Por qué il calcio è unico? Perché sa prendersi in giro e rovesciarti addosso la scienza dell’inscienza. Più pensi di aver capito e più capisci che la notte no, come cantava Arbore. Perché, a volte, perdi anche se hai un marziano, Mbappé, cioè Bolt più Ronaldo (a scelta), che segna all’andata e pure al ritorno. E così, dal doppio 1-0 per il Paris Saint-Qatar la storia precipita e affoga nel gorgo del 3-0 per il Real. E’ la Champions, bellezza.
Ve li do io i piedi invertiti, le marcature preventive, la vita bassa e la vita alta, l’elastico, le lavagne di Coverciano che fanno tanto stele d Rosetta. Todo el mundo es Karim (Benzema), triplete dal 61’ al 78’. Il celeberrimo quarto d’ora di popolarità che Andy Warhol non negava a nessuno. La gaffe di Donnarumma, sul gol del pari, ha rivoltato la trama. Come se, entrati per assistere a un film comico, d’improvviso ci trovassimo in mezzo a un western. Fin lì dominante, la squadra di Pochettino è letteralmente scomparsa. Tutti: zio Leo, il giovane Holden Verratti, l’acrobata Neymar. Tutti, meno uno: Bolt + Ronaldo.
Ancelotti, lui, sembrava schivo e schiavo dell’andazzo. Ha azzeccato i cambi (Rodrygo, Camavinga, Lucas Vazquez), ha avanzato Modric, ha chiesto al Bernabeu un segno del destino, fornitogli dal Gigio nazionale, e da lì non c’è stata più partita. Benzema (34 anni), Vinicius (21) e Modric (36) si sono impossessati dell’ordalia, non solo degli episodi, e agli avversari non hanno concesso che briciole manzoniane: «Stette la spoglia immemore orba di tanto spiro, così percossa, attonita la terra al nunzio sta».
Dicono che per fare una rivolta basti un capo, ma per fare una rivoluzione serva un’idea. Ne prendano atto, a Parigi. Magari il Real crollerà nei quarti, ma intanto ha stappato un magnum di emozioni. E alcune bollicine sono arrivate fin qui, in Clinica.
Certo Fabrizio, è ben oltre le nostre teste. Resta che dichiarare guerra economica alla Russia, così come è stato fatto, perché le cose vanno chiamate col loro nome, e poi continuare a versare miliardi ogni giorno è una contraddizione ipocrita di dimensioni immense
Scritto da Riccardo Ric il 11 marzo 2022 alle ore 09:15
Eh ma la fai un po’ troppo semplice. Non é che in un amen si sostituiscono forniture di gas come quelle in atto (ad esempio pa Svizzera importa quasi il 50% del gas dalla Russia. Non basta chiedere al Qatar di passarci il corrispondente della Russia. Oltre alle difficoltà tecniche ci sono contratti ed equilibri geopolitici che non é così facile saltare a pié pari. Oltre al nostro way of living, siamo sicuri che basterà dire a tutti di abbassare di due o tre gradi la temperatura nelle case d’inverno?
Scritto da Ettore Juventinovero il 11 marzo 2022 alle ore 02:38
Uno che ha avuto Moggi tra le sue fila dovrebbe solo tacere.
Definirla ciarpame e’ essere educato,quando lei e’ un viscido e ben altro.
leggevo le polemiche per l’incremento delle spese militari italiane negli ultimi anni. E poi è venuto fuori che gran parte di questi incrementi non sono dipesi da investimenti, ricerca, infrastrutture, produzione di nuovi armamenti, bensi’ in stipendi. Ah, questo mondo occidentale sgangherato…
Scritto da Giovanni il 11 marzo 2022 alle ore 09:57
Anche io confido/avo nei militari. Sono i primi, per ovvi motivi, a non desiderare la guerra. Ma sono anche gli ultimi propensi all’insoburdinazione. Provarono pure a far fuori Hitler, purtroppo senza riuscirci.
Scritto da Alex drastico il 11 marzo 2022 alle ore 09:42
sei cosi in cerca di sponde e bisognoso di consenso che ti destabilizza profondamente se qualcuno scrive col tuo nick.
Nella situazione data l’unica possibilità di vedere la fine di Putin, di MOLTO improbabile realizzazione in tempi brevi, è che Putin stesso venga “messo a riposo” dai suoi generali, è del tutto illusorio che in uno stato autocratico e del tutto antidemocratico quale è la Russia Putin possa essere spodestato da rivolte popolari ( quelle che si vedono in TV riguardano la parte più cosmopolita e filoccidentale della popolazione russa, cioè le giovani generazioni di Mosca e San Pietroburgo e qualche élite culturalmente più evoluta ) poiché la massa dei russi rimane pro-Putin…è altrettanto illusorio pensare che la cerchia di oligarchi vicini a Putin, pur colpiti più o meno duramente dalle sanzioni ( ricordiamo comunque che purtroppo la gran parte dei loro beni all’estero sono nominalmente in capo a società off-shore residenti in paradisi fiscali di fatto insondabili e inscalfibili ) abbia il coraggio e il fegato di rivoltarsi contro colui che è l’artefice delle loro immense ricchezze: non lo faranno MAI…gli UNICI che possono metter fine al comando di Putin sono, come in ogni Stato dittatoriale, i militari…non è escluso che lo facciano, ma se lo faranno non sarà certo nel breve termine , lo faranno magari più in là’ con una Russia in default economico-finanziario…morale, amarissima, della favola: la guerra in Ucraina andrà avanti fintanto che Putin non avrà’ definitivamente fiaccato l’eroica resistenza ucraina, cioè dopo ancora migliaia di vittime civili e ulteriori terribili devastazioni, quando quindi l’Ucraina dovrà accettare di dichiararsi costituzionalmente “Stato neutrale”…questa cosa ovviamente mi fa orrore e ribrezzo, perché vuol dire che Putin raggiunge i suoi obiettivi sia pure a costo di una catastrofe per l’economia russa, ma è purtroppo l’unica che vedo realistica
Poi magari c’è chi è d accordo con me nel definirla porcilaia e cerca dì sabotarla. E fa benissimo, ha tutto il mio sostegno
Scritto da Riccardo Ric il 11 marzo 2022 alle ore 07:29
Del tutto normale che coloro privi di spina dorsale siano sempre in cerca di sostegno,sponde,alleanze chiamatele come volete.
Putin veniva da 20 anni al KGB. Quello se ne sbatte altamente delle sanzioni. È un animale.
Certo Fabrizio, è ben oltre le nostre teste. Resta che dichiarare guerra economica alla Russia, così come è stato fatto, perché le cose vanno chiamate col loro nome, e poi continuare a versare miliardi ogni giorno è una contraddizione ipocrita di dimensioni immense
Riccardo, argomento molto complesso, possono esserci vari sbocchi (escalation delle sanzioni con gran danno per tutti, avvicinamento per piccoli step alla guerra globale come per il primo conflitto mondiale, compromesso diplomatico tra Russia e Ucraina, ecc.). Nessuna di queste vie é esente da rischi. Il problema é fino a che punto può e vuole spingersi Putin, fino a quanto può e vuole ascoltare chi eventualmente gli farà presente che é meglio fermarsi, e fino a quanto può e vuole fare comunque di testa sua.