Diario mondiale, quattordicesima puntata. Leo Messi nell’Argentina. Kylian Mbappé nella Francia. Lassù, dove osano le aquile, è il Mondiale dei fuoriclasse. Per ora. I fuoriclasse assoluti, però: non i «predestinati» allattati e svezzati dalla propaganda. La Pulce ne ha 35, il Lampo 24 tra poco (il 20 dicembre). In attesa delle ultime verità , e volontà , di Cristiano, 38 a febbraio, Mbappé ha indirizzato e timbrato Francia-Polonia 3-1. Una Francia normalissima e una Polonia un po’ meno melafacciosotto dell’ultima. Un po’ meno, sì, ma non troppo. Al ct Michniewicz l’oscar della fifa (effe minuscola).
Les joueurs, les joueurs. Dunque: dopo che Giroud si era mangiato un gol, idem la ditta Zielinski & Kaminski (con tre tiri e tre parate: di Lloris, di Theo, di Varane), il centravanti dettava il lancio a Mbappé che lo serviva «di violino». Kiwior non coglieva l’attimo, Olivier sì. Poi calma piatta fino al raddoppio: Polska in avanti, Griezmann in versione stopper (ripeto: stopper. Con Deschamps, non con Deseccetera) spazzava l’area innescando il contropiede (coraggio). Giroud ignorava Dembélé – in crescendo, come Rabiot – e serviva Mbappé. Il destro era un jab di Muhammad Ali, e Szczesny-Foreman aveva esaurito la scorta dei miracoli. Quindi ancora Kylian: altra sventola, nell’altro angolo. Cinque reti sulle nove dei bleus, capo-cannoniere. Tramontava, la sfida, su un rigore varista, per mani-comio di Upamecano, che Lewandowski, per consegnarlo all’archivio, doveva battere due volte. Messi, Mbappé: il Paris Saint-Qatar gode, manca «solo» Neymar. O Ney. Che urla forza O rei.
** Inghilterra-Senegal 3-0. Per mezz’ora abbondante, con Dia tarantolato, Africa al comando ed ex Impero a rimorchio. Almeno tre occasioni, gran parata di Pickford. Al 39’, improvvisa, la scossa: da Kane a Bellingham ad Henderson. Nel recupero, al 47’, il coltello nella piaga: Bellingham-Foden-Kane (al primo squillo, dopo tre assist). Transizione fulminante. E due. Nella ripresa, da Foden a Saka, tocco sotto. E tre. Koulibaly al tappeto, fine della trasmissione. Mvp, Jude Bellingham. Tra i «maestrini», Henderson ha equilibrato il 4-3-3 d’ordinanza. Fra i rivali, si sapeva che l’assenza di Mané avrebbe pesato. Rimane l’orgoglio di averci provato. Adesso Francia-Inghilterra. Quarti di nobiltà .
Comunque io tornerei ancora più indietro alla cessione clamorose di Beppe Savoldi, Maasimo Palanca ed Edy Bivi per cercare una scusante alle schifezze fatte dall’attuale gestione della Juve.
Anche la plusvalenza su Notaristefano,direi,mi lascio’ perplesso.
Un buco da 1 mld di euro e qualche pollo sta ancora scrivendo. Fai come gli altri tuoi simili, e torni a smerciare coccumelle.
leggo solo ora , ottima la richiesta della Juve di trasferire il procedimento da Torino a Milano sede della borsa , a livello di Procure molto piu’ seria la sede lombarda , cosa peraltro gia’ affiorata dalla decisione del Gip di negare la richiesta di arresto
Buon giorno, gentile Giovanni. Mettere le mani avanti è un esercizio vecchio come il mondo. E la ricerca del capro/capo espiatorio – deduco con amarezza – di gran moda anche in England. Winston, Winston…
Pare che esista una intercettazione in cui Cherubini, parlando con Storari, adombri qualche sospetto su Andrea Agnelli come mandante dell’ uccisione dell’Uomo Ragno. La procura però non la fa pubblicare, se la riserva come coupe de theatre in aula. State allerta.
andate a vedere che nel 2000/01 il passaporto di recoba era falso.
Scritto da 3 il 5 dicembre 2022 alle ore 08:20
… perchè, non lo era falso?
Dopo aver letto i titoli delle cazzette e affini che discettano persino su intercettazioni relative alle campagne acquisti e delle critiche incrociate tra i dirigenti, fossi nella figc istituirei pure una commissione di inchiesta tra tifosi e giornalisti di parte avversa, senza contradditorio, per individuare un reato di acquisto a prezzi troppo elevati (si parla di Kulusevski) o politiche del personale. Come pure il famoso reato di critica a ex dipendente.
Pensa, in una intercettazione hanno pure detto che la carta igienica era troppo ruvida e che neved (neved) aveva la fiatella.
Un paese di buffoni. Nelle società , nei giornali, per le strade. D’altra parte ora ci tocca pure il taccuino di giorgia.
Beck
la stampa inglese senza eccezioni, nonostante il raggiungimento senza troppi affanni dei quarti di finale da parte dei Three Lions, attacca duramente Southgate accusandolo di “staticità “, mancanza di idee e non adeguato sfruttamento del potenziale di cui dispone…chiede la testa dell’allenatore se venisse eliminato dalla Francia di Mbappe’…che ne pensa?
Buongiorno, signor terzo incomodo interista, forse non sono stato abbastanza chiaro, provo a spiegarmi meglio: Si racconti tutti le ammissioni che vuole, dopodiché lei deve andare a fare sesso anale.
IBRA non e’ un buffone , percio’ ora possiamo dire che l’offerta del Real era concreta, e ripeto OFFERTA , ma oltre questo lo stesso IBRA sottolinea e conferma la tipologia di un uomo come Allegri , piu’ o meno le stesse cose dette da lui a suo tempo , Pirlo Tevez Bonucci Cr7 e tanti altri
—————————————————————————————————-
“Allegri è cambiato molto da quando l’ho conosciuto, dieci anni fa.
Ha acquistato fiducia, spazio, parla sempre con grande sicurezza.
Il rapporto tra noi è rimasto sempre buono, schietto e di grande rispetto. Ora mi fa impressione vederlo così sicuro di sé, arrogante, ma in senso buono.
In conferenza stampa parla sempre con il petto in fuori.
Però non deve dimenticare chi l’ha costruito: il mio Milan. È stato grazie allo scudetto vinto con quella squadra che ha potuto proporsi ai grandi club.
Aveva dimostrato di saper vincere e ora tutti lo sapevano. Anche se tatticamente non era un genio, Max era bravo soprattutto a gestire lo spogliatoio, era intelligente, un buon politico.
Una cosa però non mi è piaciuta di lui: il no al Real Madrid.
Io so che l’offerta era concreta.
Perché ha fatto la scelta più sicura in Italia, invece di andare là e raccogliere la sfida? Questo rifiuto racconta anche che tipo di persona sei.
Tira fuori il coraggio, vai là , impara, prova a vedere cosa vuol dire lavorare all’estero, dove tutto è più difficile, cammina sul fuoco, fai come Ancelotti che ha vinto dappertutto ed è cresciuto sempre di più, grazie alle nuove esperienze.
Allegri invece ha fatto la scelta più semplice, la meno rischiosa, ed è rimasto in Italia.”
[Zlatan Ibrahimovic]
Fonte: autobiografia “Adrenalina”.