Que sera, sera. Whatever will be will be. We’re going to Wembley. Que sera, sera. E’ l’inno laico che accompagna la finale della Coppa d’Inghilterra. Un’emozione, sempre. L’ha vinta il Manchester City di Guardiola, 2-1 allo United di ten Hag. E così Premier, Fa cup. Manca la Champions, per il triplete: il 10 giugno a Istanbul, metropoli sospesa fra due continenti, l’Asia e l’Europa, la contenderà all’Inter.
Un Bosforo alla volta, please. E’ difficilmente battibile, il City, ma non imbattibile. L’ha ribadito anche contro i cugini. Avanti dopo 13 secondi con una volée di destro di Gundogan (su lancio del portiere e sponde aeree assortite), raggiunto da un rigore di Bruno Fernandes per braccio «alticcio» di Grealish, di nuovo a cassetta con Gundogan, di sinistro rimbalzante. Nel finale della finale, fuori Grealish e dentro Aké, con tanto di difesa a cinque, il Pep: oh yes. E traversa di non-so-chi, in un mischione che avrebbe potuto spedire ai supplementari.
Siamo agli sgoccioli della stagione, i serbatoi vanno più a nervi che a benzina. Haaland ha allargato la gamma delle soluzioni, senza inaridire le sorgenti (anzi): col Real, doppietta di Bernardo Silva; con i Red Devils, doppietta del capitano. Centrocampisti, entrambi, chi più chi meno offensivo, esaltati dalla visione che il ruolo non deve essere soltanto un ufficio ma anche, e soprattutto, un posto in cui si paga in idee, e per questo devi essere bravo tu e bravo il principale.
Al di là di un possesso non umiliante (60% a 40%), l’atto unico ha confermato quanto, d’improvviso, le distanze possano accorciarsi. Lo United, in fin dei conti, ne aveva presi tre da quel Siviglia che aveva sofferto la Juventus e «pareggiato» con la Roma. Non escludo che siano svariati i modi di affrontare il City, ma io ne colgo sempre uno: catenaccio (più o meno nobile, più o meno mobile) e contropiede. Da Klopp ad Ancelotti. C’è tempo, da qui a sabato.
Mi sa che contro questa Udinese un golletto lo fanno prima o poi.
Domani è un nuovo giorno, su.
BZ ma buttati in un cassonetto, va’
Rabiot… vai vai
Signori, screanzati Signori!
Aiutate la squadra, supportate il Mister! Un ultimo sussulto di grazia, un virgulto di dignità , un moto di orgoglio, per mostrar al mondo che, senza vil mannaia, saremmo arrivati dietro ad i campioni del bilancio rossoneri.
Animo! Animo!
Veementemente,
BZ
Praticamente l’Udinese sta giocando con i bambini.
E noi noi riusciamo neanche a tirare in porta.
Questa é una vergogna STORICA per la Juve, di cui ci si dovrà ricordare negli anni a venire per come ci siamo ridotti in basso.
Il cialtrone non è arrogante. È solo un pagliaccio parassita, che sta rubando, indisturbato, lo stipendio dal luglio 2021. E per essere chiari: la situazione odierna non mi sorprende affatto. Ampiamente prevista dal giorno del suo insediamento.
Ricotta appena passato nel sottopassaggio per andare in campo, non ha degnato ne, soprattutto, è stato segnato do uno sguardo da parte dei giocatori.
Non voglio pensare che nella società sia o così sconsiderati da non vedere queste coso o peggio vedendole non capire.
O tutti, o lui.
Non scherzate che c’è da eguagliare il record di minor goal a stagione da quando c’è il campionato a 20 squadre. Contando solo i goal su azione invece questo record al cialtronazzo non lo toglierà nessuno.
Per me comunque questa é l’ultima partita che vedrò con Allegri in panchina.