Ei Mou. La Roma finalista di Conference League è un piccolo segnale che nei «fori cadenti» del nostro calcio c’è vita. Quanta, lo sapremo il 25 maggio a Tirana; avversario, il Feyenoord. Prima squadra olandese, nel 1970, ad alzare la Coppa dei Campioni. Lo allenava un certo Happel.
Che discorsi: la Conference non è la Champions, e manco l’Europa League, ma neppure la Macedonia del Nord ci sembrava un iceberg tale da trasformare, noi re di Wembley, da Titani a Titanic. Ha battuto per 1-0 il Leicester, la Lupa, dopo l’1-1 dell’andata. Notte di emozioni forti, l’Olimpico zeppo e spumeggiante, la standing ovation per Ranieri e i suoi occhi umidi; il gol-lampo di Abraham, di testa, e poi il «pullman» davanti a Rui Patricio, fra turisti che ogni tanto scendevano e curiosi che lo circondavano senza rigarne nemmeno un cerchione.
Meccanico di lungo corso e rotto a ogni sinistro, José ha vinto con le sue chiavi inglesi: Smalling, Abraham. Più Zalewski, un cucciolo di 20 anni adocchiato, svezzato, lanciato. Con Zaniolo, cavaliere del coast to coast, troppo cocciuto per non essere sostituito. Le volpi di Rodgers si sono arrese alla vecchiaia di Vardy e a un possesso palla, 63% contro 37%, che, dagli applausi alle bandiere, nessuno del popolo ha preso come una pugnalata all’orgoglio (anzi: li mortacci loro).
Sarà un caso, sarà tutto quello che volete ma Mourinho, appena sbarcato, ha già l’urbe romanista ai suoi piedi, nonostante le 10 sconfitte in campionato, e può tranquillamente spacciare per una mezza impresa i quattro set con il Bodo Glimt (1-6, 2-2, 1-2, 4-0). Passano gli anni, non passa il vate di Setubal. Por qué? Por qué, semplicemente, è unico: dà più titoli di qualsiasi inviato e, di ogni rosa che cura, preferisce le spine ai petali. Così i pugnali gli riescono meglio. Segue dibattito.
Vabbè, state sempre a lamentarvi. I goal li sbagliano i giocatori. Ma per fortuna allegri ci ha ridato solidità e certe partite che con Pirlo le perdevamo con allegri le vinciamo di corto muso. Proprio una squadra solida. Ha proprio ragione il presidente.
Meno punti di Pirlo.
Meno gol segnati.
Gol subiti in “linea” con Pirlo.
Zero giocatori migliorati.
Infortuni muscolari raddoppiati.
Eliminati dalla CL da una squadretta (come Pirlo e Sarri)
Perso Supercoppa facendo zero tiri in 120 minuti.
Ma è una stagione positiva e di crescita…
Beh insomma, il genoa era sempre in avanti,il ragazzo nero si e’ mangiato il 2 1 . La partita non era in controllo . forse Miretti era meglio tenerlo dentro.
Tranquillo Guido la squadra è scarsa. Il pagliaccio scemo ha fatto un miracolo sportivo col quarto posto.
L’ho rivisto adesso: Kean, oltre a tutte le altre orribili nefandezze combinate dietro da De Sciglio e ai 2 goal divorati precedentemente , si vede recapitare da Morata un pallone a centro area dove, completamente solo, deve solo appoggiarlo nella porta spalancata davanti a se con Sirigu ampiamente fuori causa…opta invece per un destro che nelle sue intenzioni doveva infilarsi a fil di palo…siamo nel mondo del paranormale…no, purtroppo è tutto vero…
Non serve Happel per fare l’analisi della partita di stasera, basta averla vista.
3 ma cosa doveva arginare? Kean ha sbagliato l’impossibile soprattutto sul 1-1 a porta vuota desciglio ha regalato il pari e il rigore….
Non fossero degli stupidi brocchi penserei ad una truffa
Una Juve vergognosa dal primo all’ultimo,nessuno escluso.De Pasquale ride ma potrebbe restare con solo mosche in mano…
Tiribocchi: “Si analisi perfetta mister”. Slurp slurp.