Il Paris scorre placido come la Senna. Poi, d’improvviso, diventa le cascate del Niagara. Succede quando la palla arriva a Kylian Mbappé. Al 5′, schioppettata di destro su tocco dannunziano di Neymar (ciao Bremer); al 22’, ancora di destro, su una magistrale azione che ha coinvolto Verratti e Hakimi. Allons enfants.
La Juventus, soprattutto nel primo tempo, è ancora il rubinetto dal quale, goccia dopo goccia, si narra che, nella Foresta Nera, sarebbe nato il Danubio. Campa cavallo. Le mancavano colonne quali Pogba, Chiesa e Di Maria. Rientrava Bonucci. Era il battesimo in Champions, non certo la cresima. Troppa differenza di qualità. Sinceramente: cosa ci si poteva aspettare da una squadra che non impone il gioco alla Sampdoria e, per 45’, non tira con la Fiorentina? Che battesse l’orchestra di Mbappé, Messi e Neymar, più Verratti, Hakimi eccetera? E per giunta a Parigi. Suvvia.
Eppure, alla ripresa, sono emersi piccoli spiragli, sono affiorati brandelli di gioco attorno a Paredes, uomo sodo, e agli esterni. Allegri era partito con un 5-3-2 da inverno siberiano e solo in un caso, con Milik, aveva sfiorato il pari. Che riflessi, Donnarumma. Poi fuori Miretti (sono notti, queste, che lo aiuteranno a crescere) e dentro McKennie. Un po’ più di personalità, persino di coraggio (mais oui): e un 4-4-2 spurio che, con Vlahovic e Milik, creava problemi al palleggio lezioso del Saint-Qatar. Proprio il texano, di testa, firmava l’1-2 su errore del Gigio.
L’ordalia si consegnava a equilibri dignitosi, la Senna era un po’ meno scroscio, il rubinetto un po’ più rigagnolo. Potevano pareggiare Vlahovic e Locatelli, potevano dilagare Mbappé e Neymar in contropiede. Una cosa che non avrei fatto, nei panni di Max, è la staffetta Milik-Locatelli, per un 4-3-3 molto sulla carta e molto poco sul campo, anche se dalle fasce qualche cross pioveva. Ha riportato indietro le lancette dell’audacia: e avanti le visioni dell’elettrico Neymar e di un Messi in pantofole, svogliato come solo i geni possono (e sanno) essere.
Gregg Easterbrook, giornalista e scrittore made in Usa, sostiene che se si torturano i numeri abbastanza a lungo, «confesseranno qualsiasi cosa». Per questo, honni soit qui mal y pense ma la Vecchia ha tirato 13 volte (a 15). Galtier, lui, ha badato al sodo. I ritmi, lenti, permettevano alla «Triade» di rientrare al piccolo trotto. Tanto, prima o poi la palla veniva riconquistata (da Verratti, principe del centrocampo, da Vitinha) e servita su un vassoio alle loro maestà. Mancava, ai mediani della Juventus (a proposito: Rabiot, meglio a sinistra) il passaggio smarcante. Pensavo a Kostic, inoltre: in passato, il suo mestiere si chiamava «ala», oggi si dice «a tutta fascia» per evitare di usare «terzino», termine non più di moda, volgare come catenaccio.
Al Parco aveva perso addirittura il Real di Carletto, poi campione d’Europa. Dunque, non è il caso di gridare allo scandalo. Più che gli schemi, e al di là dei corti musi, mi è parso che abbiano deciso i piedi. E quelli di Mbappé, come si diceva nel Novecento, valgono il prezzo del biglietto.
Ah dipendesse da me Pogba a gennaio andrebbe via. Tanto è stato preso a zero,quindi qualunque cifra sarebbe plusvalenza. E che i fisioterapisti calibrino il recupero in modo che non sia pronto per i Mondiai. Si è comportato in modo indegno
Ora, prima della sosta, abbiamo Salernitana in casa e Monza fuori, poi alla ripresa il Bologna allo Stadium prima di recarci al Meazza per il Milan…beh, 9 punti tranquilli nelle prossime 3 vero?! Ehm….
