Di forza, come una volta. E’ la quarta vittoria consecutiva, Chelsea compreso, la prima in campionato senza gol al passivo. E dopo la Champions di mercoledì. Il Toro ha dominato un tempo, là dove, nelle scaramucce introduttive, era stata comunque Madama ad alzare polvere da sparo: Kean, due volte McKennie (il peggiore). Di Mandragora l’unica lecca, murata da Szczesny.
Singo (soprattutto) e Aina stantuffi sulle fasce, Brekalo e Lukic a palleggiare e inserirsi dietro Sanabria: se l’era giocata così, Juric. E non erano cattive idee. Anche perché Kean non ne teneva una, braccato da Bremer. e Chiesa remava nei paraggi, né punta né mezza punta, pittore in cerca di paesaggi.
Insomma: un Toro non proprio seduto, una Juventus non certo indemoniata. Alla ripresa, Allegri: fuori Kean, dentro Cuadrado, Bernardeschi falso nueve e Church libero d’attacco. La panchina, la panchina. L’ex tiranna conquistava il centro del ring e non lo mollava più. De Ligt, gladiatorio, poteva respirare. Come il vecchio Chiello. Da Rabiot e Alex Sandro (terzino di partenza, mezzala all’arrivo), la squadra cambiava marcia. Un tamponamento sospetto di Pobega su Cuadrado veniva spedito ai margini dalla trama e, ça va sans dire, dall’epilogo. Milinkovic-Savic salvava su zuccata di Alex Sandro, Ansaldi su Chiesa. La sentenza la leggeva Locatelli, ancora lui, di biliardo, dopo un tocco «ad allargare» di Chiesa e un’azione «alla mano» guardiolesca.
Ultime notizie: 1) entrava (bene) Kulusevski: palo, addirittura; 2) c’era gloria persino per Kaio Jorge; 3) il Toro, sfinito, si arrendeva. E’ stato un derby corretto, fra la passione del pubblico, quanto mancava!, le risorse e gli sgorbi degli opliti. Senza Bonucci, advisor allegriano. Senza fior di punte su entrambi i fronti. Un altro 1-0: che è poi il prefisso del «feticista dei risultati» (fonte «Suddeutsche Zeitung»).
Sà sà …a lui.
Infatti dopo di lui, il diluvio.
È fatto male. Vero che alla Juve non lo ricordo lamentarsi. In effetti restare ancora un po’ a Torino non gli avrebbe fatto male. A LUI.
Meglio di un vigliacco che addossa colpe ai propri giocatori, quelli più “deboli”.
Ma è solo lo specchio di chi lo loda, anche da sponde merdazzurre.
EC: instaurare.
Infatti….chi se la prende con gli orari non conosce i regolamenti, ergo è un benzinaio, bifolco e ignorante.
Scritto da Robertson il 3 ottobre 2021 alle ore 18:36
Ognuno porta l’acqua al suo prato, incluso il ns, anche se si…i precedenti su Sarri non lo aiutano, è fatto così.
ps chi diceva che Reyna era un portiere affidabile?
(non tu)
È pure vero che c’è chi dà le colpe al calendario ed agli orari e chi preferisce sempre incolpare i propri giocatori, solitamente i più giovani. Chi lo fa è abbastanza vigliacco e pure cialtrone.
Vero Robertson, infatti tgeneralmente occo (ovvero risveglio ricordi che i marrani vorrebbero sotterrare quanto e più del brindellone) e vado. Mica si vorrà istaurare un dialogo sulle moviole con quella robaccia là .
Faccio eccezione con Sputacchiera multinick indaista perché è un punch-ball che mi serve per tenermi in splendida forma. Hihihihi.
Ma le 61 ore.e le proteste conseguenti valgono solo se giochi la domenica o anche il sabato?
Solo Sarri si lamenta, da sempre.
Scritto da Luca L. il 3 ottobre 2021 alle ore 17:56
Ti ci scherzi, ma non sei così lontano dalla realtà , succede anche questo nei paesi civili, da noi invece arriva Dazn, la Tim, Infinity Amazon…