Il punto sulle finaliste.
Inter (Champions): 3-2 all’Atalanta. Tre gol belli e verticali, soprattutto il primo e il terzo, a conferma di un disegno preciso. D’accordo, la Dea era decimata, ma Inzaghino veniva dalla finale di mercoledì. Inizio furibondo (triplete in 9’: Lukaku, Barella e, a ruota, Calhanoglu, gran sventola in fuorigioco). Poi pit-stop, palla agli avversari e zampata di Pasalic nel traffico. Ripresa: mi aspettavo un calo dei «coppisti», invece no, a testimonianza di uno smalto atletico niente male. Contropiede di Lukaku (che palla!), assist di Brozovic a Lau-Toro: e sono 21. Dagli indiani del Gasp, manco una nuvola di fumo: se non agli sgoccioli, su punizione di Muriel e carambola traversa-Onana. Ricapitolando: Inter camaleontica, capace di molto; occhio solo a certi cali là dietro. «Citylife» non aspetta altro.
Fiorentina (Conference)-Roma (Europa League) 2-1. Turnover di qua, turnover di là . Mourinhani a cavallo per un tempo, El Shaarawy subito a segno, su bella azione Belotti-Solbakken. Aveva la partita in pugno, la Lupa. Non l’ha capito, complice l’ostinazione acrobatica di Cerofolini. Calma piatta anche dopo. Sino, almeno, ai cambi di Italiano (Terzic, Kouamé, soprattutto). Se le processioni della Viola sapevano troppo di santo patrono, nel giro di 3’, dall’85’ all’88’, esplodeva il harakiri: o comunque, un’impennata francamente lontana dalle ceneri, tipiede, degli episodi. Da un paio di cross e da un paio di mischie, brillavano, fatali, i pugnali di Jovic e Ikoné. Improvvisamente.
Bilbao semplicemente è successo che abbiamo finalmente potuto goderci il vero Lukaku (non il cugino di sei mesi fa) e soprattutto il vero Brozo senza più infortuni.
Inzaghi bravissimo a tapparsi le orecchie per critiche esagerate, ha fatto vero turnover e adesso siamo dove meritiamo.
I milanisti hanno constatato che la fortuna è finita e sanno di essere una banda calcistica di scappati di casa,escludendo Maignan.Theo e Leao. Su Allegri invece stendo un velo pietoso e spero nella sua conferma a vita in quel di Vinovo.
EC: interessate
https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-11-12/l-inter-thohir-come-tramutare-rifinanziamento-un-giacimento-di-220-milioni-plusvalenze-100029.shtml?uuid=AC2MrOYB
Che bei ricordi…
Mi chiedo, ma che soddisfazione dà essere dei truffatori criminali alla luce del sole sapendo che c’è un sistema colluso che non ti toccherà mai?
Voglio dire, da Arsenio Lupin a Diabolik, dai personaggi memorabilmente interpretati da David Niven e Cary Grant, c’è un arte sopraffina nel sottrarre, c’è un’eleganza nel sotterfugio, una latitanza discreta e soprattutto un rischio.
Questi sono come la banda della Magliana, con le protezioni interesate della destra e del Vaticano.
Pasquale, perchè la grande Juve di Lippi le vinceva tutte?
Non ricordi che il primo scudetto sfrutto mirabilmente la nuova regola dei 3 punti a vittoria, ma perse, se non erro, 8 volte in campionato.
Sì Agricola sì, ma credo che di CORRETTO ci sia anche ed ancora il caffè di HH…oltre alle pasticche di Kallon e Georgatos, pronte all’uso quando la stagione entra nel vivo no?
speriamo ultima… la partita presenta un certo interesse solo per capire se la squadra lo ha definitivamente mollato.
Ultima in casa del cialtrone. Che peccato non esserci allo stadium a poterlo fischiare. Ma se prima era il cialtrone a non giustificare il tempo è gli euro persi per vedere una partita, in futuro sarà quello che farà la società Juve a difesa dei tifosi a determinare la scelta se finanziare ancora questo sistema. Tanto, nel paese in cui i narcotrafficanti diventano avventurieri, i fascisti sfilano in parlamento e per le strade impunemente, chi evade le tasse è un eroe che si ribella al pizzo di stato, 40 mila persone che riempiono lo stadium si trovano (cit.)
Gentile DinoZoff, buon giorno e scusi per il ritardo. Ma certo, è tutto un continuo ripetersi, nel bene e nel male. Che barba, che noia. Fermo restando che se si può evitare di far giocare di mercoledì e di sabato, è meglio. In generale (per carità ). In materia di allenamenti, nel 2018 istituii un premio speciale. Dedicato al giocatore capace di confessare, dopo aver cambiato squadra e dopo un mese di sedute ginnico-atletiche: «Con tutto il rispetto, lavoravo più duro nel mio vecchio club». Non ne ho ancora trovato uno. Naturalmente.
Cosa vuole. Non esistono, in materia, leggi fisse, «uguali per tutti». Ricorda il Milan-Lab quando era retto dagli olandesi? Nelle stagioni pari, si entrava Lazzari e si usciva Gesù. Nelle stagioni dispari, si entrava Gesù e si usciva Lazzari. Lei ricorda correttamente lo smalto delle tre finaliste. Vero. Ma se uno volesse pesarle esclusivamente sulla bilancia del campionato, farebbe discorsi diversi, se non opposti. Sul caso Inter, fonti solide (e interne) mi dicono che, per paradosso, la svolta e la crescita sarebbero dovute proprio agli ingorghi del calendario: ingorghi che, al grido di «più partite, meno allenamenti», avrebbero portato i giocatori a recuperare la brillantezza d’antan. Quasi «loro sponte».
Inoltre: gli allenamenti non sono più pubblici come una volta, bisogna fidarsi delle talpe, del buco della serratura che i protocolli concedono. Per cinque anni, in passato, una squadra arrivò fino in fondo allo scudetto e alla Coppa Italia addirittura in quattro occasioni, e in due fece tre su tre (pure la Champions, senza vincerla). Oggi, quella stessa squadra, è un ospedale ambulante. Lei mi domanda: di chi le colpe, di chi i meriti? La risposta non può non essere banale: dello staff tecnico e medico; dei giocatori, di come reagiscono e di come si gestiscono nel privato.
En passant, ancora un pensierino sulla Roma di Mou: eliminata in casa dalla Cremonese in Coppa Italia, sesta in classifica, finalista di Europa League. Sono i confini di una «temporada» martoriata da un sacco di infortuni (a proposito). Se a Budapest vince, parleremo di un gran finale; ma se per caso perdesse? Conosco gli italiani…
Grazie per lo spunto.
Scritto da bilbao77 il 28 maggio 2023 alle ore 12:03
Grazie perché anch’io guardavo Michele Plastino e mi sono rivisto anch’io nel ritratto che hai fatto
Tanto arrivate sesti!(cit)
Scritto da bilbao77 il 28 maggio 2023 alle ore 01:47
Bilbao,l’Inter il calo lo ha avuto quando prendeva scoppole da Spezia e compagnia bella.
E poi credo che Agricola si sia ritirato,corretto?