Cominciano a fioccare i pareggi (già cinque, tre dei quali per 0-0). L’1-1 di Atalanta-Milan è stato battaglia, con fasi di pressing feroce e bolge dantesche. Il risultato lo hanno orientato le fasi difensive. Di Leao rammento i brindisi d’avvio e poco altro. Di Rebic, solo polvere: né di stelle né da sparo. Di Zapata, sponde e strappi lontani dal fronte. Di Giroud, nel finale, qualche rimbalzo e niente più.
Più occasioni, il Diavolo. E, al termine, un armistizio sostanzialmente corretto. Gasp ha plasmato una Dea sempre guerriera, senza però la fantasia che le garantivano il Papu e Ilicic. Il «venduto» Malinovskyi («venduto» perché così sembrava persino alla moglie) ha spaccato l’equilibrio. Bennacer, bussola preziosa, l’ha ingessato con un sinistro filante. Rientrava Tonali: non al massimo e sprecone sotto porta, quando De Ketelaere, che Pioli continua a dosare, gliel’aveva spalancata. Bravo Musso. E Lookman, per i pochi spiccioli che ha raccolto. Atalanta e Milan offrono un’idea di squadra, con marcature a pressione e terzini-fionda, che tale rimane sempre e comunque, anche nei momenti più grami. E occhio: la Dea non fa le coppe.
In attesa di Roma-Cremonese e Sampdoria-Juventus, comandano Inter e Napoli che, dopo il Verona (5-2 al Bentegodi), ha demolito il Monza (4-0 al Maradona). Di slancio, non proprio a livelli sarriani ma neppure troppo lontani. Su tutto e su tutti, Kvaratskhelia: doppietta, di destro a giro (alla Insigne) e di sinistro. Sono già tre in due partite. E’ un georgiano di 21 anni che, da noi, sembra Garrincha, così come Koulibaly in Premier, non sembra più un marziano. A segno anche Osimhen e Kim, lo stopperone misterioso. Senza trascurare il movimiento di Lobotka. Nel torneo scorso, a Spalletti di successi iniziali non ne bastarono otto. Questo è un campionato strano perché spezzato: calma. Che non significa nascondersi.
detto e ridetto. Henry come vice vlahovic veniva via con poco. forse troppo poco per ungere tutte le ruotine. C’è del marcio in continassa.
Scritto da Robertson il 21 agosto 2022 alle ore 21:49
D’accordissimo
Scritto da Causio il 21 agosto 2022 alle ore 21:54
Ci tenevo a citare anch’io questo ottimo post letto ieri sera.
Causio
4 tenori.se Murray avesse oggi 22 chiuderebbe la carriera con 18 slams.
Scritto da Giovanni il 22 agosto 2022 alle ore 08:09
Come evidenziavano queli di Ubitennis, gli ultimi 15 mille sono stati vinti per metà da tennisti che mai lo avevano vinto prima.
Credo che sia normale, dopo decenni in cui i tre tenori hanno fatto il bello ed il cattivo tempo, che ci sia una fase di ‘anarchia’ al vertice.
sperimao che di questa fase con favoriti sempre meno certi ne approfittino anche i nostri atleti di vertice.
Di sicuro non Gatti, eggiovaneeuneppronto
Secondo Sky sport nel ballottaggio zoologico messo in piedi da Allegri, sarebbe in vantaggio Ru..cani su Gatti.
Però….io mi aspetto la mossa di Danilo centrale….
Carreno Busta a Montreal e ora Borna Coric a Cincinnati…concordo con quanto leggo su Ubitennis che considera ‘inaffidabili” gli esiti di questi Master 1000 in vista degli U.S. Open…con tutto il rispetto per i 2 “improbabili” vincitori sarebbe davvero sorprendente trovarne anche uno solo dei 2 nei quarti di Flushing Meadows
Riguardo alla calma, tempo fa mi trovavo d’accordo con gli stoici (è la virtù dei forti).
Ma da quando Halma Mater si è impadronito di questa parola, prosciugandone il significato più profondo mentre aspirava la ‘c’, mi sento più vicino al pensiero tolstojiano (è una forma di viltà dell’anima).
Da noi non avrebbe giocato quasi mai, uneppronto.
Ajde Borna!!
Ntucul ai gufi