Nello stadio intitolato a colui che la fregò e la sbranò, l’Inghilterra ci ha battuto per 2-1. Era il battesimo delle qualificazioni europee. Mancini, dal cilindro, aveva estratto il coniglio di Mateo Retegui, argentino dal bisnonno di Canicattì. Ha realizzato il gol della bandiera, su assist di Pellegrini. Ha procurato il secondo giallo di Shaw. E’ sopravvissuto a un primo tempo dominato in lungo e in largo dai «leoncini». Ha 23 anni, veniva da un altro mondo. Guai a trasformarlo in una mano di roulette. Se il ct ci crede, gli dia altre occasioni: e più munizioni.
Naturalmente, chi non c’era (Locatelli, Zaccagni) verrà invocato e rimpianto. Jorginho non ne azzeccava una, Barella e Verratti si perdevano nella giungla. E là davanti, zero tiri. Per 45’, solo England: gran parata di Donnarumma su Bellingham, rete di Rice in mischia, rigore di Kane per mani-comio «varista» di Di Lorenzo, topica clamorosa di Grealish a porta vuota. Il destino non ha gradito, anche se poi non ha infierito.
Ripresa a copione rovesciato. Bellingham, che giocatore!, scendeva di livello e, zoppo, si ritirava. Kane – 54 gol, nuovo top-scorer dei bianchi – operava in pratica da «dieci», ma Saka e Grealish non riuscivano più a dettargli il passaggio o ad aggredirne le idee. Cresceva, in compenso, l’Italia. Gnonto e Politano stappavano bollicine, Tonali e Cristante portavano ciccia, il gol di Retegui, improvviso, spaccava la trama, resa a senso unico dal rosso a Shaw. Mai visto gli inglesi italianeggiare in quel modo, rubando secondi come volgari borseggiatori. Parlate pure di assedio, ma di Pickford non rammento voli pindarici.
Morale della favola: sulla torta divisa in due non ci piove. La squadra di Southgate ha però sfruttato meglio le sue fette. Nulla di nuovo sotto il cielo di Napoli: alla ricerca del centravanti perduto, ci sta che vinca chi lo ha.
Intanto salutiamo con una doverosa pernacchia tutti quei tifosi presenti allo Stadium che hanno creduto alle lacrime di Dybala nel giorno dell’addio e che fischiavano appena inquadrato il Presidente insieme al Grandissimo Pavel……Sto Dybala si sta rilevando un autentico Omme e Mmerd…!!!..La sconfitta di ieri una delle notizie piu’ belle…poi dopo quel popo di battage pubblicitario….a Napoli…..anyway Forza Malta alla prossima…Un Saluto a Todos!…JUVENTUS FOREVER….!!!
Francesco
DeLamentis è un cazzaro , ma non credo possa mentire anche su questo , dice di aver incontrato quattro volte Allegri prima di prendere Spalletti , a sto punto qualcosa non torna , Acciuga rifiuta il Real e poi avrebbe accettato il Napoli ?
Infatti. Se rinnovano Sandro a 7milioni (spalmati in due anni) vuol dire che ci tocca sorbirci il Cialtrone per i restanti due anni di contratto. Ma, d’altronde, siamo ancora in fase di sbando.
Dell’allenatore che ha come minimo avallato se non caldeggiato l’opzione, e della dirigenza che non si è opposta alla bestialità . Bastava dare il messaggio fin da subito: usa pure il giocatore ma fa’ attenzione a non raggiungere il numero cui scatta il rinnovo
Pare che per Alex Sandro sia un pronto un rinnovo contrattuale biennale a 7 mln / anno.
Di chi è la colpa adesso?
Il male della gestione storica della nostra Nazionale sta nella eccessiva riconoscenza.
Ne ha patito Valcareggi in Germania 74, dopo il mundial messicano del 1970, ne ha patito Bearzot a Messico ’86, dopo il trionfo mundial del 1982, stessa sorte è toccata a Marcello Lippi nel 2010, dopo il trionfo in Germania nel 2006.
Stessa cosa, ma con doppio danno è capitata a Mancini: dopo la vittoria all’Europeo, estromessi dal mondiale qatariota, e già di rincorso nell’Europeo del 2024.
Purtroppo l’eccessivo senso di riconoscenza non riesce a far sviluppare nei nostri CT il senso dell’equilibrio, della programmazione e del buon senso.
Mancini chiamando giovani di lunga o lunghissima prospettiva, spero sappia che sta scherzando con il fuoco.
Non sempre la buona stella gira per il verso giusto.
Chiamare Retegui e Pafundi e lasciare a casa Fagioli e Locatelli (anche se Fagioli è stato convocato in Under 21) pone dei dilemmi.
Vero è che il nostro calcio, in quanto a talenti d’attacco sembra in sofferenza.
Ma ieri sera, in una partita così importante, non si può far esordire un illustre sconosciuto e lasciare in panchina Scamacca e Belotti, che pur con il loro limiti, conoscevano sicuramente meglio di Retegui compagni, avversari e sistema di gioco.
Come idea di calcio, con i suoi equilibri, Mancini non è discutibile, ma spesso, nella scelta degli uomini si (vedasi Jorginho e Verratti e non Cristante e Tonali dall’inizio.)
Tuttavia vedere le facce dei mammasantissima dello sporc italiano in tribuna non ha prezzo-
Grazie azzurri, fatelo ancora.
Si è vista la differenza tra una squadra di giocatori giovani e talentuosi e una brodaglia di buoni mestieranti senza futuro.
Mancini ha le sue colpe, schierare, oggi, un centrocampo con Barella Giorgino e Verratti, viste le prestazioni penose dei singoli nei rispettivi clubs, è quantomeno curioso. Per non dire autolesionistico.
………….e c’è invece chi dopo 5 giorni ancora non dice una parola per aver preso il suppostone serbo, dopo i due presi all’andata.
Esaltando, viceversa la vittoria nella finale di Coppa Italia del suo team mangiapipistrelli, dando addosso a società ed allenatore.
C’è chi ha esultato per l’acquisto di due calciatori che hanno depauperato le casse della Juve, magnificando le gesta di quel coglione di Paratici (basta vedere la fine che ha fatto….) che neanche sapeva che Suarez non poteva essere tesserato.
Goditi sta supposta di lungo CORSO (il tuo Mariolino), e taci COGLIONE.
Boh. Mancini, come personalità , mi disorienta: da un lato ha il coraggio di chiamare gente misconosciuta (Gnonto, Retegui), dall’altro non ha il coraggio di panchinare (o lasciare a casa) i totem consumati, come ha sottolineato già Robertson.