Zero a tre. Ha perso, il Napoli, per aver cercato di vincere. Ha vinto, l’Inter, dopo aver rischiato di perdere. Penso alla parata-lampo di Sommer sulla sventola di Elmas, alla traversa di Politano. Il missile di Calhanoglu appartiene alle «cose turche» che le lavagne non contemplano ma accettano leccandosi i baffi. Non credo che Mazzarri stia pagando «solo» le scorie del Violinista. Osimhen non è ancora l’Attila di Spalletti e Kvara lampeggia, non acceca più: anche perché gli avversari l’hanno studiato e, proprio per questo, lo accerchiano, lo triplicano.
La partita è stata vibrante, non all’altezza di Manchester City-Tottenham 3-3, ma, come ritmo ed emozioni, più mossa di Juventus-Inter 1-1. I campioni ci hanno provato fino al botta e risposta che, al 62’, ha orientato il destino della notte. Contatto dubbio, in area, tra Acerbi e Osimhen, norma del vantaggio (?), mezzo miracolo dello svizzero (te lo do io, Onana) sul diagonale di Kvara. Palla agli ospiti: Lau-Toro sbircia dalla fascia il panorama e imbecca Barella per uno slalom brignonesco. Da applausi.
Le staffette non modificano lo status quo. Guerrieri come Lobotka e Anguissa avevano ormai dato l’anima. Lo scarto costringeva gli uni a scoprirsi, per forza, e suggeriva agli altri di covare gli attimi, per scelta. E così, di transizione, ecco la ciliegina di Thuram, servito da Cuadrado.
Tre punti e a capo. L’Inter ri-sorpassa la Juventus, 35 a 33, e sbatte il Napoli a 11 punti. Inzaghino già privo di Bastoni e Pavard, ha perso in fretta De Vrij, sostituito brillantemente da Carlos Augusto. Mazzarri, lui, orfano di Mario Rui e Olivera, si era inventato Natan terzino sinistro.
I migliori: Politano (che non avrei tolto) ed Elmas; Sommer, Barella e il capitano. Il risultato può sembrare pesante, ma in contropiede sarebbe potuto addirittura esplodere.
Mai c’è ne fosse bisogno il week end ha per l’ennesima volta decretato perché la premier fa certi incassi.
Stamattina appena sono sceso il ragazzo alla reception mi ha accolto con uno smile da orecchio ad orecchio.
“Mistah Alex yesterday Premier league was sooooo fantastic”!
I love football.
Allegri merda.
Alex, qui sotto come puoi vedere ho reso il giusto merito agli Spurs, ma che mi dici dell’ASSURDA decisione dell’arbitro che in pieno recupero prima non fischia il fallo su Haaland posizionato poco dentro la propria metà campo e poi lo fischia quando Haaland , recuperato l’equilibrio, aveva lanciato Grealish, in corsa solo libero e felice davanti all’area degli Spurs…a parte ciò, non intravedi qualche piccolo segnale per i Citizens di quella “pancia piena” , pericolo che avevamo evocato come “possibile “ prima della partenza della Premier?
Scritto da Giovanni il 3 dicembre 2023 alle ore 19:49
Giovanni scusa ma sono sei ore avanti quindi a volte agisco in differita…)):
Cosa posso dire un errore bestiale secondo me dovuto alla scarsa lucidità dell’arbitro che per tutta la partita mi ha dato l’impressione di essere prima di tutto in difficoltà atletica.
Il calcio in generale la premier in particolare si giocano ormai a livelli di velocità ed intensità tali per cui l’arbitro deve avere capacità aerobiche pari a quelle dei giocatori.
Proprio per questo gli arbitri dovrebbero ritirarsi a 34-35 anni come la maggior parte dei giocatori ma sopratutto dovrebbero iniziare ad officiare ad alti livelli a 23-24 ed invece per un arbitro di31 si parla di arbitro giovanissimo.
Molte volte guardando la premier league ho pensato che vi volesse un arbitro per ciascuna delle due metà campo.
A mente fredda, dopo Venerdì nostro e Domenica di Inter Napoli.
Noi, si è vinto, ma davvero si può pensare che possa andare sempre così? Giuntoli, Calvo, Elcano saranno minimamente consapevoli che non si può continuare ‘sta solfa anche il prossimo anno?
C’è qualcuno del mestiere in società?
