Brividoni di Champions. Paris Saint-Qatar agli ottavi (per un pelo, chiamiamolo così), Milan in Europa League, Newcastle fuori. Poteva succedere di tutto, è successo abbastanza. Lo «spareggio» del St James’ Park ci regala due partite in una: nel primo tempo, «gazze» ventre a terra, fra la «parata» di Tomori e il gran gol di Joelinton. Poco Diavolo, spesso in bambola sul piano fisico, Leao (al rientro) una mezza occasione e stop, Giroud accerchiato, Loftus-Cheek, Musah e Reijnders soverchiati. Morale della favola (o favola della morale): Livramento, Joelinton e Gordon una spanna sopra todos. Voce dal loggione: Pioli out.
Nella ripresa, la squadra di Howe cala, gli avversari crescono. I rumors da Dortmund offrono benzina a garretti sfatti. Pareggia Pulisic in mischia, fin lì uno dei meno peggio, Maignan e la traversa negano il sorpasso a Bruno Guimaraes, Laeo coglie il palo in contropiede, Pioli azzecca i cambi e, sempre in contropiede, Chukwueze ribalta la notte su azione Jovic-Okafor. Non ho capito, in compenso, l’uscita di Gordon. Il Newcastle, spompato, ci prova per onor di orgoglio, e così facendo si scopre, propizia brecce gustose. L’ordalia è diventata una roulette russa, a chi il colpo fatale? Ci va vicino Tomori, altro legno, ma ormai siamo agli sgoccioli degli sgoccioli, Newcastle-Milan 1-2. Voce dai salotti: Pioli on fire. Anche se dalle semifinali di Champions al ricovero presso una delle «figliastre», proprio la stessa cosa non dovrebbe essere. Resta il rimpianto, soprattutto, dello 0-0 dell’andata, quando molti furono gli sprechi. Voce dal cortile: visto che scossa Ibra «senior advisor»? A Milano si dice: «va a ciapà i ratt».
** Atletico-Lazio 2-0. Aveva la pancia piena, il Sarrismo. Il Cholismo, no. Griezmann in avvio, Samuel Lino alla distanza. Rari, per Immobile e Luis Alberto, i momenti di gloria. Lazio seconda, dunque, come Inter e Napoli. Non è un miracolo, ma non era scontato.
Nella carriera di ogni allenatore vi sono buchi neri…..e sopratutto la prima parte della stagione scorsa e’ un buco nero della carriera di Allegri.Di solito gli allenatori pagano il buco nero con l esonero o con la non riconferma e non è detto sia sempre la migliore decisione. . In estate scrissi che mi sarebbe piaciuto sapere/capire se la conferma di Allegri sia dipesa da motivi economico/contrattuali o da convincimento della dirigenza. Ovviamente non lo saprò mai, ma quel che accadrà alla fine di questa stagione, (non conferma, conferma o addirittura prolungamento) potrà dare una indicazione. Ma come è normale che sia molto peseranno i risultati conseguiti in questa stagione ( e per risultati intendo tali nell’analisi dei dirigenti). Il calcio è semplice
Toh, un Primario di una frazione di Nichelino…Pechino decisamente una chimera….
Con sopravvenuta disistima,
aggiungo inoltre che la retrocessione in Europa League a me (e alla stragrande maggioranza dei milanisti) per quest’anno VA BENISSIMO…
Pensate a voi che è meglio…
Scritto da CL7 il 14 dicembre 2023 alle ore 13:06
Iniziamo a migliorare,basta slappaggi
Gentile Giovanni, buona sera. Per carità: lei può intervenire sempre, comunque e dovunque. Ci mancherebbe. Le terapie di gruppo hanno reso celebre la Clinica in tutto il mondo. Nel caso specifico: il gentile Robertson mi aveva sottoposto un’analisi risalente al 2017, e relativa alla finale di Cardiff. Da lì si è dipanato il nostro dibattito. Che ruota sue due punti fermi:
1) L’Allegri del quinquennio.
2) L’Allegri bis.
Sul primo, ognuno si tiene la sua. Sul secondo, tutti d’accordo. Più di scrivere e riscrivere che non andava ripreso, cosa avrei potuto dire, fare? Non è che abbia trascurato il Villarreal o il Maccabi (Villarreal che, per la cronaca, avrebbe poi eliminato il Bayern). Non è che ogni volta possa fare la storia di un allenatore, di un giocatore, di una squadra per evitare di essere frainteso. Quando lei ci onora del suo sapere tennistico, mica cerca il pelo nell’uovo (e nemmeno nell’uomo), va sul momento, sul periodo, sul giocatore, e se parlando dello sport in Germania un paziente non accenna al nazismo non è per questo che lo debba o lo dobbiate reputare un nazista.
Né il gentile Robertson, conoscendo il mio pensiero, si era premurato di ricordarmi disastri già rammentati. E censurati. Parafrasando Italo Calvino, «Chi ebbe natali a Santiago de las Vegas, di Roberto Beccantini se ne fregas».
Grazie per lo spunto.
