Comincio dal pianto di Fagioli. Un errore, un gol dell’avversario (Defrel, bravo a girarsi e saettare). Capita. Pensi a Mandela: «Non perdo mai, vinco o imparo». E se gli chiediamo tanto, forse troppo, è perché lo stimiamo. Ha 22 anni, il mondo in mano. Avrebbe bisogno di una guida, compito che spesso tocca a lui. Non molli.
E adesso l’altro pianto: la Juventus. C’era Sacchi, al Mapei. Immagino cosa non avrà cristonato, dentro di sé. La forza delle idee contro l’idea delle forze. Il giuoco contro le giocate. L’intensità contro la vanità. Ha vinto due volte: in campo e in tribuna. Birichino.
Il Sassuolo non ha le beghe di Madama (e nemmeno Berardi, però). Diranno: ha risolto un episodio. Quasi uno scherzo di Carnevali (l’amministratore delegato del club), compagno di merende dell’ex politburo juventino. Di solito, ci si aspetta che il Sassuolo si scansi. Questa volta si è scansata la Juventus. Primo tempo di noia mortale, ripresa più avventurosa. Allegri ha buttato nella mischia un altro bebé, Barbieri, affidandogli quella vespa di Laurentié. Risulterà tra i meno peggio. Parte, Max, con una formazione che poi sistematicamente smonta. Un miracolo di Perin (su testa di Defrel), uno di Consigli (su crapa di Rabiot), un auto-palo di Gatti, un’occasione di Di Maria, entrato come Chiesa, Caudrado, eccetera: molto vegana, la cronaca.
C’era Paredes titolare. Per carità. C’erano due centravanti, Vlahovic e Milik, fuori dal gioco e spesso in fuorigioco. Il palleggio di Maxime Lopez, le sgommate di Frattesi, la difesa armonica e ormonica hanno onorato il coraggio di Dionisi. Certo, l’Europa pesa: le scorte di Milan e Napoli hanno pareggiato, l’Inter ha perso in casa. Unica eccezione, per ora, la Roma di Mou. Per la Juventus, è il secondo k.o. di fila. Legati, quello con la Lazio a questo, da un avvio timido e, dopo la frittata, tutti avanti. Persino Pogba.
Attenzione che anche se ci ridessero i 15 punti avremmo solo sei punti di vantaggio sul Milan e otto sull’Inda… la Champions sarebbe tutt’altro che facile e due posti, direi, sono già andati.
Signori, signori,
ve ne prego! Non è il momento d’invocare le Prefiche!
L’Europa, sia essa di serie A o B, pesa, e lo si è visto bene a Bologna, Napoli e Milano.
Adesso, testa a Lisbona, dove passa l’appuntamento che darà un senso alla nostra stagione.
Risolutamente,
BZ
Un DS e un allenatore. E una dirigenza!!!
Fate ridere.
Buonasera Beccantini.
Sembra che non molto tempo fa ci sia stato un mezzo abboccamento con Paulo Sousa, come allenatore della Juventus, a partire dal prossimo anno, silenziosamente consigliato da un grande ex allenatore della Juventus.
Ha delle evidenze in tal senso?
……Perché nella Juve e chi gioca nella Juve, prestazioni come quelle di Parades, Miretti, Fagioli e Vlahovic sono inaccettabili.
Gli Scirea, Cabrini, Del Piero e Marchisio, ma anche Torricelli e Brio erano tutta gente che aveva i COGLIONI in campo e fuori.
“Queste sono partite da vincere, non da giocare”
(Allegri in conferenza stampa al Mapei post partita….).
D’accordo, in questa fase finale della stagione magari occorre essere più pratici che belli e portare a casa i tre punti.
Ma se le partite non le giochi come le vinci?
Perché tutto quel ben di Dio in panchina, salvo metterli in campo in svantaggio?
Perché non cominciare con un 4-3-3 da subito per mettere in cassaforte il risultato e poi fare i cambi per gestire?
Perché, con Kean infortunato, subito due punte in campo che si sono pestate i piedi senza dialogare mai?
Perché non giocare subito con una difesa a 4 , schierando Cuadrado Bremer, Rugani e Danilo?
Io credo che davanti a questa confusione, oltre a mancare un leader in campo a questa squadra, manchi una società che in questo momento sappia sostenere questo allenatore. Perché oggi ed almeno fino al 30 giugno, Massimiliano Allegri è l’allenatore della Juventus, che sta mostrando limiti anche caratteriali, in quanto gli è stata caricata tutta la gestione sportiva sulle spalle, vista l’assenza di un DS che nello spogliatoio urli e sbatta la gente al muro . Perché bella Juve e se gli chi nella Juve, prestazioni come quelle di Paradiso, Miretti, Fagioli e Vlahovic sono inaccettabili.
Gli Scirea, Cabrini, Del Piero e Marchisio, ma anche Torricelli e Brio erano tutta gente che aveva i COGLIONI in campo e fuori.
Gentile, Logan: un gioco misero è sempre un giuoco.
“Le colpe sono di tutti”.
Intanto mai una volta che LUI si assuma una responsabilità che sia una.
Mai sentito il cialtrone in 7 anni dire:”è colpa mia”.
Buonasera Primario. Lei scrive di Dusan e Milik che erano “fuori dal gioco”. Mi scusi: quale gioco?