In copertina, l’orecchino di Nzola. Complimenti al quarto uomo, che non l’aveva notato. E al giocatore, che non se l’era tolto prima e non ci è riuscito dopo, costringendo, così, Thiago Motta al cambio del cambio. Dieci minuti in dieci. Immagino, da lassù, i moccoli dei Vigili del Fuoco spezzini, gente che, in tempo di guerra, fu capace di battere il Grande Torino pur arrivando allo stadio su un’autobotte.
I risultati, adesso: Spezia-Inter 1-3, Milan-Genoa 2-0. Tappe pianeggianti, di trasferimento, un po’ ventose, con modici strappi: al Picco, Brozovic, Lau-toro, Maggiore e Sanchez. A San Siro, Leao all’inizio e Junior Messias alla fine. In attesa di Napoli-Roma (lunedì), classifica immutata: Milan 71, Inter 69 (e un Bologna in meno), Napoli 66.
Piccole note a margine. Fondamentali le panchine: gol di Martinez e di Sanchez, su assist dell’argentino; rete di Junior Messias su azione di Rebic. Tutte «riserve». La centralità di Brozovic non è una novità: rientrò allo Stadium, contro Madama, e da allora tre vittorie. Spazio, inoltre, alle incursioni di D’Ambrosio, prezioso nella sponda dello 0-1. Ora che, in generale, si è tornati a marcare (abbastanza) a uomo, muovere le pedine, da un reparto all’altro, crea scompiglio, confonde i riferimenti.
Veniva, il Milan, dagli 0-0 con Bologna e Torino. Blessin ha corretto il Genoa dalla cintola in giù. Non oltre, perché in attacco la lavagna non basta, serve talento. Il risultato l’ha orientato Leao, il cui rapporto con i gol è ancora troppo goliardico. Lui e Theo, sulla sinistra, e poi Theo e Rebic, hanno scolpito la differenza. La rosa di Inzaghi è meglio assortita di quella di Pioli. Anche per questo, favoriti rimangono i campioni. Martedì, semifinali di coppa e nuovo derby: ospita l’Inter, 0-0 all’andata. Periferia d’Europa, è il massimo della movida.
Per dire, mettere Rabiot e Miretti con Morata-Dybala-Cuadrado dietro a Vlahovic faceva schifo?
Con ognuno nel suo ruolo?
Meglio buttare nel cesso un tempo, nella migliore tradizione.
Le fortune della Juventus davanti dipendono dall’intesa e dai duetti dei vari Cuadrado, Dybala, Dusan e Álvaro. Cioè da quello che scaturisce sul momento. Come quando da ragazzini giocavamo nel campo da sette. Perché già sul campo a undici c’erano delle idee preparate dal mister.
Approccio molle e svagato, l’esatto contrario di quello che ci si aspetterebbe da chi ha assoluto bisogno di fare i tre punti.
Centrocampo inesistente, con due uomini fuori ruolo e il terzo, Rabiot, che non si sa bene cosa faccia.
Vlahovic completamente depotenziato.
Insomma, l’ennesimo capolavoro di Allegri.
Lo schifo che rappresenta la proallegrese è qualcosa di disumano.
Distanze siderali tra reparti (che si compattano vigliaccamente solo quando fanno la trincea sul Piave), nessun supporto od opzione a chi ha la palla (a meno che non si vada di gireemmmerda del giocommmerda), no pressing , no coperture preventive, il comando delle operazioni offensive lasciato ad un involuto già sfanculato dalla società.
E glielo lasciano perché una merda di cialtrone è pagato 7 milioni + bonus per non allenare.
Allegri non sarebbe soddisfatto delle trame proposte dalla sua squadra. Ma perchè nella Juve s’è qualcuno capace di costruire qualche trama?
Ragazzi mi meraviglio di voi. Allegri è un grande allenatore, quindi se arriviamo quarti vuol dire che la squadra è scarsa. Stesso principio sui giovani: Allegri è bravo con i gggggggggggggiovani, quindi se Miretti non gioca vuol dire che è scarso.
Il non gioco del clown canceroso è osceno
Allegri scherza col quarto uomo in questo bel clima da amichevole estiva.
Contropiede di Morata che NESSUNO del centrocampo ha seguito…
Squadra al solito messa in campo ad minchiam per cercare una vittoria sugli episodi.
Ma il tizio che ha ideato sta schifezza di maglia lo pagano pure? No perché casomai ci provo io, più brutta di così di sicuro non mi esce