Non può che esserci l’influsso di qualche pensiero magico, se si crede che una partita come quella di venerdì sera, con l’atteggiamento del secondo tempo, la si porti a casa per qualche ragione razionale.
Si vedono, altresì, anche buoni segnali da alcuni dei giocatori: mi è piaciuto Nicolussi, a riprova che, concedergli, PRIMA di Juve Inter, qualche scampolo di partita in più sarebbe stato opportuno (così come sono sempre in attesa di qualche cosa in più dei due minuti di recupero per vedere di che pasta è fatto Yldiz, prima di DOVERLO usare in una qualche partita importante in emergenza). Rabiot è giocatore di livello (nazionale Francese vicecampione del mondo) che spesso non si applica, ma l’altra sera si è applicato. Gattone è un disordinato ma ci mette talmente tanto impegno che non si può non amare. Cambiaso si sta rivelando un jolly notevolissimo e ordinatissimo, belli i suoi scambi di posizione con Mac Kennie, interno-esterno. E lo stesso Texas boy si sta rivelando utilissimo; benchè sempre un filo impreciso.
I due di punta:
Vlahovic fa un lavoro che non è nelle sue corde e ne viene travolto (come ho già sostenuto più volte, fare il centravanti in una squadra di Allegri dovrebbe essere conteggiato come lavoro usurante). Per me ha grandi responsabilità di applicazione (o se si impegna a migliorarsi ha grandi lacune), ma ha anche veramente poco supporto dal gioco della squadra che lo lascia spesso molto solo.
Chiesa patisce il fatto di NON essere una punta, non ha la precisione della punta (segna comunque sempre pochissimo), non ha l’indole della punta. E’ una splendida ala, con tanta corsa, tanta determinazione, visione di gioco appena discreta, a cui non si può chiedere di fare la seconda punta, a prezzo di rimanerne delusi.
Ed ora qualche riflessione sulla partita di Napoli.
L’Inter è forte e quadrata (il fatto che lo scorso turno sia stata imbrigliata in un pari da Madama è indice che ANCHE la Juve ha una rosa di livello) e va a nozze quando può giocare di rimessa. Ciò premesso, in casi analoghi la Gazzetta avrebbe titolato: “Inter, non così!”, perché il primo gol nasce da un fallo che, con il “metro-Kean-Faraoni”, non si può non sanzionare (e pure con metri più laschi a dire la verità). I partenopei, dal canto loro, hanno provato a giocarla, prima dell’uno a zero l’avrebbero anche meritata (palo e Sommer, che è un portiere di altri tempi, ma un ottimo portiere), ma poi sono scoppiati e si sono trovati a fare il topo davanti a una squadra maestra nel fare il gatto. Comunque, i friarelli stiano sereni, che quanto lamentato ieri sera verrà loro compensato venerdì prossimo, possano stare certi.
In prospettiva avrei preferito, ovviamente, un pareggio, ma se proprio avessi dovuto scegliere la vittoria dell’Inter la prendo come un colpo assestato ad una rivale per la qualificazione Champions che, comunque sposta pochissimo anche l’eventuale lotta per il primato.
De Pasquale,
mah, puo’ essere che il fatto di non aver mai militato per una squadra di livello ne abbia oscurato parzialmente le qualità, oppure piu’ probabilmente che stia avendo un colpo di coda a fine carriera. Al momento la sua squadra é solida in tutti i reparti, il che facilita non poco la vita a un portiere. Bravo lui a farsi trovar pronto quando serve.
Fabrizio,meno Male che Sommer era un portiere mediocre…
Quelli forti, chi sono?
Bilbao,Matteoli era un gran bel centrocampista.
Non ai livelli di Pirlo,chiaramente,ma un gran bel centrocampista
Scritto da intervengo102 il 4 dicembre 2023 alle ore 09:00
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Un discorso chiarissimo ma non a prova di cheerleaders purtroppo.
Vedrete che col Napoli Allegri, dopo Rugani, toglierà anche Gatti dato che é rientrato il fedelissimo Danilo.
E se prima eravamo in due a ragliare alla luna, adesso siamo in tre (?) a ragliare alla luna (semicit.)
Vorrei vedere che, a 8 punti di distacco dalla prima, con tante squadre dietro a mordergli il culo, per un posto in Champions, Mazzarri non cercasse di vincerla. Alquanto banale…