Mancava il pittore: Kvara. Ha risolto lo scultore: Osimhen. La martellata di testa, su morbido cross di Zielinski. La scalpellata con cui ha spalancato la porta a Elmas, che Spalletti aveva preferito a Politano: tu chiamale, se vuoi, intuizioni. E già che ci siamo, a proposito di Victor, il mani-comio dal quale Lookman, migliore dei suoi per distacco, aveva estratto il rigore «varista» dell’1-0. Perché sì, l’Atalanta era partita a palla e per un quarto d’ora aveva costretto il Napoli sulle barricate.
Lo scultore. Cioè il centravanti. E’ stato il confine di un’ordalia aperta fino alla fine al pareggio. Che scandaloso non sarebbe stato. Anzi. La Dea, storia vecchia, non ha più la fantasia del Papu e di Ilicic, né le ante di un nove vero: Zapata, entrato nella ripresa, non c’è ancora; Ederson e Malinovskyi, gli addetti alle bollicine, si sono smarriti nella tonnara di una sfida virile, tanto per pescare nel lessico dell’Ottocento.
Veniva da Anfield, la capolista. Ha preso le misure dei rivali, li ha ribaltati, ne ha sofferto le vampate e, da grande squadra qual è diventata, ha domato le mischie, gli episodi. Affrontare quattro Grandi in trasferta, e batterle tutte (2-1 a Lazio, Milan e Atalanta, 1-0 alla Roma), significa avere attributi e contributi, non solo fortuna (penso alla traversa di Lookman). Ammesso che la buona sorte sia una colpa. Non mi risulta.
Se Meret è stato più impegnato di Musso, Simeone si è mangiato il colpo del k.o. L’Atalanta precipita a meno otto, il Napoli infila e suona la «nona». Il Napoli di Spalletti e di un manipolo di guerrieri che non mollano mai, da Kim a Lobotka, dai terzini al totem della Nigeria. Gente che persegue la bellezza senza rinunciare al cilicio, al sacrificio. Se serve. E con «questa» Atalanta serviva.
Come cartolina-ricordo vi giro lo spalla a spalla fra Osimhen e Demiral nell’azione del raddoppio. Maglie tirate, canotte incandescenti, gomiti puntuti, sorpassi e controsorpassi. Calcio allo stato brado. Da gladiatori. Libidinosissimo. Cambiando discorso: non ha gradito, Gasp, gli ultimi fischi di Mariani. Mi ha scritto un tifoso del Napoli: buon segno, quando gli avversari inseguono l’arbitro. Non l’ho capita. Voi?
calma Bertoldo, il tricolor te lo puoi scordare come pure i cinesi
I nostri punti sono 25. Contro la salernitana non devi essere sotto due zero di due goal a metà tempo o di uno a tempo scaduto.
Alè Alè Alè Ohhhhhhhhh
Alè Alè Alè Ohhhhhhhhh
Lotteremo per il tricolooooor
D’Europa lo splendoooor
Alè Alè Alè Ohhhhhhhhh
Alè Alè Alè Ohhhhhhhhh
Max averti è un onooooooor
Tu hai un cuore d’ooooooor
Musicalmente,
BZ
se proprio si doveva vincere una partita abbiamo scelto quella giusta, contro i ladroni dal 1908 che stasera hanno dimostrato di rubare anche quando perdono
Buonasera De Pasquale. Cosa pensa di quest’inter che vince con squadre dal settimo posto in giù e non vince gli scontri diretti, pur avendo una squadra tecnicamente tre le prime tre?
Non bisogna dimenticare che i nostri punti sono 27, con i due che ci sono stati rubati con la Salernitana. Quindi saremmo terzi a pari punti di Lazio e Atalanta. Mi chiedo perché il topo di fogna “3” non dia il suo sportivo parere
Ottimo week end per lo zingaro demente della peschara
E già fuori dalla ucl con cinque sconfitte su sei.
Grazie Macs.
Qui lo dico e qui lo nego: quando a giugno alzeremo al cielo l’EL e saremo stati in lotta per lo scudetto fino a Maggio almeno, non vorrò vedere tutti questi occasionali salire sul carro!
MAD MAX vi sta mostrando quanto foste nel torto!
Vaticinamente,
BZ
QUINTI (e a – 10)