Ma che campionato. Si gioca ogni tre giorni e, così, il fiele e il miele si mescolano, si confondono, si rovesciano. Tranne per l’Inter, 2-0 allo Spezia, terzo successo di fila. Gagliardini in bellezza e rigore di Lau-Toro, per mani-comio, dentro una partita subito azzannata e sempre dominata. Il Milan veniva da un doppio k.o. (3-4 a Firenze, 1-3 con il Sassuolo). Lo aspettava al varco il Genoa del «vecchio» Sheva. Problemi, zero. O meglio, uno: l’infortunio-lampo di Kjaer. Auguri di cuore. La punizione di Ibra sgonfia il Grifo, Messias bum-bum liquida la pratica: 3-0 e via andare. Proprio lui, l’ex fattorino già decisivo al Wanda, contro l’Atletico. Per Sheva due sconfitte, un pareggio e nessuna rete all’attivo. Era proprio il caso?
La sorpresa arriva da Reggio, ed è una sorpresona: non tanto per il risultato (2-2), quanto per la trama. Napoli in carrozza, 2-0, Fabian Ruiz (che mezzala, che sinistro), dopo pisolo di Ferrari, rubata di Mertens e tocco di Zielinski. Poi Mertens, di destro e di forza, su ennesima imbeccata del polacco.
Spalletti perde Insigne, Fabian Ruiz e, sul 2-1, persino Koulibaly, fin lì un muro. Dionisi ha raccolto il testimone di De Zerbi, pratica lo stesso calcio serpentesco, di palleggio e di agguati. Kyriakopulos è cambio prezioso. Suo il cross per il gran gol di Scamacca: stop di petto, giravolta e lecca da centravanti vero. Il Napoli barcolla, Lobotka non domina più in mezzo, i fantasmi di Anguissa e Osimhen si allungano sui nervi.
Il pareggio, agli sgoccioli, lo firma Ferrari, di testa. E senza «santo» Var che sfila il 3-2 di Defrel per una pedatina di Berardi (a Rrahmani) che Pezzuto non aveva colto o non aveva giudicato letale, saremmo qui a parlare di un ribaltone a suo modo clamoroso.
E comunque: una vittoria, una sola, fra Verona, Inter, Lazio e Sassuolo.Appena stacca la spina, l’avversario lo fiuta e gli salta addosso. Occhio alla classifica: Napoli 36, Milan 35, Inter 34, Atalanta 31. Sabato de fuego: Roma-Inter e Napoli-Atalanta.
Chiudo con una chicca: le parate più spettacolari le hanno effettuate Handanovic e Maignan, i portieri delle milanesi dominanti. E’ il calcio.
Non scherziamo, parlando di 11 “titolari” (no riserve panca rosa) il centrocampo della lazio e’dieci volte meglio del nostro, l’attacco siamo più o meno lì, difesa meglio noi.
Bentancur, Arthur, Rabiot ecc nella Lazio sfonderebbero la panca.
E, si, tutto grazie a Paratici
Se dovesse andare come 15 anni orsono si fa causa sine die,come fece Massimino(Catania)nel 2004!Non sarebbe mai partito quel campionato di B,infatti lo portarono a 22 squadre!!Fare causa bloccherebbe il calcio italiano fino al 2023 e oltre!!!Perso per perso bisognerà fare così…
Scritto da Bartok il 2 dicembre 2021 alle ore 19:10
Ciao Bartok,
solo per precisare che non fu Massimino (gia scomparso da qualche anno) , ma gaucci.
la sostanza non cambia…. lungi da me tessere le lodi di gaucci, ma avessimo avuto lui nel 2006 mi sa che il calcio italiano dopo ave pagato i danni alla juve avrebbe chiuso per bancarotta…
però son tranquillo perchè mi hanno assicurato esser solo colpa dei giocatori e di Paratici.
;-)
Scritto da mike70 il 3 dicembre 2021 alle ore 10:09
Ok ma non scordare Ronaldo.il vero problema era lui.
Scusate ma c’è qualcuno che ha da dire sull’allenatore della Lazio quando quello della Juve è un vigliacco la cui squadra gioca un calcio vigliacco?
ho forse scritto che è colpa di Sarri? no, non l’ho scritto, ne sono certo oltre ogni ragionevole interpretazione.
“A hosa impotttttante e’ esse competitivi a mazzzzo su tutte e competizioni.” CIT
Magari sarà cosi
Giovanni
Lascia perdere, vedrai a marzo Bernardeschi
Scritto da Causio il 3 dicembre 2021 alle ore 09:08
Come siete miopi. Quale Marzo? Non vi siete accorti di come il berna sia già adesso leader in campo e nello spogliatoio e che le sue ottime prestazioni abbiano trascinato i compagni a rendere di più?
udinese empoli napoli sassuolo verona atalanta
E la colpa è di sarri
…però son tranquillo perchè mi hanno assicurato esser solo colpa dei giocatori e di Paratici.
;-)
Per quel che mi riguarda, Sarri può tranquillamente andarsene a fare in culo (è il passato) ma l’aggravante vera, guardando la classifica, è che NOI siamo lì (punto più, punto meno) con Lazio, Roma, Bologna, Verona e Fiorentina…