Clacson di Champions. Inter agli ottavi, Napoli non ancora. A Salisburgo, la squadra di Inzaghi giochicchia sorniona, rischia poco, morde il giusto, controlla e caracolla sino a quando – nella ripresa, soprattutto – non alza la voce. Se Bisseck titolare se la cava, e Frattesi si divora un gol al 42’, sono i cambi a orientare la trama. Barella e Lautaro in copertina: Sanchez ci aveva dato dentro, ma il Toro è un’altra cosa. Colpisce la traversa, di testa, su cross di Bastoni; trasforma il rigore propiziato da Barella (braccio di Bidstrup) e si mangia il raddoppio, sempre su invito di Barella, dopo un sontuoso stop; 14 pere in 15 partite. Migliore in campo, per distacco, Thuram. Promossa con due turni di anticipo. Il girone, sia chiaro, non era impossibile, e a San Sebastian proprio alla grande non si era presentata. Ma poi tre su tre e via col vento. Resta l’obiettivo del primo posto, traguardo che, di solito, qualche rogna al sorteggio la toglie. Di solito, non sempre.
** Napoli-Union Berlino 1-1. Venivano, i tedeschi, da dodici sconfitte. Compresa quella dell’andata (0-1, Raspadori). E’ un pareggio che congela la promozione, un passo falso che l’avvio arrembante, il palo di Natan e la rete di Politano sembravano aver esorcizzato. Invece no. Fatale è stato un contropiede, nel secondo tempo, firmato da Fofana. In generale, più frenesia che lucidità. Direbbe Boskov: chi ha sbagliato, Garcia? La formazione era tosta. I continui paragoni con Spalletti non aiutano. I blitz di Adl, non saprei: si vince, merito suo; non si vince, demerito del mister. Boh. Certo, o Napule e il Maradona non hanno un gran feeling: già tre schiaffoni (Lazio, Real, Fiorentina), più questo pari che «costringerà» a non perdere in casa con lo Sporting Braga. Avesse detto. Non considero la trasferta al Bernabeu. Postilla su Bonucci: ha pescato le ultime scorte d’orgoglio nel mestiere infinito di una carriera finita.
Poi il confine tra possesso sterile e dominio dell’ idea di partita è molto labile. Spesso dipende dalla maglietta indossata…
Certo che non si deve fare per forza l’80% di possesso, se poi non si tira in porta, ma partite in cui è successo proprio quello sono state commentate come un successo, per chi lo ha fatto. Peccato che abbia perso.
Non é che si deve per forza fare l’80% di possesso se poi non si tira in porta.
Però mediamente, di solito (= non proprio sempre, ma spesso; poi cerco altri avverbi se non é chiaro) chi fa 80% di possesso in porta tira di più di chi fa il 20.
E a me no, non piace giocare a catenaccione contropiede. Può succedere se l’avversario éplatealmente più forte ma non dovrebbe essere la regola. Credevo che questa fase l’avessimo superata negli anni 80…
Che poi il risultato lo abbiamo portato a casa sempre così è una leggenda che a qualcuno piace raccontare.
Io sono ben contento di lasciare agli altri l’illusione di aver condotto il gioco, con il 75% di possesso, senza aver mai tirato in porta, e di portare a casa il risultato con 3 tiri e 2 gol, ma anche 1 di gol.
Scritto da Fabrizio il 10 novembre 2023 alle ore 19:03
Questa cosa di comandare il gioco bisognerebbe spiegarla bene. Se ti costringono a fare il gioco che so che mi causa meno pericoli, chi li comanda il gioco?
Scritto da Fabrizio il 10 novembre 2023 alle ore 19:03
io sarei ben contento di lasciare palleggio sterile agli altri in tutte le partite, a patto di fare del buon contropiede, ben organizzato, creando 4/5 occasioni e concretizzandone almeno 2…
A momenti gli scoppia il fegato però a lui non gliene frega niente della Bobo TV. Poveraccio! Questa necessità, questo bisogno, di rispondermi, ogni volta, non si capisce da cosa nasce…o forse si.
Ma poi soprattutto un avversario che ti palleggia in faccia o che quantomeno comanda il gioco per 90 minuti di solito ha più probabilità di te di farti gol. Magari non capita e capita invece che faccia gol tu in contropiede, ma difficilmente puoi pensare di fare sempre risultato così. Senza contare quanto sia deprimente vedere la propria squadra approcciare le partite così.
Ho letto spesso di avversari che “vengono a palleggiarci in faccia”, e stiamo parlando, ovviamente, di avversari che si passano la palla, per due ore, senza mai tirarci in porta, ma anche “dominio dell’ idea di gioco” non è male.
Scritto da Guido il 10 novembre 2023 alle ore 07:38
“Tirarci”?
A chi?la Bari?
il maccabi Haifa invece oltre a palleggiare in faccia a NOI ci ha anche rifilato due pere.