Non è finita finché non è finita. Ma stavolta è proprio finita. Tranne che per Spezia e Verona, costretti allo spareggio salvezza, com’è giusto che sia. L’applauso del Maradona a Fabio Quagliarella, napoletano giramondo, 40 anni di gol e, improvvisamente, di lacrime, ha suggellato uno scudetto che ricorderemo e una stagione che ognuno tirerà per la giacca della propria giustizia.
La faccio breve. L’Udinese, decimata, non aveva più nulla da chiedere. La Juventus aveva, in compenso, molto da farsi perdonare. Molto? Troppo. Ha deciso un bel gol di Chiesa, inciso come un bisturi nella pancia di una classica partita di fine campionato. Chiesa, schierato ovunque tranne che all’ala. Con Rabiot stranamente a destra. E Allegri visceralmente incatenato al terzo posto sul campo, che avrebbe garantito la Champions. Invece, «solo» Conference: sempre che Ceferin sia d’accordo. La traversa di Bonucci ha ribadito quanto il destino fosse stufo di corti musi.
Cos’altro? Di puro catenaccio l’ultimo quarto d’ora, dopo i cambi di Sottil, e, in generale, un attacco tragicamente sterile. A proposito. In Friuli, là dove un agosto fa aveva chiuso Cristiano, ha chiuso anche Di Maria. Il marziano ne aveva abbastanza. Il Fideo non ha fatto abbastanza. Dicono che Allegri dovrebbe restare. Contenti loro.
Scontento almeno io, invece, per l’addio di Zlatan Ibrahimovic. Era nell’aria e nelle ruggini, però certi annunci spiazzano sempre. Ha distribuito emozioni e brividi come fossero cazzotti, metà gangster e metà ballerino, 41 anni di calcio brado e di cicatrici gelose. Un fuoriclasse. Cittadino del mondo, nato a Malmoe come Anita Ekberg. La dolce vita che solo i grandi sanno recitare.
Allegri rimarrà perché dirgli addio costerebbe 46 mln.
Il rischio è che continuando con chi rimarrà nella prossima stagione, rischia l’esonero entro la quinta giornata di andata.
Scritto da Riccardo Ric il 5 giugno 2023 alle ore 14:30
Ti consiglio questa: ASSOLUTAMENTE da guardare
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Insisto sul fatto che al 99% Musetti avrebbe perso lo stesso ieri, anche mettendo a segno quel facilissimo punto buttato via con troppa leggerezza, ma magari mettendo a segno quel punto avrebbe vinto il servizio evitando il break, magari avrebbe portato Carlitos al tiebreak, poi lo avrebbe perso o magari addirittura vinto con qualche magia, il concetto FONDAMENTALE è che doveva uscire dal campo avendo dato TUTTO in termini di colpi e di concentrazione, lottando su ogni palla e non ricorrendo, come troppo spesso ha fatto nel terzo set, ai drop shots per liberarsi dallo scambio, smorzate TUTTE agevolmente raggiunte e trasformate in vincenti a suo favore da parte di Alcaraz , che a quel punto se le aspettava, insomma non doveva mettersi in condizione di dire in conferenza stampa, come ha detto, “già Carlitos è fortissimo, in più io gli ho agevolato il compito”…appunto…
grazie Giovanni, a proposito di Musetti e di “testa tennistica”. ieri nel terzo set ha sbagliato un colpo facilissimo spedendo a rete un diritto da pochi metri dalla stessa dopo che, appunto, era riuscito a far andare Alcaraz per prati con il colpo precedente. Sul proprio servizio è andato 0 40. Poi è riuscito ad andare sul 30 40 ma poi ha concesso l’ultimo punto ed è stato il break che ha tolto ogni speranza di rimonta. Quanto è costato quel punto? tanto. Per carità avrebbe perso lo stesso, ma voi mi insegnate che spesso le partite di tennis “girano” per un punto, per un colpo, per un game….
Scritto da Riccardo Ric il 5 giugno 2023 alle ore 14:49
Chi lo fa dispone di solito di un diritto molto potente e preciso che da quella posizione può giocare sia lungo linea che “inside-out” cioè il famoso dritto “anomalo” che viaggia potente e profondo dal lato sinistro in diagonale verso il destro dell’avversario…è chiaro che se non giochi da quella posizione un dritto pressoché definitivo ti esponi molto alla replica dell’avversario che ha molto campo “scoperto” per indirizzare il suo colpo
Leggo che hojlund ieri ha segnato la decima rete in serie A. La decima. E l’Atalanta chiede non meno di 50-60 pippi per uno che ha segnato 10 goal in serie A. Vlahovic un affarone a confronto.
ah infatti, non mi ero azzardato ma spesso ho letto di battute di Musetti sui 200km orari. E’ completo, quanto a colpi, inventiva, fantasia, talento ed anche forza. Il rovescio incanta. A proposito, esperti di tennis, spesso vedo tennisti spostarsi sull’estrema sinistra del campo per rispondere col diritto, invece di usare il rovescio, lasciando fatalmente scoperto tutto il campo con impossibilità di replicare alla eventuale risposta dell’avversario. Cioè, o fai punto con quel diritto o fatalmente è punto perso. E’ difficoltà, ritrosia, ad usare il rovescio o cosa?
Ah, oggi Elkann non uo’ parlare con Allegri perché é dal Papa… :-//
Scritto da Alex drastico il 5 giugno 2023 alle ore 14:05
Quando mi auguro un “coach” diverso per Lorenzo Musetti lo faccio non perché abbia ovviamente nulla di personale contro il pacioso Simone Tartarini , che anzi quando vedo inquadrato il suo faccione in TV mi sta da sempre istintivamente simpatico, quanto piuttosto perché trovo che tale legame che dura dalla prima adolescenza di Lorenzo e che ha assunto ormai tutte le caratteristiche di un rapporto “padre-figlio”, sia alla fine negativo per Lorenzo se davvero vuol provare a fare il famoso “salto di qualità “ , bisognerebbe appunto che qualcuno dotato di grande personalità e carisma convincesse UNA VOLTA PER TUTTE Lorenzo ad abbandonare quella sua purtroppo consolidatissima abitudine a stare nei turni di risposta 3-4 metri dietro la riga di fondo negandogli la possibilità di un atteggiamento più aggressivo che, pure, i suoi colpi in teoria consentirebbero togliendolo, appunto, da quella metà del guado per la quale Lorenzo è spesso “attaccante” quando serve ( Alex la sua prima di servizio non è niente male , è attorno ai 200km/h quando entra , magari dovrebbe avere percentuali più alte , questo si’, e la seconda molto lavorata è spesso “fastidiosa” da governare ) e “difensore” quando risponde…un coach insomma che lavori efficacemente sulla “testa” e sull’atteggiamento tattico di Musetti che, ricordiamolo, ha SOLO 21 anni e 3 mesi e grandi potenzialità fisiche e tecniche da sviluppare…ma DEVE farlo finché è in tempo e il tempo corre…in quanto a Matteo Berrettini lo rivedremo, a quanto pare, soltanto all’ATP 250 “erboso” di Stoccarda la prossima settimana, speriamo bene…che almeno arrivi a Wimbledon, che inizia il 3 luglio , in condizioni “decenti”
https://www.tennisitaliano.it/zugarelli-quella-coppa-completo-il-mio-riscatto-41251
per gli appassionati e non. Intervista a Zugarelli che ricordavo di aver letto. Parla di tennis, di tennisti, di quegli anni, dei tempi che cambiano… e di vita….