Dopo Spalletti, pure Rudi: per mastro Sarri il Maradona è ormai miele, non fiele. A marzo, 0-1; a settembre, 1-2. La Lazio rimontata a Lecce e sgonfiata da Retegui. Quella. E i campioni sempre a cassetta – fin troppo, a volte – uguali nel ghigno, non negli artigli. Kim non c’è più, Kvara non ancora (un tempo, e via calando), Osimhen può molto, non tutto: specie se ai domiciliari (Casale, Romagnoli) e, per questo, gli arriva poca roba. Il resto, bollicine sparse – a eccezione dello stoico Lobotka – e una «lunghezza» fra i reparti sintomo, a scelta, di arroganza o carenza (di benzina). Forsennati, i ritmi; e un disastro, Olivera sull’uscio di Felipe.
Catenaccio in smoking, l’Aquila lotitiana. Contro i più forti, non è mai reato. Un po’ di Provedel in avvio e, a proposito di papillon, i dribbling di Felipe Anderson, il tacco di Luis Alberto, pareggiato da un tiro carambolato di Zielinski, sempre a un passo dal podio più alto, il velo del mago e il diagonale di Kamada, un nippo che Mau sta impostando da formichina di centrocampo, laboriosa e coraggiosa.
Garcia ha poi sganciato Raspadori e il Cholito. Come non detto. Segnalo agli spasimanti del fuorigioco i gol di Zaccagni e Guendouzi (dall’eccellente impatto) annullati dal Var per una buccia di ginocchio e, vedi Rabiot, «perché impattava» (Zaccagni, lui). E’ la tecnologia, bellezze.
** Roma-Milan 1-2. Per un’ora, al di là del rigorino, il terzo in tre gare, un Milan «dominus», termine che manda in estasi l’Arrigo, su tutta la linea: tecnica, tattica, fisica. Con Pioli a capo-tavola e Mou a prendere la comanda. Alla acrobazia di Leao, bellissima, Celik ha fornito generosamente il corpo come parete. Non tutti, però, sarebbero riusciti a fissarci un quadro sì vistoso. Espulso Tomori, la Lupa si è buttata sotto. Troppo tardi e troppo male, anche se i cambi – da Spinazzola a Lukaku, l’ennesimo Re di Roma, ma quanti sono? – un po’ di polvere l’hanno sollevata. Non c’era Dybala, ai box da giorni. Calcio liscio versus calcio rock. Senza offesa, una Rometta. Con il Diavolo in corpo.
Si fa come lo scorso anno, una formazione diversa a partita? Grande mister sempre con le idee chiare.
Grazie Macs (cit)
L’Inter ancora più forte dello scorso anno. Il campionato è roba loro e del Milan. Lazio di rincorsa, poi Napoli ed il resto. Se va bene per noi con la rosa non competitiva un posto in Conference.
Non c’è paragone con le altre.
Marotta continua a dimostrare le sue capacità nel costruire squadre competitive e vincenti, facendo acquisti e cessioni sostenibili. Ciò che è stata la nostra forza e le nostre vittorie.
Non acquisterà mai Mbappe per 250 mln, o un coglione come De Light per 75 mln + 12 di ingaggio.
Giuntoli troppa pastasciutta deve mangiare ancora.
Un demente e’per sempre(cit)
Italiano non si smentisce mai, sai che giocano in un solo modo e tu fai di tutto per farli giocare in quel modo
Il goal di Garnacho per il 2-1 dello United annullato allo 86’ per un fuorigioco millimetrico sulla partenza dell’azione , i gunners , tutt’altro che brillanti oggi, che trovano un avventuroso goal di Rice al 96’ e poi Gabriel Jesus che solo soletto al 98’ segna pure il 3-1…troppa grazia , per come avevano giocato le due squadre il pareggio era assolutamente il risultato più giusto
Molto bella la seconda divisa dello United….sostituendo la riga rossa con una gialla, sarebbe stata da Juventus.
Beh, l’Arsenal nel cor mi sta , ma stasera ha dato una botta di kiulo che levati…
Il demente analfabeta balcanico non ce la fa a leggere che i messaggi al 90% invocavano bastonate sul campo. Meglio se anche corporali
Ma come è che dice quell’adagio? “Lovre, non capisci un cazzo!”
Hihihihihihi.
Apprendo
Apprenderò adesso che Kamada e della Lazio.gran benll’acquisto e giocatore ideale per sarri