Dopo il Milan, l’Inter. E se il Napoli non si suicida con l’Enitracht, saranno tre. Tre italiane nei quarti di Champions. Sursum corda, chioserebbe Lotitus. Come se al nostro campionato, d’improvviso, qualcuno avesse ordinato: «Alzati e cammina». E naturalmente: oh risultato! mio risultato!
Dal Diavolo di Pioli, 1-0 e 0-0 con il Tottenham, ai guerrieri di Inzaghi, 1-0 e 0-0 con il Porto. Il problema, per le edicole e i tribunali del web, era Simone: e adesso? Genio al Camp Nou, con il Napoli e nei derby d’inverno, pirla in provincia, di nuovo genietto, immagino, al «do Dragao». Con quel po’ di sedere (tra «parata» di Dumfries e pali) che eccita i tifosi e sgonfia i cacasenni. Conosco i miei polli: l’ultima spiaggia sarà la prossima. Anche perché i giocatori, anime belle, raramente rischiano la corte marziale. Beati loro.
Non certo un poema di Omero, la partita. Noiosa per lunghi tratti, sino alla riffa conclusiva, dove nulla è successo ma molto sarebbe potuto succedere. L’Inter ha retto di squadra, tradita da Dzeko, Lautaro e Barella, soffrendo e ringhiando attorno a Onana, Darmian, Calhanoglu e Mkhitaryan: per me, i migliori. Il cuore oltre l’ostacolo, avrebbero titolato nell’Ottocento. Scandita, in avvio, da un equilibrio che attaccanti più scaltri avrebbero dovuto padroneggiare meglio, la trama si è poi data a sequenze da vecchia Inter, tutti indietro appassionatamente. C’è stato un calo fisico, anche. Troppo tardi, Taremi e Galeno si sono buttati sotto. Solo da una emergenza così palpitante poteva scaturire, nell’Inter, una simile volontà : la volontà come destino, per avere ragione del destino (da Jack London, più o meno). E comunque, a Porto, erano caduti la Juventus di Cristiano e il Milan.
** Manchester City-Lipsia 7-0. «Manita» di Haaland più Gundogan e De Bruyne. Dal centravanti-spazio al centravanti-ciccia: mica fesso, mastro Pep.
Al momento comunque, mi rode di più pensare che potevamo prendere Haaland e Kvara al costo dello stipendio che attualmente eroghiamo a Pogba per non giocare.
Come al solito non capisci quello che leggi oppure lo travisi pro domo tua.
Quando si perde una finale c’è sempre una responsabilità di tutti, allenatore e giocatore.
Ma, mentre pur perdendo le squadre di Lippi se la giocarono, e in due casi su tre persero anche per colpa di decisioni arbitrali molto dubbie per non dire sbagliate o orientate, quelle di Allegri presero sette pappine esponendoci a figuracce europee, con scelte ridicole tipo quella di giocare con giocatori zoppi.
Quindi Lippi (tre finali di Champions perse su quattro, ed una vinta ai rigori), non ha responsabilità .
Una volta era colpa dell’arbitro, un’altra volta è colpa della squalifica di Nedved.
Quindi quelle tre finali le abbiamo perse perchè era colpa di qualcun altro e non del fatto che non le abbiamo mai dominato o giocate come avevamo giocato fino alle semifinali.
Viceversa, le Juventus di Allegri, solo perchè erano allenate da Allegri, che le hanno perse contro le due squadri più forti al mondo in quel momento (Barcellona e Real Madrid), è solo colpa di Allegri e non anche di arbitraggi discutibili (come contro il Barcellona rigore solare su Pogba non concesso…).
Ho compreso “certi metri” di giudizio.
Tanto per rinfrescare certe memorie, ricordo le prestazioni non da finali Champions offerte contro il Dortmund (forte ma non trascendentale, laddove ad onor del vero venne annullato nel primo tempo un gol regolare a Vieri o Boksic se non ricordo male…), contro il Real Madrid (non tra i Real che la storia ricordi) e quella penosa contro il Milan a Manchester, dove specie nel primo tempo il Milan domino’ la partita.
Certo Causio non mi riferivo alle finali perse con Lippi, piuttosto a quelle di Allegri e a quella con l’Amburgo.
Per quanto anch’esse portinmo grandi rimpianti: quasi inspiegabile quella persa col Dortmund, poi quella pers col Real col gol irregolare di Mijatovic, poi quella persa col Milan senza Nedved assurdamente squalificato. Quella rosa era molto forte ma vinse solo una finale su quattro.
Diciamo che per i valori disponibili dovremmo avere almeno due o tre Champions in piu’, almeno.
Di certo NON con Lippi
Questo é il punto Dylive: anche a me, come ad altri, fa rabbia vedere come passano Inda & c. tra barricate e pali avversari, perché a noi gare fortunate in Europa non capitano mai. Ma non posso dimenticare nemmeno che, mentre gli altri danno il massimo in queste gare, per quanto possa essere scadente questo massimo, beh NOI INVECE NON LO DIAMO oppure CI FACCIAMO GOL DA SOLI, o ancora invitiamo il nemico nella nostra area, perfino se é un nemico mediocre, per 90 minuti grazie a un ATTEGGIAMENTO PAVIDO E RINUNCIATARIO.
Diciamocelo: accanto a qualche gara chiave veramente sfortunata (penso alla squalifica di Nedved per la finale col MIlan) o macchiata da grav ierrori arbitrali (penso al gol di Mijatovic), nella maggior parte dei casi abbiamo gettato al vento campagne europee nonostante rose di tutto rispetto per via di un approccio inadeguato e vigliacco.
Confratelli,
Debbo dire che avrei molto piacere a vedere tutte le squadre italiane avanzare in Europa. La gufologia lasciamola ai perdenti… anche la Roma mourinhana, nella sua bruttezza, penso possa togliersi soddisfazioni
Serenamente,
BZ
partita di rara bruttezza ra due brutte squadre. l’ambrocina se non altro aveva da difendere il vantaggio, cosa aspettasse a giocare il porto è un mistero. ha fatto di più in tre minuti del recupero che in due partite.
Scritto da ezio maccalli il 15 marzo 2023 alle ore 09:15
Vorrei ricordare che dei quattro gol da noi subiti tra andata e ritorno negli ottavi di due anni fa, tre ce li siamo fatti da soli: palla persa al limite dell’area da Bentancur all’andata, ed al ritorno rigore provocato in maniera del tutto gratuita da quell’idiota di Demiral e punizione ridicola con saltino di CR7 e svenimento di Scesni.
due paroline su Taremi. va bene, è iraniano, va bene ha detto cose condivisibili sui diritti civili nel suo paese, ma se questo è un centravanti Petagna è Van Basten.
Scritto da Bertoldo Zebrato il 15 marzo 2023 alle ore 00:16
ci mancherebbe altro che i gomorroidi vincessero …… non sia mai.
quanto a noi, domani sera chiuderemo in…. bruttezza.