Real Madrid-Manchester City, Milan-Inter: ecco a voi le semifinali di Champions. La novità è Milano: avvicenda Liverpool e Villarreal. Il derby fu la semifinale di 20 anni fa, quando i gol in trasferta, a parità di reti, valevano ancora doppio. Passò il Diavolo, con due pareggi: 0-0, 1-1. Diavolo che, a Old Trafford, avrebbe poi battuto Madama ai rigori.
Mancava l’Inter, all’appello. Il 2-0 di Lisbona la collocava in una botte di ferro. Così è stato, al di là di un 3-3 che, per paradosso, ha legato 80’ di Inter europea – sempre sul pezzo, attenta, incisiva – a 10’ della «solita» Inter domestica: distratta, sazia, ondivaga. Ma ormai i giochi erano fatti.
E allora: Inzaghi su, Schmidt giù. Da gioiosa macchina di guerra (fino agli ottavi) a noiosissimo torpedone di pace. Non credo che la cessione invernale di Enzo Fernandez basti a giustificare un rovescio talmente drastico. L’Inter ci ha messo del suo, ça va sans dire. Hombre del partido, Barella. Un gol al Da Luz, uno a San Siro: il primo, molto bello, dopo uno-due con Lautaro. Quindi l’argentino, su fuga e toccata di Dimarco, e addirittura Correa, il bagaglio smarrito chissà dove. Controllo-arresto-giro.
I portoghesi avevano trovato l’uno pari con una incornata di Aursnes, in una delle rare briciole raccolte sotto il tavolo della trama. Nella ripresa, gegenpressing e via andare. Sul 3-1, liberi tutti: così si spiegano il palo di Neres, le reti di Antonio Silva e Musa. Resta il traguardo: prestigioso. E i derby, ancora due. Saranno cinque, a fine stagione, con ingorghi da Superlega. Bilancio: 3-2 Milan e 1-0 Inter in campionato; 3-0 Inter, a Riad, in Supercoppa.
Non solo Barella, naturalmente. Anche Dimarco, Martinez, Brozovic e Mkhitaryan. Semifinalista in Champions, quinta in classifica: come un acrobata sul cornicione, l’Inter. Di qua, l’estasi. Di là , il tormento.
** Bayern-Manchester City 1-1. Ritmi da Verstappen, alla faccia dello 0-3 dell’andata, con le difese perennemente in balia dei tartari invasori. Botta di Haaland, e di chi se no?, risposta di Kimmich, su rigore per mani-comio. Un penalty per mani-comio l’aveva calciato, e sparato in cielo, anche l’Ercole norvegese. Dunque, Carlo contro Pep. Il para-guru e il guru. Esattamente come un anno fa: 4-3 all’Ethiad, 1-3 al Bernabeu. La novità sarà Benzema versus Haaland: c’era una volta «il mio centravanti è lo spazio».
La raccomandazione di qualcuno ha avuto i suoi effetti….che schifo.
Beh, forse perché qua trova un comodo bidet come te.
Il cesso invece è tua moglie, Bedy Pozzi-Ginori.
Romelu Lukaku sarà in campo contro la Juventus nella semifinale di ritorno di Coppa Italia in programma mercoledì al Meazza. Il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina ha graziato “in via eccezionale e straordinaria” l’attaccante belga dell’Inter, che era stato espulso per seconda ammonizione per aver reagito ai cori razzisti di parte della curva juventina alla fine della semifinale di andata di Coppa Italia e poi squalificato per una giornata. “Il principio della lotta ad ogni forma di razzismo – è la spiegazione del provvedimento della Federcalcio – è elemento fondante dell’ordinamento sportivo”. Lukaku dunque torna disponibile per la gara di ritorno tra Inter e Juventus in programma mercoledì.
Poi Riccardo, avrai notato in questi anni che ADORO l’insulto con discriminazione geografica (ancor di più da quando è sancito dalla Figc di merda) perché sono coerente con i miei ideali che non prevedono il campanilismo, il nazionalismo, il regionalismo, il provincialismo, il comunismo…no aspetta…quello ci può stare. Cioè mi riferisco al comunismo come difesa del proprio comune di nascita o residenza, hihihihi.
Mi fa sbellicare chi “difende la città ” ( tipo le merde afgane), chi salta su inviperito se gli dicono lombardo o pugliese di merda.
Che razza di vizio che ha qualcuno….. quando ha finito di prenderlo in culo sotto i ponti, viene a farsi il bidet qui dentro….
Che schifoso….
ok,,va bene cosi….giusto non oltrepassare il limite…però…che voglia….
Che dire Riccardo, sono d’accordo sul fatto che tu sia d’accordo con me.
“Cerco di allenare i miei giocatori per il miglioramento, per il divertimento. A me non interessa che mi seguano come robot, io i soldatini non li voglio, non lo ero io che ero un anarchico. Io voglio dare tutti gli strumenti per facilitare il compito al calciatore, e che durante la partita pensi: ‘Ok mister, mi hai dato tutto, ora ci penso io, ora lascia che la decisione la prenda io.
Io quando giocavo mi divertivo quando la palla ce l’avevo nei piedi, non quando ce l’avevano gli altri. Non voglio scommettere sugli eventi della partita, le seconde palle, i rimbalzi, le spizzate. Agli attaccanti la palla gliela devi portare, non buttargliela nei denti”.
Il De Zerbi-pensiero che sta conquistando l’Inghilterra.
Caro Babbo Natale, lo so che è piuttosto presto per chiederti il regalo di Natale ma qui la situazione è molto grave…e poi non ci sono più le stagioni di una volta e sino ad un paio di giorni fà qui faceva -15, quindi mi sono deciso a scriverti urgentemente proprio ora.
Per favore, si potrebbe avere Claudius Lotito presidente della Juventus, ovviamente coi soldi della Exor?
Rimango in attesa di un tuo cortese riscontro.
D’istinto saluto.
rido…però sotto la tua ala protettrice, in effetti…..se ci stai…ti seguo a ruota, giuro…3,2,1…..