Sono annate così, colpevoli e disgraziate. Il Milan, che fu campione, solo in campo. La Juventus, anche fuori. Ha vinto la squadra di Pioli: senza toccare i picchi della scorsa stagione, ma capace di sopravvivere, proprio perché squadra, ai limiti della broccaggine. Allegri l’aveva buttata sull’orgoglio, su un 3-4-3 che il cuore spostava oltre la fifa aziendale, ma che fatica liberarsi dalle catene di un’idea troppo passiva e remissiva, che sofferenza.
Siamo sempre lì. Per provarci, Madama ci ha provato. E in alcuni frangenti – nel primo tempo, almeno – persino con buona lena. Ma i problemi (tecnici, tattici) erano e restano troppi. L’Allegri di ritorno: un disastro. Di Maria: lontano da Messi, mamma mia (al di là della posizione); non un guizzo, non un lampo; e l’ennesimo sgorbio sotto porta. Chiesa: non è ancora lui, lo sa, ma se gli chiedi di correre i cento metri come Jacobs, per giunta con un cuoio tra i piedi, beh, insomma, qualcosa non torna.
Allegro, è stato il ritmo. Solo quello. I duellanti si allungavano, i contropiedi e i contro-contropiedi crepitavano da un tackle vinto, da una palla persa. Il tremendismo di Kean e gli inserimenti di Tonali picchiettavano la notte come gocce di pioggia sui vetri di una finestra. L’ha orientata, l’ordalia, una frustata di testa di Giroud, su cross al bacio di Calabria. Il centravanti, toh. Un ruolo che si è ripreso il podio toltogli da «il mio centravanti è lo spazio». Slogan che, paradossalmente, il Pep ha ripudiato per «consegnarlo» a Max. Un’altra storia, vecchia anche questa: tira poco e male, la Signora; e per questo segna poco. I ventelli di Cristiano nascondevano un fracco di equivoci.
Non lo scempio di Empoli. Questo no. Una partita da pareggio, risolta, ripeto, da un episodio, ma quante ne vinceva, di partite così, la Juventus dell’Allegri first? Le sagome di Theo e Leao spingevano a sigillare le fasce e un po’ meno il cuore del ring; anche se, al momento del dunque, ce n’erano tre di sentinelle. Tre: con Gatti vicino vicino viciò.
Conoscendo i protagonisti, il dado era ormai tratto. Al Milan, faticosamente in Champions, sarebbe bastato un pari. Figuriamoci. La ripresa di Rabiot, Danilo e compagni è stata una lunga coda in autostrada. Generosa, ammesso che certi serpentoni possano e sappiano diventarlo, lunga e monotona. L’occasione più grossa, in ripartenza, è capitata a Saelemaekers: bravo Szczesny. Pioli ha trapattoneggiato (fuori Leao, dentro Ballo-Touré), Allegri ha richiamato il Fideo (35 anni, uno in meno di Giroud). Dalle ombre della decima sconfitta usciva, per qualche minuto, Leonardo Bonucci. L’ultimo brandello di Bbbc. Avrebbe meritato ben altra cornice, non l’eccesso di zero che la storia, furibonda, stava mandando al Diavolo.
Fino alla fine. Di tutto, di molti.
Gentile DinoZoff, come dicono nella città campione d’Italia il pesce puzza sempre dalla capa. Non conosco nessuno dei nuovi, Ferrero, Scanavino, Calvo. Molti dubbi. Giuntoli sarebbe una scelta saggia.
Delusione dopo delusione, fine di un’illusione; liberarsi del cialtrone. E sia rifondazione.
Mister 107 formazioni diverse, mister presunzione; mr arrampicatore di specchi, mr funzionale ai desideri degli aziendalisti che di calcio conoscono solo quello contenuto nel latte. 14 milioni di tifosi oltraggiati dalla finta giustizia e ingannati da una finta societa calcistica. Che porcheria!
Scritto da andreas moeller il 29 maggio 2023 alle ore 00:03
——–
Pensa a salvaguardare la tua discendenza…..hai visto mai che stasera sul tuo letto, qualcuno ha inseminato per il nuovo Osimhen….
@ador05
12 ore tra andata e ritorno.
Domani sveglia alle 5.00 per andare a lavorare e io devo sentirmi dire dalla dirigenza della squadra che tifo #AcquaPassata ?!?!
Andate a fare in culo voi e la #FIGC
MERDE !!!!
AleLMGO
@AleLMGO
Bucciantini distingue tra aziendalisti e servilisti, lanciando un razzo contro la carcassa di Allegri, Caressa lo interrompe coi flashback di guerra pensando alla BoboTV e dicendo “Questo è un termine usato a sproposito” ahah
Giusto per affrontare la notte
nel modo migliore
https://www.tuttojuve.com/calciomercato/marchetti-allegri-sara-ancora-l-allenatore-della-juventus-nessun-passo-in-avanti-per-giuntoli-645673
Buonasera gentile Beccantini.
Pensa che questa dirigenza sia in carica a tempo, solo per chiudere le questioni di giustizia sportiva e ordinaria, oppure pensa che una volta chiuse le questioni giudiziarie, sia in grado e può programmare una gestione futura che faccia ritornare la squadra competitiva?
Con Allegri?
Scritto da DinoZoff il 28 maggio 2023 alle ore 23:53
Ti piacerebbe, eh
caccola?
Dai su, sinceramente, il Sig. Beck dal 2019 non ci ha capito una fava con la storia degli allenatori della Juve e, come il nostro Cialtrone e Fonzie, non riesce a pronunciare il fatidico: “Ho sb…ho sba..ho sbagli…”.
Ci siamo capiti.
Buonasera gentile Beccantini.
Pensa che questa dirigenza sia in carica a tempo, solo per chiudere le questioni di giustizia sportiva e ordinaria, oppure pensa che una volta chiuse le questioni giudiziarie, sia in grado e può programmare una gestione futura che faccia ritornare la squadra competitiva?
Con Allegri?
Milan con limiti strutturali EVIDENTI.
Urge un mercato decente. Stagione da dimenticare alla svelta.
(CL voto 7, campionato voto 5, Coppa Italia voto 2, Supercoppa Italiana voto 2.
.
Juve però anche peggio.
Strutturalmente.
Ad essere inferiori rispetto al già non eccelso milan sono anche i valori dei singoli (o in forte ritardo o sopravvalutati). Gli unici che prenderei alla Juve sono il Fideo (se motivato) e Kostic. Gli altri, anche no… grazie.
Non è un caso che la Juve non vince contro un modesto milan da 5 partite (quasi tre anni): 3 vittorie milan e due pareggi… (7 gol a 1 per il milan…, ripeto, per QUESTO milan…)
Se pensiamo alla dittatura precedente…
.
Quando alla Continassa si toglieranno dalla testa l’ILLUSIONE di avere la prima o seconda rosa del campionato, e ricominceranno a lavorare con lucidità , si riprenderanno.
Inevitabilmente.
È la società piú ricca, ambiziosa e potente del calcio italiano.
È SOLO QUESTIONE DI TEMPO. E ricomincerà la dittatura…
Ma prima prendendo atto di essere scivolati DIETRO a squadre che fino a tre anni fa erano avvistabili solo a rischio di prendersi un tremendo torcicollo per guardare all’indietro con un potente binocolo…