Mi libero subito del risultato, 2-3, e del tabellino – Malinovskyi di violino, Zielinski di forza, Mertens di bisturi, Demiral di sasso, Freuler di biliardo – perché c’è un sacco da raccontare. Gran partita, al Maradona. Al Napoli ne mancavano cinque, tutti titolarissimi, più Spalletti. Ecco perché sconfitta e terzo posto non devono abbatterlo.
Per l’Atalanta era un esame. Si è fatta furba, senza rinunciare alla bellezza scultorea che l’aveva resa unica, ha allargato la gamma del repertorio persino al catenaccio: come allo Stadium, nella ripresa; come stavolta, nel finale. Attorno a un titanico Zapata, era tutto un ribollir di tini e di Toloi. Han menato, han pressato. Il Napoli ha dato il massimo, così conciato, ed era rientrato in partita con l’agilità dei suoi stukas: Mertens, Lozano, Malcuit (sì, Malcuit), Lobotka.
L’ordalia è stata battuta da ritmi fanatici, la metà campo sembrava un confine senza barriere, tale era il traffico che ne congestionava il passo: per tacere del gol di Mertens, scattato addirittura dalla sua, con Demiral sorpreso. Una topica tattica smorzata un po’ dai cambi e un po’ dal furore. Poteva uscire di tutto, da una simile roulette, il pareggio o la vittoria del Napoli. Ogni duellante ha avuto le sue occasioni, sporche e pulite, Zapata ha colto addirittura un palo. Sono stati i dettagli, al termine, a condurci dal vincitore.
Il Napoli non deve cedere alle sirene del fatalismo, l’Atalanta non può più nascondersi: Milan 38, Inter 37, Napoli 36, Atalanta 34. Penso che le staffette, complessivamente, abbiano dato una mano più alle esigenze del Gasp che non al palleggio degli avversari. Restano le tracce, calde, di una sfida rusticana, con la squadra in difficoltà, sempre o quasi, capace di ribellarsi al destino. La Dea, soprattutto.
Paradossalmente mi ha messo più dubbi la partita di stasera giocata non c’è male piuttosto che altre deludenti prove.
Manca chi la mette dentro, quello che Ronaldo ha coperto in questi anni, kean sono semplicemente soldi buttati.
Di buono c’è che abbiamo preso un goal in 5 partite, e che abbiamo giocato un po” meglio.
L’allenatore le 5 sostituzioni proprio non le riesce a gestire
Lo spezia mantiene il disonore di essere l’unica squadra capace di subire tre goal dalla Juve.
Kulu il migliore? Si a subbuteo, ma vaffanculo….te e chi lo ha comprato, scappati di casa…
Mi spiace per Kaio Jorge, dev’essere veramente frustrante, fossi in lui chiederei la cessione.
Il commentatore inglese:” ok la solita Juve di allegri.se non vince non ti ras mette niente”
ma kean ha provato ad usare il nastro biadesivo sulle scarpe? Potrebbe essere una soluzione…
Kulu, il migliore degli avanti nella ripresa.
Farà entrare soul e al 91 esimo?
Finalmente, dopo 81 minuti…
L infame cialtrone brucerà anche kajo