Era ferma, la Roma, alla Coppa delle Fiere del 1961, un torneo a inviti (allenatore, Carniglia). E il Paese, in ambito continentale, alla Champions del 2010, quella dell’Inter di Mourinho. Non so quanto il destino abbia brigato, ma 12 anni dopo torna Mou e torna un trofeo. La Conference League: che non è la Champions, né la Coppa Uefa/Europa League, ma neppure una mancia. E’ quello che può permettersi, oggi, il calcio del campionato italiano. Non è colpa del Vate e delle sue lacrime. E’ colpa nostra, più ancora che della Macedonia del Nord.
A Tirana, Roma uno Feyenoord zero. La sesta della serie A contro la terza della A olandese. Ha deciso un lampo di Zaniolo, tanto difeso e tanto cazziato, su parabola di Mancini e pennica della coppia Trauner-Bijlow. Le finali sono bestie difficili da domare. Non basta la frusta, a volte: ci vuole anche fortuna. E’ stata brulla e sofferta, molto sofferta, soprattutto nella ripresa: come documentano i due pali (di Mancini, addirittura, e Malacia) e i riflessi di Rui Patricio. Il Feyenoord fu la squadra che, nel 1970, alzò la Coppa dei Campioni a San Siro, contro il Celtic, inaugurando un calcio che l’Ajax di Cruijff avrebbe trasformato in un altro sport.
Ha dominato l’altro tridente (Mancini-Smalling-Ibanez), hanno remato e boccheggiato tutti, pronti al catenaccio pur di non mollare, di non crepare. Il k.o. di Mkhitaryan, sostituito da Sergio Oliveira, sembrava un azzardo. E’ stato un inciampo. I cambi, da Spinazzola e Veretout, hanno garantito ossigeno prezioso. A Fusignano e a Zemanlandia storceranno il palato, pazienza. Al Circo Massimo sono ancora lì che cantano.
Mou aveva ereditato, da Fonseca, una Roma settima ed eliminata, in semifinale di Europa League, dal Manchester United. L’ha pilotata al sesto posto e in cima alla neonata Conference. Non ha portato solo propaganda: subito uno scalpo. Ha recuperato Zaniolo, ha imposto Abraham, ha trasmesso un’anima. Si può discutere il suo calcio, non la sua grandezza: 2 Champions (Porto, Inter), 1 Coppa Uefa (Porto) 1 Europa League (Manchester United), 1 Conference League (Roma). A me, come prove bastano. Se a voi no, liberissimi.
Scritto da Riccardo Ric il 26 maggio 2022 alle ore 13:07
Eccomi. Non mi prendo così tanto sul serio, divertiti pure se ti va.
Se invece ti va di riconsiderare l’eventualità di quel 50% in cui il calcio è arte/scienza, se ne può anche discutere civilmente, senza retorica, con le regole della logica.
La sintesi di quel “trattato” è semplice e chiara come la luce del sole: l’oggettività della forza di due squadre avversarie si determina sempre e solo sul campo, per cui anche una squadra sulla carta inferiore possiede pur sempre la possibilità di rivelarsi più forte. Fine.
Se credi di poter smentire questo principio accomodati pure.
Fuori dal campo, cioè sulla carta, le tue valutazioni sono più che plausibili. Ma poi ci vuole pur sempre la prova empirica del campo. Le valutazioni che fai sulla carta possono cambiare anche a seconda del tipo o del numero di partite: per esempio, a seconda che si consideri la lunghezza di un campionato o di una partita secca come una finale.
Mi fermo qui, senza rientrare nel carpineto dei meriti e i demeriti di Allegri nelle finali ché non ho voglia ora. Spero di essermi espresso meglio dell’altra volta.
Sconcerti dixit: “Trovo abbastanza scandaloso la ribellione dei tifosi juventini contro Allegri. Per due motivi fondamentali. Il primo è che Allegri ha portato cinque scudetti poco tempo fa…”
ecco, questa litania dei “cinque scudetti vinti” portata a discarico della (non)gestione attuale francamente mi sembra ridicola e assurda
come sarebbe, ad esempio, giustificare un lavoratore indolente e sfaticato perchè negli anni precedenti era un lavoratore modello
Chi mi ha chiamato,Sei tu Drasty o il tuo assistente??
Grazie Riccardo per aver citato il grande De Gregori..manca solo Culo di gomma(famoso meccanico)…Bilbao????
Allora guardati l’Empoli di Andreazzoli, il Verona di Tudor, il Sassuolo di Dionisi.
direi che fra City Liverpool e Cagliari Juve quel che balza agli occhi è la differenza (come tra bufalo e locomotiva..cit.) di tasso tecnico complessivo…..
Scritto da Riccardo Ric il 26 maggio 2022 alle ore 13:36
Quello è il dito.
A me quello che fa ridere,per non piangere,sono i tanti juventini(saranno veri?)che disprezzano la Conference ma…..si arabbattano su Mourinho(un grande)perché è riuscito a vincerla!!PS.Cosa ne pensa lo psicologo,neo assunto??
Cacciamo via il cialtrone cartomante!
Un briciolo di dignità per la vostra professione. Dirigenti della più gloriosa squadra di calcio italiana.
Mi fa morire peD asquale
C’è una “piccolissima” differenza: Mourinho la coppetta della Roma l’ha VINTA mentre quella del 2010 l’ha RUBATA.
La Roma ha preso Mourinho per vincere, Mourinho ha vinto (con voi rubato) come l’inda ha dovuto prendere Conte per vincere (non rubare) uno scudo.
PS
ranking UEFA
9° JUVENTUS
11° roma
….
…
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23° inda
direi che fra City Liverpool e Cagliari Juve quel che balza agli occhi è la differenza (come tra bufalo e locomotiva..cit.) di tasso tecnico complessivo…..