Senza capo né capi. E’ un titolo che devo aver già fatto, mi sa, ma repetita iuvant (o no?). Giampaolo è stato allenatore della Juventus per una notte. La sua Sampdoria coniuga un verbo semplice: gioca. Si muovono tutti, osano: armonici, ormonici. Sabiri sembrava Zico. Suo l’assist per Leris che, complice Perin, coglie subito la traversa. Sono solo due i nuovi di Madama, Bremer e Kostic, ma siamo sempre al solito minestream. Da Di Maria a Di Allegri. Con Rugani e non Gatti, con Rabiot, l’«invenduto», a deambulare triste, confuso y quasi fatal. Neppure dei peggiori.
Poveri serbi della goeba, Kostic né terzino né ala (coraggio) e Vlahovic, sul filo del fuorigioco, che invoca munizioni e riceve campanili. Bremer e Rugani hanno paura e, di conseguenza, non si sporgono. O non lanciano: ci proverà Rugani (sic). Da Locatelli a McKennie è tutto un ribollir di passaggi all’indietro, tra gli artigli di una Doria scossa solo da una leggerezza di Augello, che liberava Cuadrado, poi murato da Audero.
Gioca male, la Juventus, molto male. Le assenze, d’accordo, ma non è che avesse di fronte, con tutto il rispetto, il City del Pep. C’era una squadra modesta ma vera (citofonare Atalanta): da Rincon a Ronaldo Vieira a Colley. Sempre sul pezzo. Colley e il portiere, soprattutto. Agnelli in tribuna avrà preso atto. L’allenatore attende notizie dal mercato, ma la fuffa di Marassi va al di là di ogni ragionevole letterina a Gesù Bambino. I piedi sono quelli che sono e, dunque, mai pretenderò la luna (già scritto pure questo): mi accontenterei di un pressing e di una manovra tipo Samp del primo tempo.
Fantasia zero: capita. Ma almeno un barlume d’ordine, una parvenza di cuore: manco questi. Vlahovic abbandonato, e a rischio autogol su corner, baricentro basso, errori marchiani in uscita, movimento lento, molto lento. Alla ripresa, calava la Samp e l’ingresso di Miretti era un fiammifero. Accendeva il gol di Rabiot (ma no? ma sì), annullato dal Var per l’offside di Vlahovic. Alzava fumo, persino qualche fumogeno. Un po’ di ossigeno lo forniva anche Kean, e proprio agli sgoccioli Audero negava a Kostic il colpo grosso dei soliti noti. Sarebbe stato troppo. Chiudeva, la Vecchia, con la minigonna dei suoi bebè, Rovella compreso. Qualunquemente. Eppure, diranno a Livorno, già tre punti in più di un anno fa.
Gentile Robertson, no. Non si tratta di dare un colpo al cerchio e uno al cerchio. Non ho fatto outing perché non ne avevo bisogno. C’è da criticare Allegri, lo critico. C’è da elogiare un altro, lo elogio. Non è detto che ci azzecchi. Il manicheismo paga, certo. Paradossalmente, il politically (in)correct sarebbe, oggi, sostenere Allegri… L’unica differenza è che lei non considera i giocatori, o li considera poco, io un po’ di più. Tutto qua. Grazie per lo spunto.
Mi è bastata ieri sera Bit…
robertson, a proposito del gioco da te mirabilmente descritto, hai guardato il video postato da superciuk? davvero esemplare. per fortuna fino ad ora partite non ne ho guardate e penso di continuare così.
Al di la di prendere e non riprendere.
Pur essendo stato mai un vero creatore, il ricotta di oggi non è quello di dieci o cinque anni fa. E’ un pigro agiato signore, cinico e trapassato dal punto di vista professionale. Non credo ci sia nulla di male o di aggressivo nel dirlo, nè nel professionalmente contestabile. Il tempo passa, soprattutto per uno che non mi pare essere di grandi passioni.
Riconoscenza….Ier sera qualcuno giustamente sottolineava come nel 94 ci misero un attimo a dire arrivederci e grazie ad un Allenatore che aveva vinto tutto, ma proprio tutto, come trapattoni alla juventus. Sostituendolo con un oscuro allenatore che veniva dal napulammare, diciamo non propriamente la nobiltà calcistica.
Qui ci si continua a sventolare i successi passati, peraltro in larghissima misura ereditati.
Basta.
Scritto da Roberto Beccantini il 23 agosto 2022 alle ore 09:14
Anche lei… Un colpo al cerchio e uno al cerchio… E io che speravo che finalmente si fosse liberato dai lacci e lacciuoli della professione e del politically (in)correct.
Beck, allontaniamoci un attimo dalle mestizie bianconere e volgiamo lo sguardo alla Premier: è presto, prestissimo d’accordo ma insomma dopo 3 giornate Arsenal primo a punteggio pieno in solitudine, Chelsea 12^ e Liverpool 16^ ( sic !! ) con 2 punti …nuvole passeggere o già indizi di qualcosa di più corposo ?
Gentile Robertson, mi scusi ancora. Lei scrive:
“Comunque va apprezzato che anche il Primario alla fine, rompendo l’omertà giornalistica e il rispetto dei ruoli e la sua innata educazione, finalmente abbia detto quello che pensa. Mi ha ricordato un poco le reazioni alla proiezione della corazzata Potemkin.
Minestream comunque è bello”.
Grazie per il finale, ma non ho rotto nessun muro. Magari. Ho sempre scritto che non avrei ripreso Allegri perché lo ritengo un grande allenatore gestore e non un grande allenatore creatore. Sarebbe come se lei mi facesse scrivere di economia e non di sport. A meno che non mi fornisse di grandi spalle. Nessun outing. Il primo tempo è stato brutto brutto, al di là delle carenze. Poi, o davanti: faccia lei, ci sono i giocatori. L’Inter a Lecce ha inserito Mkitaryan, Bastoni, Dzeko, Correa e Dumfries. La Juventus a Marassi De Sciglio Kean, Rovella, Miretti. E il centrocampo iniziale era lo stesso, più o meno, che la scorsa stagione avevamo correttamente criticato.
“Ho spostato Kostic a destra e non sapevo se riusciva a giocarci, è un giocatore che va conosciuto”.
Cit del Cialtrone maledetto.
Gentile Andrea, buon giorno. Grazie a lei. Si figuri.
Gentile Robertson, buon giorno. La ringrazio ma io mi riferivo al gentile Fabrizio delle 23,16. A questa frase, in particolare:
“Cosa si pretende che faccia lui, poveraccio?”