Riecco la pazza Inter, l’Inter grande e «loca» dell’album di famiglia. Il 3-3 del Camp Nou vale oro e la spinge verso gli ottavi, dove era già approdato lo splendido Napoli d’autunno, ma che partita, tutti, e che spreco, Asllani, al 96’, con Ter Stegen, molto più impegnato di Onana, a evitare che il risultato diventasse impresa. L’assist glielo aveva fornito Lau-Toro, autore del raddoppio, un rasoio calato sul portiere da un palo all’altro. Primo tempo da 4, l’argentino, secondo da 8. Davanti a 94 mila testimoni, come avrebbe chiosato l’inarrivabile Ciotti, i vice campioni spiegano al Barça di Xavi che il tiki-taka, quando è tutto, significa poco.
In Catalogna avevano i nervi a fior di pelle: d’accordo, il braccio «scomparso» di Dumfries a San Siro, ma c’è modo e modo di reagire. Quando poi il trascinatore è Dembélé (da rosso, comunque, una sua pedata a Darmian), uhm, qualcosa non torna. Lewandowski, magari. Come Martinez, in branda per metà gara, ma poi in versione «bavarese»: doppietta (sul primo, complice Bastoni). Bastoni, proprio lui che aveva pescato Barella per il controllo e la fiondata di una rete sciccosa. Da uno stopper a un centrocampista: e proprio là dove le stesse cose le insegnava il Pep.
Ricapitolando: Dembélé, Barella, Lau-Taro, Lewa, Gosens, ancora Lewa. Senza dimenticare la traversa di Dzeko (con tapin svirgolato da De Vrij), altre occasioni, periodi di catenaccio, ma anche momenti di transizioni fulminee, letali. Inzaghi e i suoi hanno dimostrato personalità, non solo carattere o propensioni ostruttive. I catalani avevano giocato meglio al Meazza. Gavi e Pedri, impiegato quasi da punta, sono «bellini» e «precisini», Barella è magari più casinista ma sa «attaccare lo spazio» e, se Piqué è un vigile distratto, gli fa le corna e sgasa via.
Dai cambi Inzaghi ha estratto il gol di Gosens e il quasi gol di Asllani (con Mkhitaryan che più libero di così non si può). Non mi sembravano all’altezza delle esigenze, ma ha avuto ragione. Sfida di lotta e di governo, tra un Calhanoglu regista e, se serviva, gregario, Skriniar e il bunker che hanno ceduto solo nel finale, e un Lautaro che ha confermato che, se con Lukaku si trova meglio, con il traliccio bosniaco poi così male non gira. Basta volerlo.
Diverte, il Napoli, perché si diverte. E’ come la redazione di un giornale in cui persino le grandi firme, se inviate in tipografia a chiudere una pagina o precettate a rimpolpare una notizia d’agenzia, non s’imboscano. Lo fanno. E così: fra andata (6-1) e ritorno (4-2), 10-3 in totale all’orgoglio dell’Ajax. Ad Amsterdam fu una lezione, al Maradona è stata un’esibizione. Lozano, Raspadori, Klaassen, Kvaratskhelia e Bergwijn su rigore, poi Osimhen, al rientro, su fotta omerica di Blind, uno della vecchia guardia. A punteggio pienissimo (e con un carico di 17-4), il «circo» Spalletti passa dagli acrobati ai leoni. Se c’è Raspa, si va di tocco; con Osimhen, affamato al punto da divorarsi i fuorigioco, si procede pure di lancio e rilancio. Con «Robotka» e Kvara a colorare il quadro secondo stile, pennelli e competenze.
Si scatenerà una canea di pubblico e mediatica
La “tattica”di dichiarare pubblicamente che c’è gente che rema contro è roba da TSO immediato.
Ad ogni passaggio sbagliato si scatenerà una di pubblico e mediatica per dargli all’Unione con conseguenze facilmente intuibili.
Una gestione così demenziale non la fece nemmeno moratti ed è tutto dire.
Poi stanotte Allegri è andato alla Continassa con Galeone che aspettava in macchina e ha messo lo striscione. Dopo sono andati a gnocca col fiasco in mano.
Se non è andata cosí saranno stati quattro deficienti che guardano i risultati su televideo.
Alex
Secondo me Anon è piu neppure vero che sia ricattato dallo stipendio del ricotta. E’ invece ostaggio di sè stesso e del proprio ego. Nel suo personalissimo tunnel, AA ritiene che la sua unica via di uscita sia quella di tenere il ricotta e che questi miracolosamente riesca a raddrizzare la baracca. Che è una contraddizione in termini visto il gradimento che ovosodo ha con la squadra.
Ma corre questo rischio col culo della juventus. E il fatto che il cane non lo capisca, da la misura del cervello di questi qui, che sono dopotutto dei miracolati..
Scritto da Robertson il 13 ottobre 2022 alle ore 18:01
Concordo su molto di quello che scrivi in quanto la situazione agnelli-allegri è tristemente chiara a tutti ma allo stesso tempo non credo si possa ignorare il fatto che a fronte di una perdita di 250m licenziare lo scemo e dargli 36lordi in due anni solleverebbe un polverone.
