Troppa grazia, san mercato. Era il battesimo di Vlahovic e Zakaria, hanno segnato entrambi. Il serbo, con un lob mancino di pura oreficeria, su assist di Dybala (e uscita un po’ così di Montipò). Lo svizzero, di destro, su tocco di Morata. San mercato, san tridente. E così: Juventus due Verona zero.
Il gol di Vlahovic, un cannibale, ha spaccato l’equilibrio. Il rasoio di Zakaria, uno sherpa, ha scacciato i fantasmi. Stava attaccando il Verona, un Verona spuntato, senza Caprari e il Cholito, rare notizie di Szczesny, solo cross smanacciati, ma insomma: premesso che nessuno al mondo può pensare d’impossessarsi dell’intera torta per 90’, le fette concesse sembravano fin troppo generose. E Tudor è uno che allena.
Dopo il raddoppio, gioco-partita-incontro. Per un tempo, mi è tornato in mente «lui». Tirava solo Dusan: persino di destro (uhm). E’ un progetto di grande cannoniere. Un trascinatore. Uno che si sbatte, dà profondità , dialoga. E il resto? Mi è piaciuto Morata versione «spalla», e abbastanza Dybala, versione tuttocampista. Non sono mancati gli errori di misura, né la tendenza a rinculare, ma Allegri ha una lama, adesso, e non solo una corazza. D’ora in poi dovrà rifinire la manovra e renderla più geometrica, più coraggiosa. Importante è far paura. E, nello stesso tempo, non crogiolarsi nell’incenso. L’Atalanta ha una gara in meno e il sorpasso resta una traccia, non certo una sentenza: in vista, soprattutto, del faccia a faccia di domenica.
Il tridente è sopportabilissimo, a patto che si corra e non si lascino praterie fra pressing alto e trincee basse. Sette vittorie e tre pareggi sono una buona base. E, sul piano tattico, meno punti di riferimento si danno, meglio è. Ma per far questo, ricordarsi di Fascetti: deve essere organizzato anche il «casino».
Il 22 febbraio 1984 a Bari si assiste a uno dei più clamorosi risultati della storia del calcio italiano:
Beh, anche perdere contro il Padova con gol di Kreek era stata una bella impresa,Giovannuzzo
Rido
Si, vabbè, buonanotte.
L’inda è una grande squadra solo per chi la tifa magari con un passamontagna bianconero.
Per niente irrilevante. È polemico al limite, e oltre, dell’irritante. Peggio del fuggitivo.
Mah, che un grande martello possa funzionare anche con le grandi squadre è già provato. Klopp, Conte. Non mi sembrano delle educande, questi due.
La dimensione dj Gasperini è quella, sempre detto, senza togliere niente agli enormi meriti che gli vanno riconosciuti. Poi è un po’ troppo lamentoso e polemico, ma è altro discorso, anche se non irrilevante.
È evidente che manca la controprova, per questo ho scritto di mio modo di vedere, non ho le vostre certezze granitiche. Ad ogni modo, l’esperienza con l’Inter, non sarà una controprova, ma un provino certamente sì.
Alex in effetti dimenticavo la coppa d’africa, variabile mica da poco.
Di certo se vuoi una percentuale sulla vendita dei giocatori non puoi pensare di vincere o che la società ti compri star di prima grandezza.
Gasperini ha nel carattere una limitazione che ne fa purtroppo un grande profeta del bel calcio (secondo me) ma di provincia.
Nobile magari come Bergamo, ma sempre provincia.