Diario mondiale, undicesima puntata. C’è stato un momento in cui erano fuori entrambe, Spagna e Germania. Poi il cerino è rimasto in mano ai tedeschi. Ottavi: Giappone-Croazia, Marocco-Spagna.
** Croazia-Belgio 0-0. Una partita fra una squadra matrona e un’altra che ha cercato di ricordarsi come si fa. Troppo tardi. I secondi in Russia contro i terzi. Alla fine, Croazia. Sul risultato – non sul gioco – pesano gli errori di Lukaku: almeno tre, e molto grossi, dopo il palo (di destro), molto sfortunato. Aveva sostituito Mertens. Ancora pesante sul piano fisico, incredibilmente «sciagurato» sotto porta. Se si escludono alcuni «momenti» di De Bruyne e la vivacità di Doku, i diavoli di Martinez mi sono parsi sempre a rimorchio. Ma poi sbirci il taccuino e spunta Lukaku. I croati appartengono alla scuola della ex Jugoslavia, uno scrigno di talento e di anarchia. Nel calcio, sono i più saggi della famiglia. Sarebbe stato un peccato sciupare le ricette di Modric, Brozovic, Kovacic e Perisic, nonché la tempra di Gvardiol, stopper di 20 anni. Tra i portieri, meglio Courtois, bombardato a inizio ripresa, del volatile, e non sempre volante, Livakovic.
** Canada-Marocco 1-2. Tecnica e sentimento. Primi, addirittura. Ricapitolando: 0-0 con i vice campioni, 2-0 al Belgio, 2-1 alle giubbe rosse. L’ultima, la sistemano il pallonetto di Ziyech, agevolato da una gaffe di Borjan, e il tritolo di En-Nesyri, su assist di Hakimi. Senza l’autogol di Aguerd, sarebbe finita in fretta. Senza la traversa di Hutchinson chissà , viceversa, come sarebbe andata. Non molto diversamente, a naso. Gli attributi, nella manovra suggerita dal ct Regragui, non sono semplici aggettivi.
** Giappone-Spagna 1-2. I nippo sono come i tedeschi di una volta. Non muoiono mai. Perdevano con gli ex panzer, e hanno vinto. Perdevano con le furiette, e hanno vinto. Leader del gruppo: arigatò, sayonara. Eppure, per un tempo, il tiki-taka li aveva addormentati. Zuccata di Morata, Gaby e Pedri in cattedra, nessun notizia di raids da Tokyo. Ripresa, mettiamoci d’accordo: il ct che azzecca sempre gli innesti, è bravo di suo o ha ciccato i titolari? Si va a gusti, a tifo. Morale: Moriyasu sguinzaglia Doan e nel giro di 3’ succede il fini-mondo: proprio lui, Doan, complice Unai Simon, e Tanaka (su cross dal fondo, battezzato dentro, per spruzzo di gesso, dal Var). Dopodiché, fuori Morata (boh) e palla alla Spagna. Sempre. Comunque. Tiri in porta? Uno, di Olmo, alla fine. Succede ogni tanto che si addormenti il chirurgo. E’ successo con la Spagna. Svegliatasi in tempo per apprendere che, anche grazie alla sua pennica, la Germania era fuori. C’è di peggio, a questo mondo (e a questo Mondiale).
** Costa Rica-Germania 2-4. Molto Var per il battesimo di madame Frappart: se l’è cavata, a prescindere. Già in Russia i tedeschi erano usciti nei gironi. Sfida folle, tipo sparatoria del West. L’altalena delle reti – al netto di occasioni, pali, parate e svarioni – ne è specchio fedele: Gnabry, poi Tejeda e harakiri di un Neuer ai minimi storici, quindi doppietta di Havertz e sigillo di Fullkrug, entrati in corso d’opera. Paga, la Germania, la differenza-reti e le amnesie anti-samurai. In balia di un attacco ondivago e di equilibri gracili, come documentano i 5 gol al passivo. Non è stato un caso.
Non c’è da ringraziare AA
I suoi successi sono frutto della fortuna di un miracolato, a parte la grande intuizione di prendere Antonio Conte che gli va riconosciuta, anche se, col senno di poi, è puro culo (anche un orologio rotto ecc. ecc.), comunque annacquato dal averlo prima fatto scappare e poi bannato e regalato ai porci indocinesi.
Poi, solo disastri fino al triste epilogo che però può anche essere un nuovo inizio.
Gli intercettati non saranno dei geni, che siano stati commessi dei reati, penali o sportivi, è ancora tutto da provare ma, obiettivamente, viene fuori un ritrattino mica male di Paratici.
Scritto da Andrea il 2 dicembre 2022 alle ore 16:42
Aggiungerei al punto 4 e 5 il fatto che venendo dall’esperienza 2006 ed essendo quotata la società in borsa come minimo dovresti avere un comportamento a prova di bomba. Oltretutto era appena passato l’affaire Suarez, con intercettazioni a gogo’
Biscotti a gogo?
Altro che Allegri out
Un altro po’ e ve lo ritrovate preseidente.
Scritto da CL7 il 2 dicembre 2022 alle ore 12:28
E indovina un po’, qualora succedesse davvero, sarebbe la conseguenza di cosa? M dell’incapacità di AA, of course!
Che giocatore il Pajarito Valverde.
Rivedo in lui un po’ di Schizzo Tardelli.
Epperò Pellistri è del Man U.
Ora che le tinte si fanno sempre più fosche, non posso che rievocare l’adagio secondo cui sarà Max a condurci attraverso ogni tempesta, dovessimo anche passare da Scilla e Cariddi! Attaccato alla maglia ed attaccato al timone, sono convinto che saprà porre le fondamenta d’una nuova, radiosa rinascita!
In alto i cuori!
Stoicamente,
BZ
Scritto da Toldo Zebrato il 2 dicembre 2022 alle ore 14:38
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Minchia: ieri Virgilio, oggi Odisseo. Domani Cesare?
Comunque, il paragone con Odisseo (non quello dell’Iliade, ma dell’Odissea) ci sta tutto: in pratica lo Schettino dell’antica Grecia. Da Troia, per rientrare a Itaca prende una rotta che lo porta totalmente alla deriva (dando la colpa a Poseidone) e nel frattempo perde nel viaggio praticamente tutto l’equipaggio, tra maghe puttane e mostri mitologici.
Scandaloso rigore negato all’Uruguay per fallo di uno Skriniar nero.
Io ricordo i progetti di Blanc e Cobolli e le umiliazioni subite.
Ringraziero’ sempre AA, il mio presidente, per averci fatto godere di brutto, fino a sfiorare il sogno Champions.
In quelle finali la società ha capito che il paradiso era ancora lontano da raggiungere, ma la strada era quella buona.
Nessuna Procura spagnola, men che meno Ceferin ovviamente, si masturba sui debiti storici del Real Madrid.
Putroppo, ed erroneamente, si pensava che bastasse il primattore Ronaldo per arrivare in paradiso.
Invece era cominciata la strada per l’inferno.