Il fatto è che quei 36 glieli darsi fino all’ultimo euro in quanto lo scemo ha finito di fare l’allenatore(oddio,ha mai cominciato?).
Questo porta la madre di suo figlio in tribunale per darle 4mila mese anziche 6,perde la causa è non contento la denuncia alla guardia di finanza perché lei ha comprato una casa migliore dove incidentalmente vive anche il di lui figlio.
I cialtroni di beckisback non vogliono l’ovino, perche si meritano uno degno di loro: LAPOOOOOO!
DIAMOGLI IL PEDERASTA!
E’ PER REGINA DELLA PORCILAIA: PATRIZIAAAAAAAAAA!
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Scritto da X I cialtroni di beck is back il 13 ottobre 2022 alle ore 17:18
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Schifoso pezzo de merda, il pederasta sarai tu e tutta la razza tua di rifiuti umani.
Lapo è un Grande Juventino e tu ti devi lavare quella fogna di bocca con il vetriolo prima di pronunciare il suo nome
Scritto da Luca L. il 13 ottobre 2022 alle ore 19:03
Un po’ drastico ma quando ci vuole ci vuole.
E il fatto che il cane non lo capisca, da la misura del cervello di questi qui, che sono dopotutto dei miracolati..
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Scritto da Robertson il 13 ottobre 2022 alle ore 18:01
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Come al solito, interpreti a modo tuo. Sai tu quello che ki altri capiscono.
E poi chiama le persone col loro nome e lascia stare i cani
I cialtroni di beckisback non vogliono l’ovino, perche si meritano uno degno di loro: LAPOOOOOO!
DIAMOGLI IL PEDERASTA!
E’ PER REGINA DELLA PORCILAIA: PATRIZIAAAAAAAAAA!
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Scritto da X I cialtroni di beck is back il 13 ottobre 2022 alle ore 17:18
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Schifoso pezzo de merda, il pederasta sarai tu e tutta la razza tua di rifiuti umani.
Lapo è un Grande Juventino e tu ti devi lavare quella fogna di bocca con il vetriolo prima di pronunciare il suo nome
Beh panchinare Vlahovic sarà stato un consiglio di Arrivaprimaopoi: l’anno prossimo abbiamo bisogno di una settantina di milioni per coprire la mancata qualifica Champions, quindi per favore inizia a rompere pe palle a Vlahovic, cosí l’agente gli trova una squadra e noi ci limitiamo a firmare la cessione e incassare, e poi torniamo finalmente alle partite di golf cui il calcio sta togliendo troppo tempo.
Scritto da Alex drastico il 13 ottobre 2022 alle ore 18:00
Sì, questi ultimi comportamenti extra-campo di Berrettini mi hanno un po’ sorpreso dato che ho sempre considerato Matteo un tennista non di grandissimo talento in assoluto ( ahi , quel rovescio…) ma, invece, un bravissimo ragazzo con un approccio umile, gran lavoratore e FINORA abbastanza immune dalle “distrazioni” di vario tipo che ci sono in quel mondo…è peraltro vero, come dici tu, che a 26 anni, quanti ne ha Matteo, se non sei assistito da un talento naturale innato e abbassi la determinazione ad allenarti e a lavorare duro ci vuole in effetti poco a scivolare in classifica…speriamo sia solo una parentesi passeggera, vediamo cosa succede in quel che resta della stagione…cosa che vale anche per Jannik Sinner che, al di là dell’infortunio patito a Sofia, vedo ancora “traumatizzato” da quel maledetto match-point fallito contro Carlitos Alcaraz in quarti di finale dell’ultimo U.S. Open…ecco, Lorenzo Musetti dei 3 è assolutamente quello che è dotato di maggior talento tennistico “innato” , ma deve fortificare il carattere e, forse, affrancarsi dal clan tecnico che lo assiste da quando era poco più che un bambino ma che magari rischia di essere un po’ inadeguato per il tennis ad altissimi livelli, quali quelli cui Lorenzo, giustamente, ambisce…oggi Lorenzo è stato fantastico, ma occorrono immediate conferme…
Ecco che leggo che uno dei provvedimenti di Allegri sarebbe panchinare Vlahović.
L’equilibrio nel giudizio sarebbe sempre necessario.
Vlahovic è stato pagato probabilmente di più del suo effettivo valore – non è ancora un giocatore completo, ha ampi margini di miglioramento.
Tuttavia individuare in Vlahovic la causa del rendimento attuale della squadra non ha senso: il centravanti dovrebbe essere il terminale del gioco della squadra, non può essere colpevolizzato perchè questo gioco non esiste e lui non riesce a finalizzarlo.
Ora, questo atteggiamento di contestazione è rischiosissimo, perchè, stando così le cose l’eventualità che a fine anno (se non già a gennaio) il giocatore chieda di essere ceduto (magari spalleggiato da un’offerta al ribasso, come successo con De Ligt) è tutt’altro che campata in aria. (PS: non dite al Bayern che Dusan sarebbe il sostituto perfetto di Lewandowsky)