi come Kros Modric in splendide mezze ali, se non erro prima di Zidane il Real giocava a due in mezzo
Hanno puntato in società tutte le fiches su un cazzaro/gestore di successo, consapevoli di non avere in cassa un euro per il mercato e consapevoli che la rosa sarebbe stata quasi inalterata (Cristiano a parte, lo sapevano dei suoi malumori penso già dalla scorsa eliminazione Champions col Porto) e soprattutto da far crescere (non si deve gestire una cippa di cazzo).
A fine maggio vedremo se la puntata è quella giusta o la classica mano di roulette e da incompetenti.
Ricordo che a luglio scorso i grulli tifosotti (‘dai che torna, dai che torna’) auspicavano come il cazzaro cialtrone fosse in grado di far crescere la rosa.
Giusto per fare il DG da tastiera : )
Per il 2022 ci sono operazioni vitali da fare in tempo se vogliamo sperare di restare ad alto livello:
Questione De Ligt – rinnovo a cifre ragionevoli (o stesso stipendio o ribassato considerando le difficoltà finanziarie), se vuole rimane altrimenti arrivederci e grazie, sperando che faccia un’ottima stagione e si possa vendere a un bel prezzo in modo tale da rifondare la difesa;
Questione attaccante – valutare Morata e Kean e sceglierne uno di questi, l’altro da rispedire al mittente, a naso terrei Kean, ma vedremo, se riusciamo a vendere De Ligt e a sfoltire un po’ la rosa potremmo pensare anche di prendere Vlahovic, anche se la Fiore è bottega molto cara e dovremo anche pagare 40 milioni di Chiesa.
Drastico…lascia stare…. veramente.
Rischi di farti male da solo.
Una cosa è costruire una squadra, con giocatori chiesti e poi farla crescere, plasmarla, dargli una impostazione tattica.
Un’altra è spostare giocatori, già in rosa, perchè qualcuno te li ha comprati in precedenza, a secondo delle esigenze della partita.
Quello è un gestore di risorse.
Se vuoi c’è sempre il vocabolario (Treccani, De Agostini)…fai tu.
Fuori Bale dentro Isco a fare il trequartista, Casemiro schermo, potere alle due mezze ali. Zidane decisivo nelle tre cempions. Completamente diverso dai predecessori.