Gentile Robertson, lei scrive: «E’ possibile che a Torino arrivino tutti da fenomeni e dopo la sua cura si imbrocchiscano?». Avrà sicuramente ragione lei, ma io tutti ‘sti fenomeni non li vedo, non li ho visti. Certo, ha usato un termine «da edicola», e immagino riferito esclusivamente all’Allegri-bis. Di sicuro, il suo gioco da cassa di risparmio penalizza gli attaccanti. In linea di massima. Per il resto: Rabiot in Nazionale gioca diverso, non mi sembra oggettivamente che il Feticista lo abbia peggiorato. Idem Bremer, idem Gatti, idem McKennie, idem Danilo. Almeno per ora.
Penso a Chiesa più che a Vlahovic. Libero d’attacco è il ruolo che grosso modo ricopre anche in azzurro, ma lì la squadra gioca più aggressiva e più in avanti. E, magari, parte da sinistra per arrivare al centro e non dal centro per finire a sinistra. E comunque: con il Montenegro due gol da centravanti, con l’Ucraina volatone da ala (tipo le due del primo tempo con il Napoli). Lì Max si gioca molto.
Attenzione, però: in Nazionale 7 gol in 44 partite. E Allegri, almeno lì, non lo ha mai allenato.
Grazie per lo spunto.
Scritto da Roberto Beccantini il 14 dicembre 2023 alle ore 18:30
Scusi l’intrusione tra Lei e Robertson Primario, ma Lei si sofferma , a mio indegno parere, troppo sul campionato…il fallimento totale e vergognoso dell’Allegri 2 e’ in Europa dove lo scorso anno si è confezionata per la Juve la peggior onta della sua Storia!! 3 punti nel girone di qualificazione , raccattati a malapena e faticosamente a Torino contro gli israeliani del Maccabi in pieno “digiuno religioso” da Kippur e per il resto 5 sconfitte 5 compresa quella vergognosissima ad Haifa , 2-0 per mano dello stesso Maccabi…e l’anno prima l’umiliazione dello 0-3 casalingo allo Stadium in ottavi contro il Villareal…il Villareal, non il Barça o il Real…perché come è già stato detto da altri mentre accade che in casa nostra la filosofia del “corto muso” possa risultare ancora produttiva in Europa con ogni evidenza, e maxime in Champions, e’ormai irrimedibilmente collocata nel sarcofago dei dinosauri e molti di noi, come sa bene, non sopportano più gli scempi cui ci è stato dato di assistere a livello internazionale
Su vlahovic ha ragione. Ma il tarlo è questo: è possibile che a Torino arrivino tutti da fenomeni e dopo la sua cura si imbrocchiscano?
Sui tre quesiti: 1) si può giocare meglio? Ovvio, chiunque gioca meglio
2) si può fare punti giocando esclusivamente come gioca Allegri? Penso di no. Ci sono le circostanze, talvolta anche fortunate.
3) giocando meglio, si farebbero più punti? Non lo so. Forse no. Ma la Juve ha bisogno di crescere e di rendersi un approdo attraente per i giocatori. Non iun posto da cui scappare.
toh, un Primario di Nichelino…..di livello altissimo eh, ma pur sempre di Nichelino….
Gentile Robertson, grazie per la contro-analisi. Il concetto di confine estremo è:
Dybala segna due gol contro il Barcellona di Messi, Neymar, Suarez e Iniesta per merito suo o per merito di Allegri?
Dybala scompare nella finale di Cardiff per demerito suo o per demerito di Allegri? I partiti sono schierati e lontani. E chi osa avvicinarsi, peggio per lui.
Quanto all’Allegri-bis. Quando stilo la griglia estiva, sempre (ahimè) prima che finisca il mercato (ma non per colpa mia), la traccio in base al pacchetto «allenatore più rosa». La mia era: 1) Napoli (con maggior importanza a Osimhen, Kvara e c.); 2) Inter; 3) Milan; 4) Juventus. Il 18 agosto, su «Eurosport», l’avevo così chiosata: «Il minimalismo di Allegri frena le analisi. Giuntoli copre un vuoto nevralgico. Ordini di scuderia: risparmiare senza che le ambizioni se ne accorgano. Ci si chiede: perché Lukaku se a libro-paga c’è già Vlahovic? E perché Berardi, a meno che Chiesa, insomma, ci siamo capiti. E Pogba? Dicono: un vantaggio, fuori dell’Europa. Mica vero: non hai «sfogatoi». Ripeto: era il 18 agosto. Trattasi di griglia automobilistica, in cui i distacchi – sulla carta, alla partenza – sono piccoli, se non proprio minimi.
Il caso Allegri ci ha diviso antropologicamente. Molti, anche qui in Clinica, lo odiano. Membri loro. Io, peccatore più di lui, lo giudico e discuto sul piano calcistico e stop. Inutile ripeterci, gentile Robertson. Locatelli, Rabiot, McKennie non sono tre pellegrini (se non, mi permetta, per qualche paziente: Rabiot-formaggione, McKennie il texano, eccetera), no, non lo sono, ma se guardiamo in alto, i centrocampi di Napoli, Inter, Milan mi sembrano meglio assortiti: e quando c’era Milinkovic-Savic, pure quello della Lazio. Aperta parentesi: il centrocampo attuale del Milan le farà dubitare della mia tesi ma ripensi alla data della griglia (18 agosto) e allo squillante 2-0 di Bologna, nella giornata inaugurale del campionato. Chiusa parentesi.