Noi invece, invece di avere quest’aria mezzo soddisfatta da « poteva andar peggio », dovremmo (dovrebbero, in società) interrogarci sul perchè la condizione atletica sia così approssimativa visto che la stagione é iniziata da quasi un mese. Sul perché la squadra debba ancora trovare un gioco che vada oltre la pura gestione con chiunque si incontri. Sul perché al nostro allenatore sia concesso prendersela comoda fino a marzo dietro al mantra « il campionato si decide a marzo ». Il mondo va avanti, lui no.
Leggo stamattina che stanotte allo U.S.Open Nick Kyrgios, dato per favoritissimo contro Khachanov, ha perso 6-4 al quinto…ora il russo affronterà Ruud in semifinale mentre il vincente di Sinner-Alcaraz se la giocherà l’altra semifinale contro il vincente di Rublev-Tiafoe…mamma mia che occasione per vincere uno Slam per tutti costoro in assenza di Djokovic e con Nadal e Medvedev già eliminati in precedenza!! Vado poi a controllare a che ora gli organizzatori hanno messo oggi Sinner-Alcaraz ,confidando sul fatto che essendoci un americano , Tiafoe, abbiano messo quest’ultimo nel loro prime-time le 9 di sera cioè le 3 di notte da noi, programmando invece Sinner-Alcaraz alle comodissime ore 18 taliane…niente da fare!! Esattamente il contrario,Per vedere Sinner-Alcaraz in diretta mi dovrò’ mettere la sveglia alle 3 di stanotte…
Mah, a me nel primo tempo é parso che si allenassero, e che fossero in grado di andare in porta quando volevano, se avessero avuto voglia. Non l’hanno fatto per lo più per supponenza, probabilmente rassicurati dal fatto di avercene stampati due in venti minuti. Poi la Juve ha dato segni di vita e li ha messi in difficoltà, e hanno rischiato di non portarla a casa: quante volte abbiamo perso punti per indolenza anche noi?
Per quanto non siano una squadra perfetta (difesa rivedibile, squadra non supportata dai tre davanti quando si difende), se fossero stati sul pezzo per tutto il primo tempo si chiudeva con un passivo assai peggiore.
Un buon secondo tempo, rimane pero’ la prestazione senzazione di una squadra molto lenta, bassa e che con la palla tra i piedi si distende poco e con pochi uomini, difetti mica da ridere, perche’ Vs difese ormai schierate, a qualsiasi livello, segnare diventa un impresa, e ieri il ns goal e’ una bella “quaglia” di Donnarumma. Il grande Toto’ diceva : il coraggio c’e’ l’hai , ma e’ la paura che ti fotte . Il problema del ns Mister e’ esattamente questo, si ostina a gestire la gara (vedi ieri le dichiarazioni su Texas), e non capisce che a certi livelli il “golletto” lo prendi sempre , percio’ te la devi giocare di piu’ e meglio , anche rischiando qualcosa . Se non fa questo “step” non si andra’ da nessuna parte .
Mah, 2 a 0 dopo 20 minuti ho temuto la goleada, la classica manita. Invece poi la partita si è stabilizzata. I tre loro davanti sono fenomenali però non pressano, non rientrano, ti lasciano giocare. Ma a centrocampo il dislivello tecnico e’ netto.Hakimi Verratti Vitinha Nuno Mendes.. Il solito PSG, come incontrerà una squadra organizzata come la Juve ieri sera, perché L organizzazione c era, ma con un tasso tecnico più elevato andrà in difficoltà.
Ottimo articolo Beck, perfetto.
Il psg non mi ha fatto una impressione straordinaria peraltro. A parte l’extraterrestre a sinistra.
Centrocampo leggerino e difesa rivedibile quando incontrasse i pesi massimi, non trova? Marquinhos e Ramos beh beh beh…
Milk più alto di McKennie eppure non schiaccia di testa come lui. Comunque bravissimo a farsi trovare pronto a concludere. Peccato !
E non si può concludere il giorno prima di aver riportato cosa grida il pubblico del Cino e Lillo Del Duca di Ascoli:
Eeeee se prima eravamo in 14 a cantare “Sei un Demente”, adesso siamo in 15 a cantare “Sei un Demente”.
Anzi, lo cantano pure Cino e Lillo!