Gentili pazienti, buon giorno. Grazie per gli auguri di compleanno, grazie per aver scelto questa Clinica, struttura paramedica che, caso unico nel panorama della sanità italiana, non gode di sovvenzioni ma, semplicemente e generosamente, di adesioni (le vostre). Aperta giorno e notte, intitolata a «Cristiano Poster».
A nome mio personale (e di tutto il personale), profitto dell’occasione per augurare a voi e alle vostre famiglie buon Natale e, a chi può, felice anno nuovo. Come pensierino riassuntivo e introduttivo vi dedico la massima di uno dei miei autori preferiti, Javier Cercas:
«Il signor Grau citava sempre un aforisma, mi sembra che sia di Santiago Rusinol: coloro che cercano la verità meritano la punizione di trovarla». (da «Il castello di Barbablù, pagina 31).
R.I.P. Edson Arantes do Nacimento detto Pele’
Non c’è l’ha fatta. Che riposi in pace!
Addio al più grande di sempre.
Rest in peace Edson
Voglio tranquillizzarti, Savonarola di sta cippa, certo che qualche domanda me la faccio. La risposta è sempre la stessa. Se lo zimbello della Clinica psichiatrica sono io, affermazione che stranamente arriva sempre da certi personaggi, immagino gli Einstein restanti. Che posso farci? Ubi maior…
Qui si discute di cose successe quasi vent’anni fa.
Questo invece ci prende per il culo ORA
https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Juventus/29-12-2022/pogba-neve-atto-ii-sciata-mimata-nuova-raffica-critiche-4501729277499.shtml
Scritto da Andrea il 29 dicembre 2022 alle ore 17:59
Andrea, rispetto ovviamente il tuo “maggior distacco” sulle vicende della Juve, credo peraltro che la grande maggioranza di coloro scrivono qui dentro, al di là di “passionalità “ magari più pronunciate delle tue , considerino comunque il calcio come “la cosa più importante tra le cose meno importanti” , io sicuramente mi associo a questa definizione, quando uso l’aggettivo INSOPPORTABILE per definire lo stato d’animo che pervade molti juventini nel rapportarsi alle iniquità di Farsopoli lo uso nel contesto della Clinica come l’ha ironicamente battezzata il nostro Primario…non perdo evidentemente mai di vista che fuori dalla Clinica e fuori dal più o meno amabile “cazzeggio” che si esercita qui dentro esistono, nella più complessiva realtà di esseri umani che vivono questi tempi, ben altre è ben più consistenti evenienze che ciascuno di noi può qualificare, a pieno titolo, quali INSOPPORTABILI
Guitto, ma prenditela una boccata d’aria ogni tanto, fallo respirare quell’unico neurone che ti resta.
Sei lo zimbello del blog, preso a schiaffi virtuali a destra e a manca quotidianamente: fossi in te qualche domanda me la farei…
Rose,leí e’ della Bari,mica della Juve…
Tutto chiaro. Il Savonarola de sta cippa, ha una soglia di sopportazione dell’ingiustizia subita molto alta, un modo forbito per dire che della serie B della Juventus non gliene può fregare di meno. Per lui la Juventus è solo un passatempo come un altro. A lui interessa, come altro passatempo, solo la fustigazione di Moggi e di chi lo “difende”. Un modo come un altro per salire sul pulpito e giudicare il malcostume dei tifosi che hanno una malsana passione per la propria squadra, che non riescono proprio a dimenticare, a sopportare l’ingiustizia subita. Direi di scusarci tutti, con il Savonarola de sta cippa, per essere così tifosi della Juventus.
Giovanni,
il tuo è un ottimo resoconto e sono felice che tu abbia compreso ciò che intendevo.
Per quel che riguarda il grado di sopportazione dell’ingiustizia subita, posso dire soltanto che è un campo estremamente soggettivo, dove la percezione del “dolore” può variare in base al proprio attaccamento: personalmente, ho sempre reso chiaro e manifesto il mio sentimento di distanza rispetto alla Juve e al calcio in generale, dato che per me è soltanto un passatempo tra i molti. Ciò non mi impedisce di comprendere i sentimenti altrui: soltanto, non li condivido.
Alla fine, quello che mi lascia davvero perplesso è come un gioco, un qualcosa che dovrebbe più che altro distrarre, intrattenere per un po’, diventi oggetto di attenzione fissa, morbosa, eccessiva, fino a trasformarsi in oggetto di contesa, di ulteriore scontro politico.