Domanda: oggi, è più anti-conformista dare addosso ad Allegri o difenderne il risultatisimo esasperato? L’alzata di mano, o il polpastrello sulla tastiera con passamontagna, non m’interessa. Mi interessa la scheda in cabina, a tenda tirata e lapis in mano.
E arriviamo sempre, e sottolineo sempre, al solito punto: 1) si può giocare meglio? 2) si può fare punti giocando esclusivamente come gioca Allegri? 3) giocando meglio, si farebbero più punti? Ah, saperlo. Più di ribadire che Max non lo avrei ripreso, proprio per esplorare una sorta di «terzia via» (provare a fare più o gli stessi punti giocando meglio), non posso fare, non posso dire. Chiusa parentesi.
Capitolo Vlahovic. Ecco un altro piccolo punto che ci divide. Il suo pensiero: colpa di Allegri, se si è imbrocchito. Il mio: colpa «anche» sua – di lui, Dusan – se si è imbrocchito. Verissimo: non riceve le munizioni che Italiano gli forniva alla Fiorentina, ma anche perché la Fiorentina non veniva affrontata come la Juventus. Con la stessa ferocia. Con la stessa concentrazione. Ci sono però momenti in cui tocca ai piedi del giocatore e non più, o non solo, alla mano del tecnico. E allora, mamma mia! Non un dribbling azzeccato. Lo trovo molto emotivo: come Higuain senza la classe e il talento, enormi, del Pipita. Nei rigori, per esempio. Altra cosa: Vlahovic 2000, Haaland 2000. Chi ha preso il Pep (che già a Firenze seguiva il serbo, si fidi)?
Ricapitolando: Per metterla in caciara, la Juventus dell’Allegri-bis gioca da cani e segna da Gatti (non rubatemela!), ha scelto la strada del risultato «a tutti i costi» (estetici), ne è consapevole: con uno straccio di gioco, le eventuali cadute sarebbero più smorzabili (che brutto); senza, istruire il processo diventerebbe superfluo. Inoltre, chi è più anti-conformista: Eraldo Pecci che dice che «il centrocampo dell’Inter non ce l’ha nessuno, ma la Juventus di Allegri sta facendo miracoli» o Antonio Cassano che ad Allegri dice di tutto?
Gentile Robertson, è la bellezza del calcio. Perché la fine, in base ai risultati e alle singole filosofie di approccio, è sempre nota. Per fortuna o per sfortuna.
Grazie anche per questo spunto.
Beck
Sui punti
1)il poglani pensiero lo rispecchia in buona parte, e mi onora, perchè il pogliani era veramente un buongustaio e competente, detto anche da persone che non la pensavano come lui. Un maestro di calcio, che apprezzava molto il primissimo allegri, io meno, e sono ben più critico di lui.
2) Io mai pensai che fosse giusto mettersi il pannolone in semi e finale. Speravo ci azzeccasse, questo si. Ma quella juve scombino la stagione proprio perchè punto su alves 2 e cuadrado 7. Per cui, varrà per lei, per me.
3) qui non legge bene. Il pogliani da addirittura un attenuante al ricotta. Ovverò la coperta corta in mezzo e le colpe della società, e quindi la cortezza rispetto alla forza dell’avversario con quell’organico.
4) io personalmente non do gran colpa a d allegri dell’1-3 su rigore del bernabeu, succede contro i grandi club
Io credo che allegri abbia avuto delle grandi intuizioni (il 4312 del 2014-2105, il 4231 di due anni dopo), ma che nel secondo dei due casi, ad un certo punto il rocchismo/catenaccismo (innato? forse no, è semplicemente cinismo professionale) sia stato più forte di lui. E mettere il 36enne barzagli a fare il terzino destro contro un attacco stellare è una colpa imperdonabile. Il rinnegare il percorso che aveva fatto.
Poi, come ha ricordato lei, stiamo sempre parlando dell’allegri 1, Dell’allegri 2 per carità.
Ad un certo punto ho letto persino che l’attenuante di allegri nel 2021-22 è il fatto di essere senza attaccanti, una volta andato via ronaldo. Ha vuto, quell’anno, Dusan vlahovic (“uno dei tre top al mondo”, dichiarazione autentica, sua, per il quale fece spendere 80 milioni a gennaio), e Morata, suo pupillo, che nell’anndo di grazia 2023 porta agli ottavi in pompa magna l’atletico agli ottavi, ed è il centravanti titolare dlela Spagna.
Mi sembra che la stampa nazionale, come ricordava, ohibo, il Pogliani, sia sempre pronta a fare grandi sconti ad Allegri, denigrando sempre i giocatori a sua disposizione. Sino a descrivere locatelli rabiot e mckennie come tre pellegrini rispetto agli altri. No?
Saluti, e grazie a lei.