Corre, la memoria, alla papera di Giuliano Sarti a Mantova. Trafisse i resti dell’Inter lisbonese e consegnò lo scudetto alla Juventus del «movimiento» heribertiano. La gaffe di Radu a Bologna non è ancora una sentenza, ma lascia al Milan due punti di vantaggio più il confronto diretto (1-1, 2-1). Insomma, è qualcosa che le assomiglia.
Szczesny, Donnarumma, Meret, persino Buffon, Radu, titolare per caso al posto di Handanovic, acciaccato: una volta, per un portiere, i piedi erano necessari, oggi sono obbligatori. Si discute la costruzione dal basso: il sottoscritto, solo chi la considera un dogma. E poi, nel caso specifico, non ricordo emergenze, non rammento sirene d’allarme.
Stavano dominando, i campioni, al Dall’Ara: anche se non più con la brillantezza che ne aveva scandito l’avvio (gran gol di Perisic, tunnel e sventola mancina dal limite) fino al pareggio di Arnautovic, l’Ibra della Dotta (di testa, su cross di Barrow: imparabile, a scanso di equivoci). Un assedio monotono come molti dei miei pezzi, più tracce di pericolo che occasioni vere e proprie. E tante, tante mischie. Forza d’inerzia, più che forza.
Il Bologna di Sinisa era raccolto attorno a Medel. Aveva ridotto drasticamente le sortite. Ballava. Soffriva. Ma ringhiava. Non mollava. D’improvviso, quella palla innocua a Radu, gli alluci che stridono, e Sansone che, ingordo, lo fa «morire» con tutti i Filistei.
Inzaghino era partito con Correa e Lautaro (non Lau-Toro, almeno stavolta), aveva inserito Dzeko e Sanchez, tolto Barella e Calha, nervosi, un Dumfries spompato, scommesso su Darmian, Gagliardini e D’Ambrosio. Non credo che abbia colpe. E non penso nemmeno che il suo calcio sia antico: è «normale», aggettivo che in Italia – solo in Italia, per fortuna – fa paura.
Il problema, se mai, è a monte. Il concetto di metà arte e metà riffa. Lo sgorbio di Radu non appartiene al guardiolismo o al cholismo. E’ lo sport che torna gioco (non «giuoco») e che spesso ci vantiamo di governare, se non, addirittura, di domare.
Mancano quattro giornate. L’unico dettaglio che bacia ancora l’Inter è il calendario. Non più la storia del sorpasso «virtuale». Il destino passa nelle mani del Milan. Mani meno forti ma, adesso, un po’ di più.
Due parole, per concludere, su Liverpool-Villarreal 2-0 (autorete di Estupinan al 53’, Mané al 55’). In pratica, il mar Rosso di Klopp ha spalmato su 90 minuti il fuoco che la Juventus, allo Stadium, aveva alimentato per mezz’ora. Il calcio è semplice, davvero.
Ora fossi AA, telefonerei al cialtrone per dirgli: ma con la moria di centrocampisti che abbiamo subito, qualche volta avremmo potuto schierare questo ragazzino?
Cialtrone.
Balcanico rubarame, se non attacca piú come mai sono giorni che rompi il cazzo?
Sai che se lo fai ti pesto ben bene.
Non ti ho cercato per mesi visto che non rompevi i coglioni, adesso ti asfalto a piacimento, mangiamerda.
Scritto da Intervengo102 il 1 maggio 2022 alle ore 13:28
Amen. Sospetto sempre di chi non voglia capire un concetto così semplice.
A lavorare per uno stipendio giusto. Pagate la gente, furfanti di merda. Questo deve essere il messaggio.
Più lavoro, meno reddito da cittadinanza a fancazzisti e nulla facenti.
A lavorare, a lavorare, barboni.
x Lovre – per me Miretti non s’è addormentato, è stato semplicemente escluso dalle manovre della squadra.
Scritto da DinoZoff il 1 maggio 2022 alle ore 13:23
Il Rdc è una misura seria, presente in tutti i paesi civili, dove le leggi sono poche, chiare, inflessibili. Prova ad aprire un Pub in UK e assumere un lavoratore a nero, poi vedi che succede. Sempre il dito e mai la luna, il problema sono i controlli, non il Rdc, che ricordo arriva a mass 800 euro a nucleo familiare, non a persona.
Ovviamente per fortuna ho un lavoro. Ma se dovessi esserne senza, preferisco stare a casa col reddito che andarmi a spaccare la schiena 40/50 ore a settimana e prendere 800 euro al mese. Questi che decidono di fare così, fanno bene. Per quale accidenti di motivo devono essere sfruttati a 4 o 5 euro l’ora?
Miretti è durato un quarto d’ora poi s’e’ addormentato.
DinoZoff
Mi avete scassato l’anima con sto reddito. Ci vuole così tanto a controllare? La colpa non é del pappone, che in quanto tale ci prova. La colpa é dello stato che non riesce a scovare il pappone. Stato canaglia, da sempre.